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ATP Sofia: Musetti e il suo tennis champagne tramortiscono uno Struff decisamente in forma-

[4] L. Musetti b. [Q] J-L. Struff 7-6(3) 6-1 Lorenzo il Magnifico, è stato l’appellativo con cui è passato alla storia Lorenzo de “Medici, il massimo esponente della famiglia nobiliare di banchieri fiorentini che per più di tre secoli detenne il potere nell’intero territorio toscano e non solo. Questa espressione è stata riportata in auge, in tempi recenti per definire nell’alone sportivo, le gesta del calciatore azzurro Lorenzo Insigne. Ebbene, certamente, lo stesso aggettivo trionfale può affiancarsi degnamente ad un altro Lore, uno che dipinge e incanta con una racchetta in mano. Anche lui toscano come il grande discendente della Dinastia medicea, un ventenne di Carrara che continua ad incantare: oggi infatti nell’ultimo quarto del tabellone del Sofia Open 2022 dopo alcune complessità iniziali, Lorenzo Musetti ha gozzovigliato sui resti di un Jan-Lennard Struff in grandissimo spolvero in questa settimana, il tedesco veniva da quattro vittorie consecutive – è partito dalle qualifiche – e nell’ultima partita contro Humbert aveva perso un solo ’15’ con la prima senza concedere alcun break point. Inoltre il n. 133 ATP arrivava anche da tre successi in Coppa Davis, che avevano trascinato la Germania alla fase finale. Ma nulla ha potuto contro il n. 30, che prima l’ha cucinato a fuoco lento per poi travolgerlo attraverso una versione di sé, ostriche, caviale e champagne: 7-6(3) 6-1 in 1h17‘. IL TABELLONE DELL’ATP 250 DI SOFIA IL MATCH – Partita che al contrario di quello che potrebbe far pensare la differenza in classifica, nasconde parecchie insidie per l’azzurro. Il tedesco è certamente un giocatore che vale molto di più del suo attuale ranking di n. 133, sicuramente una piazza tra la cinquantesima e la sessantesima posizione sarebbe maggiormente congeniale al suo reale valore. Le qualità del 32enne di Warstein si conoscono perfettamente, un tennista molto potente dotato di grandi accelerazioni in grado di lasciare di sasso gli avversari. Queste debordanti fiammate, specialmente di dritto, sono in ottima compagnia dato che ad affiancarle c’è un servizio dall’assoluta efficacia e penetrazione. Quando il n. 4 di Germania può contare sul proprio fondamentale d’inizio gioco in versione deluxe, è veramente dura provare a contrastarlo. L’unica possibilità è muoverlo in continuazione, in modo tale da allungare lo scambio a tal punto da riuscire così ad evidenziare le enormi difficoltà, che l’ex n. 29 ATP incontra negli spostamenti laterali. In sostanza Jan-Lennard, se può colpire le sue fiondate da fermo è un avversario ostico per tutti e che nessuno vorrebbe mai incrociare, soprattutto sulle superfici rapide; mentre invece se lo si porta a dover fare il tergicristallo diventa un tennista assolutamente prevedibile e alquanto falloso. Infatti, considerando la sua mole – 1,93 per 92 Kg – il proprio stile di gioco non può che essere nettamente offensivo e propositivo, verticalizza con costanza e non disdegna – tutt’altro – le discese a rete. Non a caso è un abile volleatore, oltre che un amante del servizio e volée. L’inizio vede entrambi i protagonisti commettere due doppi falli a testa, ma quelli italici rivestono un peso specifico nell’economia del punteggio, di gran lunga superiore. Struff, infatti, si porta rapidamente sul 3-0 partendo con una resa magistrale della sua prima di servizio, 8 punti vinti su 11. Se il classe ’90 dovesse mantenere questi standard alla battuta per tutta la durata del match, ci sarebbe ben poco da fare per Musetti; il 20enne di Carrara nel frattempo dà il suo contributo trovando una sola prima – su cinque quindici totali – nel proprio turno di servizio d’apertura. Aprendo e chiudendo con il doppio errore del suo fondamentale d’inizio gioco, Lorenzo regala il vantaggio all’avversario. Muso in avvio fa anche enorme fatica a mandare profondi i suoi colpi a rimbalzo, ciò che invece vista la sua posizione ben distante dalla linea di fondo dovrebbe essere imprescindibile per far sì che lo scambio nei turni di risposta abbia quantomeno l’opportunità di prendere forma. IL TABELLONE DELL’ATP 250 DI SOFIA Eppure nonostante queste primordiali problematiche, il n. 30 del mondo è andato vicinissimo ad essere lui il giocatore in campo a prendere il largo nei primi scampoli dell’incontro: grazie al doppio fallo tedesco, ed inseguito al proprio strabiliante passante incrociato di dritto, il classe 2002 toscano si era issato immediatamente sullo 0-30. Ma poi il cannone di Warstein ha riaggiustato il mirino, non lasciando alcuno scampo all’italiano. Dunque qualche avvisaglia della giornata positiva del n. 3 d’Italia, la si era già potuta intravedere, ma la situazione si è schiarita del tutto nel quarto game – il contro-break giunto in questo frangente si rivelerà il vero turning point della sfida, con le certezza di Struff vacillate subendo la rimonta dal 40-15. Non appena infatti la percentuale di prime di Struff è scesa leggermente, il campione junior dell’Australian Open 2019 ha iniziato a montare sopra l’avversario, finalmente dimostrandosi incisivo in ribattuta. Con una palla, adesso, scaraventata negli ultimi centimetri di campo dall’allievo di Simone Tartarini, ad aprire lo scambio, o il palleggio s’intensifica talmente tanto da portare il tedesco ad incorrere nell’errore; oppure proprio per far fede al suo tennis fondato sull’uno-due, il 32enne della Mannshaft forza frettolosamente andando così a sbagliare. Per cui, entrambe le circostanze verificabili avvantaggiano il “nostro”, che infatti ribalta totalmente l’inerzia attraverso un filotto di tre game consecutivi. Ora, è tutto cambiato, Musetti è padrone del campo: varia a piacimento il gioco, tagliando opportunamente con il back da sinistra per poi creare il vuoto mediante lo sventaglio di dritto, innalzando così all’improvviso il ritmo dello scambio. Lore avrebbe anche la chance si salire 4-3 e servizio, strappando per la seconda volta in fila la battuta a Jan- Lennard, ma in qualche modo il tedesco si salva e mantiene intatto l’equilibrio. Pur dando a più riprese, la sensazione di essere nettamente dominante sul rettangolo di gioco, con il proprio tennis a tutto campo; il tennista italiano non riesce a graffiare definitivamente infliggendo la zampata decisiva. Perciò, seguendo l’ordine dei servizi dopo una prima parte di set invece alquanto ingarbugliata, si giunge al dirimente tie-break. Anche il decidig game ripercorre pedissequamente le orme del parziale regolare: Struff prima manda a segno una prima vincente, punti diretti che contrariamente sono scarseggiati durante la seconda parte della frazione, e poi rompe subito l’en passe con una eccezionale profondità in ribattuta che toglie il tempo al carrarino. Tuttavia da lì, non ce ne più per nessuno: uno straripante Musetti vince 7 dei successivi 8 punti incamerando il set inziale per 7-6(3) in seguito a 50 minuti di una sfida decisamente gustosa. Il tie-break a senso unico, o quasi, messo in cascina dall’azzurro grazie ad una crescita sensibile del proprio livello di rendimento, dove ha messo in mostra tutto il proprio infinito bagaglio tecnico: dal fantasmagorico rovescio in demi-volée inside-out dal centro, passando per infide risposte bloccate che mandano fuori giri ed in confusione uno meccanico come l’ex n. 29 del ranking, fino ad arrivare ai soliti passanti monomani dal lato sinistro da togliere il fiato ma anche alle prodezze al volo o di tocco smorzato. IL TABELLONE DELL’ATP 250 DI SOFIA Un manuale di cosa sia la bellezza, che si rivela avere il profumo di una bottiglia di champagne appena stappata, nel corso di un secondo set da cineteca: Muso è semplicemente ingiocabile, gli riesce qualsiasi cosa, che poi non è nulla di sorprendente per quelle che sono le doti del suo braccio. Ciò nonostante, non ci si può non far accecare dalle perle che è in grado di produrre, specialmente in un parziale in cui aggiunge, sempre, un ulteriore step all’imperiosa performance odierna di game in game. Struff evita almeno di abbandonare amaramente il campo, e recarsi negli spogliatoi a testa china, con un bagel. Ma nulla più, il 6-1 in 27 minuti è un manifesto totale di cosa è capace il ragazzo da Carrara, ah a proposito ci ha fatto vedere alcuni winners lungo riga che non possono che farci ulteriormente ben sperare per il prossimo futuro. LE PAROLE A CALDO DI MUSETTI – “E’ stato duro, lui ha servito molto bene nel primo set. Ero sotto di un break, stava giocando molto bene ed era aggressivo. Allora ho deciso di cambiare qualcosa, la chiave è stata la variazione in risposta, ma anche l’idea di giocare più aggressivo sul suo servizio. Penso di aver giocato uno dei miei migliori incontri su questa superficie”. Poi viene sottolineato dall’intervistatore, come adesso il pubblico bulgaro dopo il match di ottavi vinto da Lorenzo a discapito del giocatore di casa Lazarov, si sia schierato dalla sua parte: “Si ho apprezzato, il primo turno non è stato facile. Alexandar è un bravo ragazzo. Sono tutto sommato un triste per lui, perché infatti gli he detto che se continuerà a lavorare duro potrà raggiungere questo livello, perché lui è un tennista di talento. Io lavoro per vincere il titolo, domani sarà dura ma io mi sento pronto per giocare. Mi auguro una finale tutta italiana, però non si sa mai“. M-A. Huesler b. K. Majchrzak (4)6-7 7-6(6) 6-3 a breve il resto IL TABELLONE DELL’ATP 250 DI SOFIA ...

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