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Il direttore del Kooyong Classic su Sinner: “Sono sicuro che vincerà uno Slam”-

La stagione 2023 di Jannik Sinner non è cominciata nel migliore dei modi: il classe 2001 italiano è stato eliminato per mano di Sebastian Korda ai quarti di finale dell’Atp 250 di Adelaide 1, ma a preoccupare è stato soprattutto un problema all’anca accusato dopo una scivolata verso destra. Le condizioni fisiche fortunatamente non sembrano essere troppo gravi, visto che l’azzurro sarà al via questa settimana del Kooyong Classic, esibizione che si svolge annualmente a Melbourne la settimana prima degli Australian Open. Tra gli invitati troviamo anche Andy Murray, Marin Cilic, Alex De Minaur, Grigor Dimitrov, Borna Coric, Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Zhizhen Zhang e Dominic Thiem, mentre non ci sarà come previsto Carlos Alcaraz che ha rinunciato anche agli Open d’Australia per un infortunio alla gamba destra. “Per me è uno di quei tre o quattro giocatori di cui adesso si può dire quasi certamente che vinceranno uno Slam” ha detto Peter Johnson ai microfoni di SuperTennis. Johnson ora dirige questa esibizione, in passato è stato vice-direttore dell’Australian Open ha guidato per sei anni la divisione Asia/Pacifico della WTA, ha diretto gli ATP 250 di San Pietroburgo e Zhuhai e il WTA di Astana del 2021. L’anno scorso, poi, è stato chiamato come direttore anche dell’ATP 250 di Tel Aviv, vinto da Novak Djokovic. Il Kooyong Classic si svolge nel Kooyong Classic dimora dell’Australian Open dal 1972 al 1987 prima del trasferimento a Melbourne Park.   “L’attrazione per i giocatori è la storia del Kooyong Club. Lo stadio attrae, ma il club e noi come organizzatori dobbiamo fare in modo che l’evento funzioni bene per i giocatori. Ad esempio ora la superficie del Centrale ha la stessa velocità di quelli a Melbourne Park. Non possiamo certo più giocare sull’erba, per esempio. Il successo poi si spiega con la collocazione in calendario. Ho sempre creduto che i grandi giocatori, quelli che puntano a vincere gli Slam, non gradiscano giocare un torneo del circuito la settimana prima di un major. Infine, c’è la formula dell’evento, il terzo elemento a sui si deve il nostro successo“, dice Johnson. Per il torneo di quest’anno sono stati fatti dei lavori sulle infrastrutture, avvicinandolo a quello originario degli anni ’30: “Quando qui si giocava l’Australian Open tanti anni fa, il Centrale aveva 12 mila spettatori. Il club ha 18 mila soci, e quando l’Australian Open è stato spostato a Melbourne Park non riusciamo a portare 12 mila spettatori al giorno. Così abbiamo ridotto la capienza a 4 mila posti, allargato la Clubhouse che ora si affaccia sul campo, per cui puoi stare sul balconcino a bere un drink e intanto guardare la partita”. Infine, un’opinione espressa su Jannik Sinner: “Allo US Open, quando Sinner ha avuto match point contro Alcaraz, è andato davvero vicino a vincere il torneo. Per me è uno di quei tre o quattro giocatori di cui adesso si può dire quasi certamente che vinceranno uno Slam. Quando dirigevo il torneo di San Pietroburgo gli abbiamo dato una wild card nel 2019. Perse al primo turno, ma si vedeva che aveva qualità straordinarie. Ora in Australia con un coach australiano come Darren Cahill il pubblico gli sarà più vicino, perché questa associazione qui piace molto”. ...

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