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Muguruza: “Felice di rivedere Paolini alle Finals, incredibile la forza mentale di Errani. Sinner una roccia”

Direttrice delle WTA Finals per la seconda edizione consecutiva, oltre che talent per Tennis Channel, l’ex n°1 mondiale e due volte campionessa Slam Garbine Muguruza ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport, nella fattispecie alla penna di Lorenzo Ercoli. La nativa di Caracas si è ritirata ormai da due anni, nonostante ciò è rimasta pienamente coinvolta all’interno del tennis con ruoli sempre più importanti. Da Riad ha fatto il punto sulle fantastiche otto, con un particolare focus sulle azzurre Paolini ed Errani. Non poteva infine mancare, da spagnola, un commento sul duopolio del momento: Sinner-Alcaraz. Il dominio al vertice ha lasciato spazio ad equilibrio e incertezze che accrescono lo spettacolo “Prima, con Serena e Venus, c’erano due tenniste che vincevano quasi sempre. Oggi invece il circuito è molto più aperto e competitivo: le Top mantengono continuità, ma in ogni grande torneo ci sono tante giocatrici in grado di imporsi, a seconda della superficie. A me questo piace“. Un’edizione del Master femminile di fine anno, forse mai così livellata verso l’alto: “Il livello è incredibile. Ben 6 ragazze erano presenti già lo scorso anno e in più accogliamo Keys e Anisimova alla sua prima partecipazione. Questo ruolo mi sta piacendo e sono contenta di poter imparare quanto lavoro ci sia dietro le quinte e di poter assicurare alle ragazze ciò di cui hanno bisogno. Ogni match in campo a Riad potrebbe tranquillamente essere una finale Slam“. Il tennis azzurro a Riad Non mancano però i rilievi sulle due tenniste azzurre in gara, Paolini ed Errani: “Sono davvero felice di rivederla. Jasmine nel 2024 ha vissuto una svolta e so quanto sia difficile mantenere quel livello per un altro anno dovendo gestire tante nuove aspettative. Il tennis italiano è all’apice e qui vedo anche il supporto che le ragazze ricevono dalla Federazione. In doppio c’è anche Sara, la sua forza mentale è incredibile. Non solo è motivata, ma continua a vincere“. Aver dovuto, gioco forza, spendere energie sino all’ultimo come è stata costretta a fare Jasmine per agguantare l’ultimo posto disponibile non è certamente il miglior avvicinamento possibile. E’ pur vero, secondo Garbine, che il formato atipico con il Round Robin ti permette di mettere in conto anche una battuta d’arresto: “Ho avuto la fortuna di giocare diverse edizioni e di vincere nel 2021. Ci sono anni in cui è tutto facile e stagioni dove fino all’ultimo non sai se ce la farai. E’ una corsa stressante, ma dai tutto perché vuoi entrare tra le migliori otto. E se ti qualifichi non ti rilassi perché ogni match è difficile. In più con il format a gironi, puoi perdere un match e vincere il torneo, come successe a me a Guadalajara contro Pliskova“. Il duopolio ATP Come si vive da spagnola, e spettatrice privilegiata essendo stata assoluta protagonista in questo mondo, la rivalità per antonomasia del tennis attuale; Sinner-Alcaraz?: “Chiaramente conosco un po’ meglio Carlos. Sono ragazzi dalle personalità diverse, ed è una cosa che adoro. Alcaraz è molto estroverso, sorride tanto, esterna molto di più le sue emozioni e ha grande energia. Jannik, ti accorgi subito quanto sia responsabile e un gran lavoratore. Da ex tennista, ammiro la sua forza mentale, perché alla fine tutti abbiamo alti e bassi, ma Jannik è davvero una roccia, e sono impressionata che, così giovane, sia in grado di padroneggiare così bene tutti questi aspetti. E’ destinato a essere uno dei più grandi». La vita di un tennista che gioca ai massimi livelli, cambia in un preciso momento: “Quando vinci uno Slam la tua vita cambia: tutti vogliono un pezzo di te. Ci sono tante attenzioni e aspettative da gestire: questo richiede un processo di apprendimento. La cosa importante è gestire le energie perché quelle ti servono in campo per fare il tuo lavoro. Non è facile come i tifosi potrebbero pensare, non è automatico continuare a vincere“. Gli Slam meglio del n°1 La gioia più grande: aver vinto gli Slam battendo in finale le sorelle Williams, Serena a Parigi e Venus a Londra: “Le persone pensavano fossi pazza, ma per me affrontarle in finale rappresentava la conclusione perfetta. Sono cresciuta ammirandole, poi le ho affrontate tante volte e oggi è bello sapere di aver vinto due Slam battendo le migliori della storia. Nella mia carriera sono stata anche n.1 del mondo, ma vincere un Major è più bello. I trofei rimangono, li puoi guardare e toccare ogni giorno“. ...

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