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Boris Becker si racconta: “Un altro detenuto mi voleva uccidere”-

Boris Becker è al centro dell’attenzione di tutti i media mondiali. L’ex campione tedesco è tornato recentemente in patria, dopo essere stato condannato a due anni e mezzo di carcere per bancarotta fraudolenta, ma aver visto ridursi la pena a sette mesi, grazie alla legge inglese che prevede l’uscita dalla prigione dei cittadini stranieri condannati ad oltre dodici mesi. Il teutonico nei giorni scorsi ha rilasciato un’intervista toccante alla TV tedesca Sat1, parlando per circa due ore dei suoi 231 giorni passati in galera. Per l’esclusività della chiacchierata, Becker ha ricecvuto 500.000 euro. Su cosa ha vissuto in carcere: “Là dentro non sei nessuno. Me ne sono subito reso conto. Sei solo un numero, nessuno mi ha chiamato Boris. A loro non importava chi fossi. Ho fatto confidenza con tre carcerati che mi hanno salvato la vita. Ad ottobre una persona mi voleva uccidere, ma grazie al sostegno degli altri detenuti, questo soggetto pericoloso che è recluso da 12 anni si è scusato il giorno dopo. Ho passato il tempo a insegnare inglese e matematica ad altri prigionieri. Qualche settimana più tardi mi sono dedicato allo studio della filosofia stoica che ho poi insegnato ad altri detenuti. Sono stato anche il loro preparatore fisico. Fortunatamente ho avuto qualcosa da fare, altrimenti sarei impazzito”. Sulle conseguenze che avuto su di lui la prigione: “Sono la stessa persona, ma adesso sono più umile. Ho perso parecchio peso, circa sette chili, sono andato a letto con la fame, non mi era mai capitato. Il mio soggiorno in prigione mi ha fatto bene dal punto di vista della salute, penso di aver ritrovato in me l’uomo che ero diversi anni fa. Questa condanna è stata una lezione dura, una lezione che mi ha fatto male, ma con il senno di poi ha avuto anche delle ripercussioni positive. Ho avuto tempo per riflettere e ho riconosciuto gli errori commessi. Non ho sempre avuto le persone giuste intorno a me, sono stato mal consigliato. Questi otto mesi mi hanno addolcito. Voglio mantenermi sulla retta via. Ho una seconda possibilità, a me adesso il compito di sfruttarla ed essere conforme ai miei principi. Questo soggiorno mi ha permesso di ritrovare me stesso, mi è servito”. Sugli aneddoti del tempo vissuto in carcere: “Avevo diritto a due visite al mese, ma alcune personalità non hanno avuto il permesso di venirmi a trovare. Ad esempio Jurgen Klopp (allenatore tedesco del Liverpool, ndr) voleva farmi visita. Ci siamo chiamati, ma alla fine non è stato fatto venire, è troppo conosciuto e la prigione voleva evitare troppo caos. Ho compiuto 55 anni il 22 novembre e diversi prigionieri hanno collaborato fra di loro per offrirmi tre piccole torte al cioccolato che hanno avuto un sapore speciale. Ho ricevuto tante lettere ogni giorno da tifosi, amici ed ex tennisti. Le ho lette tutte e risponderò a tutti entro la fine dell’anno. Queste lettere mi hanno aiutato a tenermi su di morale nel quotidiano. Quella che mi ha toccato di più è quella di Michael Stich (ex numero 2 del mondo, ndr): tre pagine di parole davvero toccanti. Non posso ancora credere che abbia fatto un gesto così bello (Becker si commuove)”. Sul suo rapporto con i soldi: “Dal 2012 vivo di prestiti bancari, perché ho vissuto al di sopra delle mie disponibilità in tutti questi anni. Ma tutto questo ormai è finito. Voglio essere in grado di comprarmi nuovamente un appartamento e un veicolo senza prestiti. Ho creduto per troppo tempo di poter vivere come vivevo quando giocavo a tennis ad altissimi livelli. Ormai devo fare più attenzione alla gestione del mio patrimonio”. Sulla liberazione: “Sono atterrato a Stoccarda giovedì sera dove nessuno mi ha visto eccetto i doganieri che mi hanno augurato un buon ritorno nel mio paese. Ho voluto evitare i fotografi che mi attendevano a Monaco. Ho passato la notte da una coppia di amici in un appartamento vicino Heidelberg. Ho bevuto una birra, la migliore della mia vita. Ho passato lì tutta la giornata di venerdì, mentre nel fine settimana sono andato a Monaco dai medici di fiducia per rimettermi in sesto, visto che dopo otto mesi avevo delle difficoltà a camminare bene. Da lunedì sono tornato a vivere sempre più normalmente. Sono a Monaco in un hotel e le persone che incontrano mi augurano buona fortuna: finora non ho trovato in nessuno malizia nei miei confronti”. Sul futuro: “Ho sfoltito il numero delle persone nel mio entourage per avere intorno a me solo coloro che mi vogliono veramente bene. Nel 2017 ho ricominciato tutto da zero un lungo percorso per assicurarmi un futuro più sano. Nei prossimi mesi mi piacerebbe andare a vivere all’esterno per avere una vita più serena: mi piacciono Dubai e Miami, dove ho già vissuto. Ho diverse idee. In ogni caso, sono felice di essere tornato a vivere la normalità. Adesso ho voglia di viaggiare”. ...

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