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La stagione Challenger è agli sgoccioli e i nostri tennisti accusano la fatica-

Le fatiche di una stagione lunghissima si fanno sentire, nelle gambe e soprattutto nella testa dei nostri ragazzi. Ci riferiamo a quei pochi che sono ancora in giro nel circuito. Infatti, al netto del Challenger di Andria che inizia lunedì prossimo e che potrebbe smentire in parte le nostre parole, la maggior parte ha già staccato in attesa di riprendere con la preparazione invernale, o al massimo sta disputando la Serie A. In questa settimana abbiamo contato solo sei irriducibili ancora a caccia degli ultimi punti (tre a Helsinki, due a Drummondville in Canada e un altro nella brasiliana Sao Leopoldo). Ebbene quelli che sono arrivati più lontani sono stati Mattia Bellucci e Raul Brancaccio che in terra finlandese (Challenger 90, cemento indoor) hanno superato un turno, rispettivamente ai danni del forte slovacco Norbert Gombos (n.110 ATP) e dell’elvetico Henri Laaksonen (n.155 ATP). Poi Mattia ha lottato duramente contro il bulgaro Adrian Andreev (n.220 ATP), finendo però per cedere al tie-break del terzo set. Chissà, forse se avesse sfruttato quella palla break sul 5-5 ora racconteremmo una storia diversa. Detto questo la sua stagione rimane indimenticabile con due vittorie Challenger e cinque nel circuito ITF, con un progresso in classifica che ha del sensazionale: ora è n.153, in una posizione che a inizio stagione sarebbe stata follia pensare. E intanto sta preparando le creme solari per l’estate australe (come dice ridendo coach Fabio Chiappini). Raul Brancaccio ha giocato una bellissima partita contro l’ostico svizzero Henri Laaksonen, prevalendo facilmente con un doppio 6-3. Nel turno successivo l’orchestra ha suonato un’altra musica e, dopo aver vinto il primo set, si è fatto rimontare (4-6 6-3 6-2) dall’olandese Jelle Sels (n.133 ATP). Anche per il tennista di Torre del Greco si può comunque parlare di un’ottima stagione che l’ha visto vincere a San Benedetto del Tronto il primo Challenger della propria carriera. Fuori all’esordio (6-2 6-4) Stefano Travaglia che contro il kazako Mikhail Kukushkin ha confermato come questo per lui sia un anno da dimenticare al più presto. A Sao Leopoldo (città brasiliana di 100.000 abitanti dello Stato del Rio Grande do Sul) il nostro Franco Agamenone ha affrontato l’ultimo torneo (Challenger 80, terra battuta) della sua lunga stagione. Partiva come n.3 del seeding, ma anche con le energie al lumicino. Ne ha approfittato il padrone di casa Thiago Seyboth Wild che l’ha battuto 7-6(6) 5-1 rit., dopo che nel primo set l’italo-argentino non ha sfruttato quattro palle set. Subito dopo aver stretto la mano all’avversario Franco ha preso l’aereo per Rio Quarto dove ha riabbracciato la famiglia e si prenderà tre settimane di meritata pausa. Il 5 dicembre inizierà a preparare la trasferta australiana e lo farà in quel di Buenos Aires perché ha appena lasciato (con grande commozione e abbracci fraterni) il Circolo Tennis ‘Mario Stasi’ di Lecce per mettersi alla ricerca di una nuova destinazione. Ancora non sa dove, ma in ogni caso sempre in Italia. Si giocava anche sul cemento indoor di Drummondville (cittadina canadese nella provincia del Québec) dove il roveretano Giovanni Oradini supera un turno, in realtà non particolarmente impegnativo, contro la wild card locale Marco Stakusic, per poi fermarsi di fronte al francese Antoine Escoffier (n.210 ATP) che l’ha liquidato con un doppio 6-4. Da notare che il 30enne francese (n.210 ATP) nel primo turno aveva battuto l’altro nostro rappresentante Julian Ocleppo. Segui su Instagram: @massimogaiba ...

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