You are here

Atp Cup, atto secondo

L’Atp Cup svela i gironi e scalda i motori per la seconda edizione. L’Italia punta a essere protagonista in una competizione che ha margini di crescita interessanti. Forse non sarà ‘The most exciting new tournament in tennis’, come viene pomposamente definita nella home page del sito, ma l’Atp Cup che manderà in scena a inizio febbraio la seconda edizione è un appuntamento che vale la pena seguire, per capire se davvero ci sono margini di progresso e se una tradizione di un certo rilievo si potrà costruire nei prossimi anni. Il sorteggio ha messo in ordine le dodici formazioni nei quattro gironi in programma, con l’Italia di Matteo Berrettini che sarà impegnata inizialmente contro l’Austria di Dominic Thiem e la Francia di Gael Monfils. Sorteggio duro, per inciso, in una manifestazione che peraltro delle incognite fa una sua cifra stilistica, considerato che a inizio stagione la forma è quella che è, e di certezze non ce ne sono nemmeno per i migliori. TEST PRE-SLAM Il punto forte, in fondo, è proprio questo: l’Atp Cup, in attesa di diventare un evento che brilla di luce propria, brilla di luce riflessa, essendo un test probante in vista degli Australian Open, più di quanto lo possono essere i tradizionali tornei di preparazione del circuito. Il motivo è presto spiegato: qui le stelle (fatta eccezione per Federer e la sua Svizzera) ci sono quasi tutte, le partite di alto profilo non mancano e la concentrazione deve essere subito portata a un livello tale da poter consentire un grado sufficiente di competitività. Perché in fondo perdere non fa mai piacere a nessuno, Djokovic e Nadal non vogliono cedere la partita nemmeno quando giocano a briscola, e per giunta c’è il fattore squadra a motivare ulteriormente i big nel raggiungimento di una condizione accettabile in tempi piuttosto ristretti. A rendere ancora più appetitoso il tutto c’è pure un piatto di qualche milione di dollari (sono 7,5 in questa edizione), ma tutto sommato è bello pensare che questo sia un contorno e non la portata principale. SERBIA CONTRO SPAGNA? Per rendersi conto del valore dell’evento, è stata sufficiente la prima edizione, capace di scavallare le polemiche per il format e per la vicinanza temporale con la nuova Davis, mandando in scena un ultimo atto proprio fra Serbia e Spagna, ossia sostanzialmente fra Djokovic e Nadal, con il primo in grado di portarsi a casa il trofeo, prendendosi dunque la rivincita dopo la sconfitta patita con la sua Nazionale a Madrid, dove si giocava per l’Insalatiera. Salvatosi dalla pandemia proprio in virtù della sua posizione in calendario, il torneo ha corso qualche rischio per via delle restrizioni severe del governo down under, ma alla fine si è salvato. Così non ci sarà, contrariamente a quanto è accaduto a tanti altri eventi, alcun buco nell’albo d’oro. Rispetto a dodici mesi fa cambia soltanto la location: non più tre diverse città, ma tutto concentrato nella bolla di Melbourne Park. LE CHANCE DELL’ITALIA L’Italia si presenta – come accadrà spesso da qui in avanti – con un gruppo che ha ambizioni di successo, o almeno di restare protagonista fino alla fase decisiva. Manca Jannik Sinner, ma Matteo Berrettini e Fabio Fognini, pur non al massimo, rappresentano pur sempre una garanzia quanto a talento e a capacità di trovare risorse da mettere al servizio della Nazionale. In più, abbiamo due doppisti doc, e la competizione servirà pure per questo: valutare le possibilità di Simone Bolelli e di Andrea Vavassori di restare con continuità nel giro azzurro, pur in un periodo di grande abbondanza come quello che stiamo vivendo. Bolelli ha ormai concluso la sua carriera di singolare, si dedica solo al doppio e non nasconde ambizioni importanti nella specialità, assolutamente legittime dall’alto del suo enorme talento di colpitore. Vavassori è una scoperta relativamente recente, ma il piemontese ha mostrato carattere e voglia di arrivare, oltre a un gioco dal sapore antico e affascinante. Un’altra ragione per seguire l’Atp Cup con molta attenzione. L'articolo Atp Cup, atto secondo proviene da WeAreTennis. ...

Related posts

Leave a Comment

shares

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi