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Challenger Bratislava: si ferma in finale la cavalcata di Bonadio. Munar vince a Perugia, Nottingham è di Evans-

Al Challenger 90 di Bratislava (terra battuta) Riccardo Bonadio ha giocato uno splendido torneo, superando avversari rognosi (Kolar e Tseng su tutti) e lottando duramente in ogni match (costretto tre volte su quattro al terzo set). Forse è arrivato un po’ stanco alla finale contro il russo Alexander Shevchenko (n.237 ATP) e purtroppo non ha giocato il suo miglior tennis. Che gli astri non fossero propizi si è capito fin dal terzo game quando l’azzurro ha avuto tre palle break consecutive senza riuscire a sfruttarle, e sulla quarta è stato proprio il suo prediletto rovescio a tradirlo. La nemesi ha immancabilmente colpito nel game successivo in cui il russo gli ha strappato il servizio. Raggiunto da Ubitennis al telefono Riccardo ha così commentato: “Sapevo già prima di giocare che sarebbe stata durissima perché le tre partite precedenti erano finite tutte al terzo e mi avevano un po’ prosciugato sia fisicamente che mentalmente. Se il match me l’ero immaginato in salita Shevchenko è stato bravissimo a rendere questa salita ripidissima. E’ partito ‘on fire’ e mi ha reso subito la vita difficile. Io ho resistito qualche game ma in realtà ho avuto poche chance“. Più equilibrato il secondo parziale in cui si è arrivati, con un break per parte, sul 5-5 quando alcuni errori non forzati di Bonadio hanno regalato il break decisivo al suo avversario. Sentiamo ancora Riccardo: “Il secondo set è stato più equilibrato nel punteggio soprattutto perché questo splendido torneo mi aveva dato una grande fiducia e allora sono riuscito più volte a metterci una toppa, anche se l’iniziativa era quasi sempre nelle sue mani. Devo fargli veramente tanti complimenti perché è sceso in campo molto determinato e ha messo in mostra un grande potenziale sia tecnico che fisico”. Dopo un’ora e ventisei minuti di partita è stato dunque il 21enne russo ad alzare le braccia al cielo per festeggiare la sua prima vittoria Challenger e ovviamente il nuovo best ranking alla posizione n. 176. Anche Riccardo, pur dovendo rimandare l’appuntamento con la sua prima vittoria, migliora il proprio record che da oggi lo vede al n.200 ATP. Sentiamolo ancora per un ultimo commento: “Sicuramente è una soddisfazione che tra l’altro ottengo a 28 anni, quindi in un’età molto più matura di tanti colleghi che stanno veramente bruciando le tappe. Spero ovviamente di salire ancora e soprattutto, un domani, di poter chiudere la carriera senza mai rimpiangere di non aver dato il massimo“. Al Challenger 125 di Perugia l’argentino Tomas Martin Etcheverry non riesce a bissare il successo dello scorso anno e deve cedere a un Jaume Munar in formato ‘muro di gomma’. Match che si è giocato in sessione serale davanti al solito folto pubblico che ha premiato per tutta la settimana l’organizzazione, al solito impeccabile, di MEF. Il punteggio a favore dello spagnolo 6-3 4-6 6-1 consegna al maiorchino l’ottavo titolo Challenger in carriera e la possibilità di tentare nuovamente di raggiungere quei risultati che qualche anno fa sembravano scontati e che oggi invece marcano impietosamente l’abissale distanza tra lui e il suo mentore Rafa Nadal, cui era stato incautamente accostato. Etcheverry che da Perugia non se ne va mai a mani vuote migliora invece il proprio best e sale al n.79 ATP. Sull’erba inglese di Nottingham tutto come da pronostico con la testa di serie n.1, il britannico Daniel Evans (n.35 ATP) che vince senza alcun problema (nessun set perso) questo Challenger 125 che per lui è il nono in carriera ma soprattutto un buon test in vista dei prossimi tornei. In finale l’australiano Jordan Thompson (n.74 ATP) nulla ha potuto e il 6-4 6-4 finale rispecchia fedelmente l’andamento della partita. Si giocava anche a Lione, dove nella finale del Challenger 100 il padrone di casa, il 23enne Corentin Moutet (n.128 ATP), non ha faticato più di tanto per avere la meglio sull’argentino Pedro Cachin (n.142 ATP) con un doppio 6-4. Diciamo che in generale non ha dovuto soffrire granché durante tutto il torneo, visto che ha lasciato per strada un solo set nei quarti contro il connazionale Guinard. Per lui è il quinto Challenger di una carriera che non sta mantenendo quanto lasciato intravvedere a livello giovanile. Anche per il suo avversario sarebbe stato il quinto titolo, in mancanza del trofeo gli rimarrà la piccola consolazione del nuovo best ranking alla posizione n.120 ATP. ...

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