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ATP Miami, Musetti: “Deciderò più avanti se giocare anche i Challenger in Italia” [AUDIO]-

Arrivata al Miami Open presented by Itaú contro Lehecka, peraltro non inattesa, la quinta sconfitta consecutiva, Lorenzo Musetti lascia l’America con all’attivo la sola vittoria contro Cachin. Il periodo di scarsa fiducia che richiederebbe di giocare più match coincide con la difficoltà di farlo a causa dell’organizzazione del calendario ATP. Anche di questo e della programmazione a breve termine, Lorenzo ha parlato con l’inviato di Ubitennis Vanni Gibertini. Gibertini. Lorenzo, sapevamo che era una partita difficile e si è dimostrata difficile. Quanto tempo prima hai saputo del cambiamento del campo? Musetti: “Ce l’hanno comunicato stamani, visto che il ritiro di Richard [Gasquet] è stato alle 11. La partita era già stata posticipata nell’altro campo alle 11.30, ma non ha influito molto. Sapevo che lui sta giocando molto bene, un ottimo inizio di stagione con quarti all’Australian Open e semifinale a Doha. Su questa superficie sta esprimendo il suo miglior tennis e oggi l’ha fatto vedere soprattutto nei momenti importanti, ha sempre servito bene e fatto la cosa giusta, ha meritato la vittoria.” Nei periodi in cui le cose non vanno benissimo, può essere complicato non avere la possibilità di giocare, perché in questo mese, per come è fatto il calendario, hai potuto giocare soltanto due partite. Credi che, se avessi potuto giocare settimana dopo settimana, le cose sarebbero andate un po’ meglio? “Non so, forse mi avrebbe aiutato. N questo momento, lo scopo è ritrovare fiducia e giocare più partite. Per questo ci siamo iscritti anche a Marrakech, che non era in programma, e anche se ci sarà di nuovo il cambio di superficie voglio giocare, voglio confrontarmi, cercare di ritrovare delle buone sensazioni in campo e credo che il miglior modo sia giocare tornei, partite. E giocare partite ad alto livello sicuramente mi aiuterà a ritrovare la mia forma. In un periodo in cui vorresti giocare ma non si può, su cosa si lavora? Cosa hai fatto dal punto di vista tecnico, fisico, nelle ultime settimane? “È un mese e mezzo che sono fuori di casa e, avendo vinto tra virgolette poco, a livello di partite di torneo ho sempre avuto spazio per lavorare, per rigenerarmi. Anche il lavoro sta andando bene e sappiamo che il lavoro porta a far bene anche in partita, quindi speriamo nel più breve tempo possibile di trovare la fiducia giusta, le belle sensazioni che ho in allenamento e cercare di essere più deciso nei momenti importanti. Anche oggi non è stata una brutta partita, però si è replicata quella di Indian Wells. Sia Mannarino sia Lehecka sono stati più forti nei momenti decisivi dei due set. Alla fine è sempre stato un break e un break, quindi manca poco. Dà fastidio e fa un po’ male perché è un periodo così. Però bisogna prenderla con filosofia, tornerò a casa e mi metterò sotto a lavorare e si ricomincerà subito da Marrakech.” Pensi di giocare ogni settimana prima di arrivare a Parigi o ti vuoi tenere qualche periodo per allenarti? Ovviamente, a seconda delle partite che vincerai. “Sicuramente giocherò Monte Carlo, Barcellona, Madrid e Roma. Il programma è questo, poi vediamo come andranno queste trasferte per poter pensare anche ai Challenger in Italia durante Madrid o Roma, quindi Cagliari o Torino. Ma sono decisioni che prenderò più avanti”. Qui l’audio dell’intervista: ...

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