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ATP Vienna: Coric mette l’elmetto e supera il fuoco di sbarramento di Hurkacz. Shapovalov dà spettacolo in chiusura di giornata-

B. Coric b.[5] H. Hurkacz 6-4 6-7(2) 7-6(5) Altra maratona per Coric che conquista la semifinale dopo aver vinto la sua terza partita al terzo set qua a Vienna. Il croato è bravo e fortunato ad aver ragione di Hurkacz all’ultimo respiro Borna Coric – Vienna Erste Bank Open 2022 (© e|motion/Bildagentur Zolles KG/Photographer) Terza partita fra il croato e il polacco, con i precedenti che parlano di una vittoria per parte. Il polacco è in piena bagarre nella corsa alle ATP Finals, mentre Coric arriva con il morale alle stelle dopo la vittoria di ieri sera con Tsitsipas. Sarà interessante vedere chi avrà la meglio tra la risposta di Coric e il servizio di Hurkacz, che arriva a questo match con il braccio caldissimo, 49 aces in due partite. Veramente parecchi, anche per un torneo indoor come Vienna. Partita che comincia con il polacco al servizio, con le prime emozioni che arrivano nel terzo game: Coric tira fuori l’istinto di un portiere e riesce a disinnescare il servizio del polacco e a far partire gli scambi; al resto ci pensa il suo marchio di fabbrica, il rovescio lungolinea, con il quale si costruisce un’opportunità di break, che trasforma grazie ad un errore di Hurkacz in manovra. Bell’inizio per il croato che riesce a impattare molto bene in risposta, non accontentandosi di risposte bloccate, ma cercando subito di mettere in difficoltà il polacco. Hurkacz accusa il colpo e nei successivi game di Coric non riesce mai realmente a impensierire il croato e Hubi rimane così a bocca asciutta. A fine parziale in particolare spicca il dato delle palle break: 1 sola, trasformata, da Coric; Hurkacz invece non riesce neanche mai ad annusare l’ipotesi del break. Set che scivola via placidamente a favore del croato. Secondo set che continua sui binari di un estremo equilibrio, in cui sono di gran lunga i servizi a farla da padrone e non si vede l’ombra di una palla break. Per vedere un primo sussulto bisogna aspettare il sesto gioco dove il polacco riesce finalmente a portare il game ai vantaggi, ma Coric è bravo a spingere a tutta sulla seconda di servizio per impedire al polacco di entrare. Il match insomma è avaro di emozioni e bisogna avvolgere quindi il nastro al nono gioco, nel quale Coric ha una chance in potenza, salendo fino a 0-30, ma Hubi mostra a tutti perchè il servizio è il suo colpo migliore; 4 ace di fila, e Coric può solo allargare le braccia e accomodarsi in panchina per il cambio campo; sul 5-4 Hurkacz, il polacco si issa a set point, ma non riesce a concretizzare. Sfumata l’occasione il resto del set ha poco da raccontare e si arriva così – giustamente – al tie break. Nel gioco decisivo poche emozioni e molti errori: in particolare sul 4-2 Coric commette un errore fantozziano su una volée alta di dritto che non arriva neanche alla rete. Set Hurkacz. Si va così al terzo set, nella speranza che il match trovi finalmente un po’ di brio. E forse la speranza non è vana, in quanto finalmente Hurkacz con un tennis aggressivo e pulito si procura non una, ma addirittura due palle break, il doppio di quanto sia riuscito a fare in tutto il match. Ma anche in questa caso Coric tiene botta e salva il suo score immacolato al servizio. Questo avvio di terzo set è chiaramente di marca polacca, ma di riffa o di raffa Coric riesce a salvarsi anche nel terzo game, salvando la quarta palla break del match. Ma il problema vero per Coric potrebbe essere l’affaticamento della spalla; al cambio campo il croato chiama un medical timeout proprio per sincerarsi delle condizioni dell’articolazione martoriata. Borna ha varie volte detto che il suo problema adesso è cercare di preservare la spalla infortunata, e il fatto che questa sia già la terza partita al terzo set sicuramente non aiuta. In ogni caso il croato se la sente di spingere e il terzo set continua secondo il copione dei servizi. Ma proprio quando tutto sembra scritto e il match sta trascinandosi al tie break Hurkacz perde il pilota automatico sul servizio e concede una mezza chance a Coric che arriva a due punti dal match e si gioca il terzo punto del game con un seconda; qua il polacco è bravo a scendere a rete e parare i tentativi di Coric; è solo un piccolo passaggio a vuoto insomma, con il polacco che poi tira giù il 27° ace del match e si va al tie break. Rush finale in cui il primo a mettere la testa avanti è Hurkacz, ma Coric rimonta subito con una gran risposta di rovescio su una prima del polacco a 204 Km/h, e coglie il suo avversario nella terra di nessuno obbligandolo all’errore; il croato poi con una demivolée a pelo rete va a condurre 5-3, ma Hubi non ci sta e inchioda un lungolinea di rovescio che lascia fermo Borna. Coric però non demorde e trova una risposta vincente con un dritto mezzo steccato per il 6-5; la sorte chiaramente ha preso posizione e il croato non si lascia sfuggire la chance di chiudere il match. Partita estremamente tirata, nella quale Coric ha il merito di stringere i denti nel terzo parziale, dove stava chiaramente soffrendo, annullando anche 3 palle break che visto lo stato di grazia del servizio del polacco sarebbero state mortali. D. Shapovalov b . D. Evans 6-3 6-3 Uno Shapovalov debordante fa suo il match con Evans e si candida seriamente per un posto in finale. Il canadese oggi ha messo in mostra un gran tennis e se saprà mantenere questo stato di forma domani per Coric servirà un’impresa. Nell’ultimo quarto di finale in programma oggi a Vienna si scontrano Denis Shapovalov e Daniel Evans, gli attuali numeri 2 di Canada e Gran Bretagna. La giornata era cominciata bene, con un bel match fra Dimitrov e Giron. Ma poi la scialba prestazione di Sinner e la maratona di Coric ci hanno provato. Per fortuna si chiude in bellezza con un po’ di tennis spumeggiante. Di sicuro nè Evans e Shapovalov rientrano nella categoria dei pallettari. Gli scontri diretti parlano di un Evans avanti 2-1, che con 32 anni è il più vecchio fra gli 8 giocatori rimasti in gara ed è alla caccia della sua quarta semifinale ATP per il 2022. Shapovalov invece arriva in fiducia a questo match, sulla scorta di un rendimento che negli ultimi si è fatto più solido: il ragazzo originario di Tel Aviv infatti da Cincinnati in poi ha sempre raggiunto almeno i quarti di finale dei torni giocati, o è stato sconfitto da un top player come Rublev o Medvedev. Potrebbe quindi essere l’occasione giusta per Shapo per coronare la stagione con un risultato di prestigio, proprio qua a Vienna, considerato che il vincente se la vedrà in semifinale con Coric. Ma spazio alla cronaca; primo set nel quale Shapo parte sparato come un treno, un po’ come contro Fritz e sale subito 2-0 senza colpo ferire. Evans però sa perfettamente che il canadese non è un killer e che prima o poi qualche spazio lo concede e rimane aggrappato con le unghie e con i denti. Nel terzo game del primo set c’è tutto quanto serve sapere sul nativo di Tel Aviv. Un game di genio e sregolatezza, nel quale è facile comprendere come il canadese sia croce e delizia di tanti appassionati. Game che si chiude con una palla corta che muore sul nastro dopo 25 dicasi 25 punti. Siamo al terzo game e sono già passati la bellezza di 26 minuti. Evans comunque è lodevole e arriva anche a giocarsi un paio di palle break, grazie all’aiuto di Shapovalov che si innervosisce e commette due doppi falli; il canadese è abbastanza inviperito e a rete si ha un conciliabolo fra i due, forse a causa di qualche parola di troppo da parte di qualcuno nell’angolo di Evans. In altri tempi questa sarebbe stata la miccia che avrebbe fatto deragliare il canadese, ma non oggi. Un paio di dritti vincenti e il canadese mette a posto le cose e tiene il servizio. Nel game successivo poi, dopo l’ennesima maratona di occasioni sprecate, il canadese strappa nuovamente il servizio a Evans che deve inchinarsi e cedere la prima frazione per 6-3. La gragnuola di vincenti a cui viene sottoposto il britannico nel primo set è impressionante; 20 vincenti in tutto, e non sono tutti ace come Hurkacz! Primo set – Vincenti Shapovalov Un’altra cosa che si può vedere è come il canadese prediliga le soluzioni di dritto lungolinea e inside in, piazzate spesso e volentieri in prossimità delle righe. Un altro dei motivi per cui è sempre una buona idea rimanere agganciati al canadese è dovuta al fatto che Denis se la rischia sempre e l’equilibrio su cui corre il suo gioco è sempre molto risicato Secondo set nel quale Evans si rende conto che se continua a giocarsela con i suoi classici back di rovescio non va da nessuna parte; motivo per cui comincia la frazione con piglio volitivo e sale subito a palla break; il britannico sciorina ottima tennis, come nel punto che lo porta a 30-40, in spinta continua, e chiusura giudiziosa a rete. Ma oggi Shapo è bello centrato e annulla subito affidandosi al dritto. Il canadese trova abbrivio dallo scampato pericolo e si procura un’altra carrettata di palle break, ma come al solito il ragazzo non finalizza; bisogna arrivare al sesto tentativo per vedere Denis chiudere finalmente il game con una bella stop volley. Il canadese scappa via sul 4-1 e nel sesto game nuovo calvario per Evans che va sotto per l’ennesima volta 0-40. L’unica soluzione per il britannico sembra quella di buttarsi a rete per non finire preda delle accelerazioni brucianti di Shapo. Va detto che Evans ce la mette tutta e va a prendersi il punto con soluzioni pregevoli a rete; e così per l’ennesima volta Evans se la cava, con Shapovalov che ormai ha bisogno del pallottolieri per contare le occasioni perse. A questo punto del match stiamo a 13 palle break dilapidate. Il problema per Evans però è che sul proprio servizio il canadese è intoccabile e il traguardo si avvicina. Sul 5-3 Shapo va a servire e per non farsi mancare niente chiude il match in bellezza con 3 aces. Nel secondo set altri 20 vincenti per Shapovalov, che distribuisce più equamente e con margini più ampio i propri winners. Secondo set – Vincenti Shapovalov Partita assolutamente dominante da parte di Shapovalov che domani incrocerà la racchetta con Coric per un posto in finale. Di seguito riportiamo il programma di domani qua a Vienna. ...

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