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ATP Barcellona, Alcaraz: “Lesioni? Non cambierò per questo il mio modo di giocare”-

Dal nostro inviato a Barcellona Con la vittoria in due set su Davidovich Fokina, Carlos Alcaraz si è assicurato un posto in semifinale al Barcelona Open Banc Sabadell. Il numero 2 del mondo e campione in carica ha parlato del match con Alejandro, della posizione in battuta, della pressione dei media, di Sinner e di Djokovic. D: Oggi com’erano le condizioni di gioco? R: Anche oggi credo che sia stata una partita complicata e la differenza l’hanno fatta piccoli dettagli. Abbiamo giocato entrambi un gran match. Hai sofferto contro Davidovich e contro Bautista, sono una buona preparazione in vista dei prossimi tornei? Si giocare contro giocatori come Roberto e Alex, avere questo tipo di partite mi serve per la confidenza e il ritmo, e nonostante le condizioni e i problemi vincere mi fa sentire un migliore giocatore. D: Durante la partita hai preso decisioni e anche cambiato tattica: in particolare mi sono stupito di quanto stavi defilato, quasi da doppista, nei servizi dal lato del vantaggio (da sinistra verso destra), è una tattica che usi spesso? È un’arma tattica in più che può essere importante; servire più defilato dà la possibilità di aprire maggiormente il campo con il kick e aprire gli angoli. Certo può essere anche un po’ pericoloso perchè lascia esposto il lungolinea. Ma quello è un colpo molto difficile da giocare. In un paio di occasioni Alex è riuscito a giocare dei vincenti e in quel caso bravo lui e gli faccio i complimenti. Ma sono cosciente che è un colpo a bassa percentuale e quindi la tattica è giusta. D: Spiega un po’ la differenza fra la partita di ieri e di oggi… Credo che oggi sono stato un po’ più in palla, ma comunque mi sono reso conto che non potevo chiudere gli scambi velocemente e mi dovevo mettere il camice da lavoro (mono de trabajo) e armarmi di pazienza e giocare scami lunghi. Davidovich è un giocatore che ultimamente è solido. Ho dovuto faticare, oggi forse avevo un po’ più di confidenza ma comunque non è stata facile. DOMANDA UBITENNIS: Come gestisci la pressione dei media? Di recente anche in Italia è uscito un libro che ti descrive come il futuro del tennis dopo la golden era di Roger Rafa e Novak. Ho detto molte volte che cerco di non pensare e di non leggere tutte le notizie che mi riguardano; cerco di giocare e di divertirmi; non sento la pressione di essere quello che gli altri vogliono che sia. l’importante è l’ora e il resto non mi interessa. Il tennis è la mia passione voglio solo essere me stesso. Oggi i colpi erano un po’ meglio e mi sono dovuto mettere a lvaorea e fare scambi lunghi; tanto ieri come oggi, ho rischiato; mi sono sentito con più confidenza di ieri. D: Djokovic oggi perso a Banja Luka contro Lajovic e la settimana scorsa a Montecarlo contro Musetti. Anche se i risultati non sono dei migliori continui a considerare Novak il tuo avversario numero 1? Non saprei dire se il principale, ci sono molti tennisti che giocano molto bene sulla terra, ma Djokovic rimane Djokovic; anche se ha perso in questi tornei, può sempre arrivare a Roma e Madrid e vincere; quindi non posso chiamarlo fuori, lo teniamo presente, assieme ad altri. D: Parlando dei rivali di domani come la vedi? Con Evans abbiamo giocato solo una volta ed era in condizioni indoor molto diverse (Vienna 2021, ndr), Cerundolo anche è un ottimo giocatore, forse lui più da terra. Però vediamo chi vince stasera e poi vedremo che tattica utilizzare. D: Il fatto che Sinner si sia ritirato è un motivo di ottimismo? Vedi più facile la vittoria finale? Para nada, ho sofferto molto sia ieri che oggi e sicuramente anche domani sarà una battaglia. Il fatto che Sinner non ci sia non cambia niente gli altri sono grandi giocatori che possono vincere ugualmente il torneo. D: Sei uno dei migliori nelle situazioni di pressione, da cosa pensi che derivi questa tua efficacia? Secondo il tuo punto di vista cosa che è che ti fa risultare vincente? Non aver paura e in quei momenti giocare il punto in maniera aggressiva. è importante voler gustare e godere di quei momenti senza paura, perchè fanno parte del gioco e sono stimolanti. In un certo senso la pressione non deve dare fastidio. Di solito l’atteggiamento standard in queste situazioni è aspettare che l’altro sbagli; invece i grandi “van a por ello” e se la giocano. D: Che cosa vi siete detti con Alex a fine partita? Abbiamo giocato molte volte assieme e mi ha detto che aspetta presto la rivincita; ci vedremo sicuramente molte volte e sicuramente avremo grandi partite assieme, alcune le vincerò io, altre lui. D: Ti preoccupa che il tuo stile di gioco ti possa procurare lesioni? Il mio stile di gioco è questo e sono qua perchè sono quello che sono. Alla fine il calendario tennistico è molto esigente durante tutto l’anno, uno cerca di curare il massimo la situazione fisica e non avere lesioni. però non cambierò per questo il mio modo di giocare. ...

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