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ATP Brisbane: Nadal favorito su Kubler, è una battaglia fra guerrieri-

Rafa Nadal affronterà Jason Kubler al secondo turno del Brisbane International, a partire dalle 9.30 italiane di giovedì. Senza storia, il finale è già scritto, Rafael Nadal è ai quarti di finale. O forse no? Siamo certi di voler dare per vinto Jason Kubler? L’australiano classe 1993 è realmente da considerare solo un piccolo e facile scalino sulla strada del 22 volte campione slam? Perché, se il mondo si fosse fermato a marzo 2016, Rafa affronterebbe di certo un altro giocatore. Ma chi è Jason Kubler? Paragonato da ragazzino proprio al campione spagnolo, Jason vinse da imbattuto la Coppa Davis Junior e la Youth Cup nel 2009. Tre anni dopo le ginocchia iniziano a non reggere la pressione del campione predestinato. Dal 2012 al 2015 gioca solamente su terra rossa, unico modo per salvaguardare le proprie gambe. A soli 23 anni, dopo 6 operazioni alle ginocchia, Kubler scelse la via del ritiro. È l’inizio della fine. O almeno cosi sembra. Comincia ad allenare, ma non basta: “Sul conto corrente mi erano rimasti 14 centesimi”, racconta in un’intervista. L’unica possibilità è tornare a giocare, riprendere la racchetta in mano, e sperare che quelle ginocchia reggano il peso di un tennis tanto talentuoso, quanto sfortunato. Nel 2018 supera immediatamente le qualificazioni e disputa il primo turno all’Australian Open e a Wimbledon. A Flushing Meadows gli va ancora meglio. Batte Bautista Augut, arriva al secondo turno ed entra per la prima volta in top 100. È quello il momento in cui sceglie di tatuarsi “0.14” sul braccio, in memoria di tutto ciò che gli era rimasto nel momento più basso della propria vita. Il giorno in cui era tornata la voglia, e la necessità, di tornare a vincere. I problemi fisici, però, non lo mollano. Le ginocchia, il polso, la pandemia. Jason Kubler non respira. Sprofonda, nel 2020, oltre la posizione numero 300 in classifica. Nel 2021, dopo 2 anni, torna a vincere una partita nel circuito maggiore, battendo Lorenzo Sonego al “250” di Melbourne. Il suo tennis inizia a riprendersi. Nel 2023 si iscrive al torneo di doppio all’Australian Open con il connazionale Rinky Hijikata. I due australiani battono tutti, e dopo due settimane, Jason Kubler è campione Slam. E chi ci ha mai creduto? Lui, sicuramente, sì. Non ha mai smesso di lottare, per sé stesso, per il proprio tennis. Per tutti coloro che da bambino credevano in lui. Per il papà morto quando Jason era piccolo e la mamma costretta agli straordinari per crescerlo. Per questo, chiediamo, davvero vogliamo sottovalutare questo ragazzo? Pensiamolo sconfitto, ancora una volta. Magari, nuovamente, ci dimostrerà quanto sbagliamo. Nadal, Kubler e un campo da tennis: cosa ci aspettiamo? Non fatevi ingannare dal ranking, questa è una sfida interessante anche e soprattutto dal punto di vista tennistico, oltre che umanamente parlando. Rafa arriva da una “semplice” vittoria in due set con l’ormai vecchio campione Dominic Thiem, che dopo un primo set di ottimo livello non è riuscito a restare concentrato nel secondo parziale, regalando un comodo 7-5 6-1. Il campione spagnolo ha mantenuto un rendimento al servizio degno dei giorni migliori, con la solita curva mancina da sinistra che ha lasciato davvero poco scampo in risposta all’austriaco. 90% di punti vinti con la prima, 80% con la seconda. Sono i numeri di un giocatore che, sui propri turni di battuta, concede briciole. L’australiano, da canto suo, è stato anch’egli protagonista di un’ottima prestazione all’esordio con Aslan Karatsev, giocatore sempre più pericoloso negli ultimi mesi. Kubler vince il primo set dopo esser stato sotto di un break, e va vicinissimo a chiuderla in due, salvandosi col russo al servizio per il set. 3 minibreak decidono il tie break, Karatsev vince, ma è costretto al ritiro. Kubler è al secondo turno, meritatamente. La prestazione offerta è buona, agevolata sicuramente da un avversario non al meglio delle condizioni, ma nulla da togliere al tennis mostrato in campo. Cosa serve per battere Rafael Nadal? Voglia, tanta voglia. E magari, anche una buona dose di fortuna. I bookmaker danno Rafael Nadal estremamente favorito, con una quota che si aggira intorno ad 1.17, contro quella dell’australiano maggiore di 5 volte. Kubler è il tipico giocatore australiano, buon servizio e discrete capacità da fondocampo, spesso con colpi a ricercare la via della rete. Discese che possono, sicuramente, mettere in difficoltà lo spagnolo, mai in sofferenza, però, col gioco di volo nell’incontro precedente. Con quella versione di Rafa, realisticamente, c’è poca partita. Non possiamo, ahinoi, dimenticare l’attuale situazione del campione spagnolo, di ritorno da un anno di assenza. Mantenere il medesimo livello sarà molto difficile. Kubler dovrà esser bravo ad approfittare di ogni errore del proprio avversario, costringendolo a vincenti complicati soprattutto dalla parte del rovescio. Sul dritto, se in giornata, non esiste ovviamente storia. La vittoria per Nadal rappresenterebbe un ulteriore mattoncino nella (ri)costruzione di sé stesso, esplorando sempre più i limiti del proprio fisico. Gli obiettivi nella sua testa sono chiari, tornare a competere fra i migliori al mondo. È l’unico palcoscenico che merita. Kubler non ha nulla da perdere. Gioca con uno dei piu grandi di sempre, privo della pressione che lo accompagna fin da bambino. Deve sperare in una giornata non perfetta dell’avversario, non regalare punti gratuiti, e restare aggrappato. Fino alla fine. Come fa da sempre. Deve mettere in campo il proprio miglior tennis, ma non solo. Serve la testa, il cuore. Per provarci, per tentare l’impresa. Lui, che di imprese, se ne intende. Roman Bongiorno ...

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