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ATP Cup, ecco la novità 2020

La vera novità del calendario 2020 si presenta subito, ancora prima dello Slam australiano. Si tratta dell’Atp Cup, torneo a squadre che mette sul piatto tanti punti per il ranking e 15 milioni di dollari. Che torneo sarà? È la risposta dell’Atp alla nuova Coppa Davis. Con un formato simile, con il classico motto che richiama all’amore per il proprio Paese, ma con punti in palio per il ranking. L’Atp Cup che si gioca tra Brisbane, Sydney e Perth (dove è in campo l’Italia) è la grande novità di un 2020 che parte subito col botto. Perché sì, in passato l’associazione che gestisce il circuito maschile aveva un qualcosa di simile, ma quella World Team Cup in scena a Dusseldorf tra il 1978 e il 2012 era davvero poco più che un’esibizione: 8 squadre presenti a contendersi un titolo che in realtà faceva gola a pochi, se non ai tedeschi padroni di casa (che infatti lo vinsero cinque volte). Il torneo venne inevitabilmente cancellato dal 2013, quando si capì che era sostanzialmente fuori dal tempo, e non venne mai più ripreso. Gli sponsor non erano interessati, i giocatori neppure. Quella competizione che doveva essere il secondo evento mondiale a squadre valeva meno di un torneo 250. IL FORFAIT DI ROGER Stavolta ci sono altre premesse, soprattutto di tipo economico, ma anche di calendario. Intanto l’Atp Cup prende il posto della Hopman Cup, la competizione mista uomini-donne che ha avuto luogo per 30 anni, dal 1989 al 2019, e che – parola del presidente Itf David Haggerty – sarà reintrodotta dal 2021. Anche se, continua colui che governa il tennis mondiale: “Non si sa dove e non si sa quando”. Una collocazione utile, quella di inizio gennaio, a coinvolgere i giocatori migliori, teoricamente riposati dal periodo di off-season e in procinto di affrontare il primo Slam della stagione. Tutto in teoria, perché poi in pratica sono già arrivati alcuni forfait di un certo rilievo. Su tutti quello di Roger Federer, che peraltro ha costretto la Svizzera ad abbandonare la competizione. Ma pure quello di Matteo Berrettini, che ha (giustamente) preferito preservare la sua salute e i suoi addominali acciaccati in vista delle prove individuali. MONTEPREMI E PUNTI Ma i due motivi principali per cui tante star sono in Australia a difendere i colori della propria Nazionale sono – anche se la cosa suona decisamente poco romantica – altri due: il montepremi complessivo di 15 milioni di dollari e il fatto che i punti Atp conquistati andranno ad aggiungersi al best 18 di ogni partecipante. Un fatto che non è passato inosservato e che ha creato qualche malumore da parte dei tennisti che non saranno presenti. I punti, peraltro, saranno distribuiti in maniera curiosa, riportando in auge quel vecchio sistema dei ‘bonus’ utilizzato qualche tempo fa: in sostanza, il bottino cresce al crescere della classifica del giocatore battuto. Perché è evidente che vincere una sfida con Alexander Cozbinov, numero 816 al mondo e secondo giocatore moldavo, non può valere come battere Rafael Nadal. IL CONFRONTO CON LA DAVIS Il successo o meno del torneo resta un’incognita. Di certo non farà difetto il consueto entusiasmo con cui il pubblico australiano accoglie le vicende tennistiche, e non a caso quello di Melbourne è lo Slam che batte costantemente i record di affluenza: oltre 780 mila persone nell’ultima edizione. Molto più complesso è capire cosa accadrà in campo, come i giocatori affronteranno la vicenda. Le finali di Davis a Madrid, pur tra mille polemiche, hanno mostrato un attaccamento alla competizione molto simile a quello che si era visto sino all’edizione precedente. Adesso tocca all’Atp far capire di poter registrare lo stesso successo. Poi, per il bene di tutti, sarà il caso di trovare un momento di confronto e di arrivare in futuro – come molti hanno già chiesto più o meno esplicitamente – a una sola manifestazione. L'articolo ATP Cup, ecco la novità 2020 proviene da WeAreTennis. ...

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