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ATP Estoril: Tiafoe e il suo rifiuto per la sconfitta lacerano le certezze di Korda-

[5] F. Tiafoe b. [8] S. Korda 4-6 7-6(2) 6-4 L’Estadio Millenium è una bolgia, si è appena conclusa la seconda semifinale dell’edizione 2022 dell’ATP 250 di Estoril e il pubblico non sta nella pelle, e ne ha ben d’onde. Ha assisto ad un incontro paranormale, un valzer tra eleganza e potenza, tra pulizia tecnica e forza mentele, un’autentico nubifragio di emozioni. Tutto questo è stato il derby tra Sebastian Korda (n. 37) e Frances Tiafoe (n. 29). Entrambi arrivano galvanizzati a questa sfida dopo aver superato nei quarti, rispettivamente il primo favorito del torneo, Felix Auger-Aliassime e il recente finalista di Montecarlo Davidovich Fokina. Il cammino però che gli ha condotti in finale è stato ben diverso, con Sebastian che non ha lasciato per strada neanche un set e Frances che all’opposto ha dovuto affrontare solo battaglie da tre parziali. Una sfida che alla fine dopo aver sfiorato le 3 ore di gioco (2ore e 57), ha visto prevalere il 24ennne del Maryland in rimonta per 4-6 7-6(2) 6-4. Una lotta immonda, in cui il figlio di Petr ha sprecato parecchio: 3 match point (di cui due al servizio), un vantaggio di 5-2 nel secondo e ha gettato al vento il match dopo aver aggiuntato il contro-break nel set decisivo. Il nativo della Florida si ricorderà per molto tempo questa partita, e i rimpianti per aver perso un match già vinto. Dal canto suo il n. 5 del seeding conferma la sua solidità mentale rocciosa e la sua capacità di esaltarsi e dare il meglio nelle situazioni in cui deve rincorrere nel punteggio. Per Tiafoe sarà la seconda finale in Portogallo, dopo quella di quattro anni fa e andrà a caccia del secondo titolo ATP- Delray Beach 2018 il primo – ritornando nell’ultimo atto di un torneo da Vienna 2021 (perse da Zverev). IL MATCH – Al cambio campo dopo i primi tre game il punteggio recita 2-1 e servizio per Tiafoe. Bravissimo il 24enne del Maryland ha breakkare alla prima occasione utile, vincendo a uno scambio a suon di slice sulla diagonale sinistra e premendo con estrema incisività in risposta. La sfida presenta fin da subito le caratteristiche dei due giovani americani, le quali si mecciano molto bene. Da una parte un contro-attaccante puro come il n. 29 ATP, capace di difese arcigne e stoiche che però si trasformano nel momento opportuno in fucilate potenti e veloci che ribaltano l’inerzia dello scambio, specialmente dal lato del diritto. Dall’altra il figlio d’arte con chiare origini ceche, che invece si presenta come un attaccante a tutto campo con grande solidità nei fondamentali da fondo ed una manualità nei pressi della rete sicuramente superiore al connazionale. Quindi da un lato maggiore mobilità e dinamismo, anche favorita dal minor numero di centimetri, e dall’altro più tocco e sensibilità. Un’altra chiave tattica sicuramente potrebbe essere il rovescio lungolinea di Seb e difatti il figlio di Petr lo mette subito in mostra fin dall’inizio, facendolo seguire da una deliziosa palla corta. Ma come detto a partire meglio dai blocchi è il classe ’98, che attraverso un fulmineo diritto incrociato centra il primo allungo, consolidato immediatamente a 15 con un ace. Proprio il servizio è il vero fattore trainante del gioco di Frances con percentuali brillanti nella prima metà del set. Purtroppo per lui ha però la tendenza a complicarsi un pò troppo i turni di servizio e nel settimo gioco ecco che il contro-break arriva puntuale. – suggellato da uno scambio massacrante, dove nuovamente è venuto fuori il confronto tra i due back di rovescio – Ma appena il n. 37 del ranking rallenta un attimo, immediatamente Tiafoe gli piomba addosso spingendo e prendendo il controllo dello scambio con il dritto. Grazie proprio al fondamentale dal lato destro, il finalista del torneo del 2018 si procura una palla break per ri-allungare. Qui però è chirurgico Korda, mostrando allo stesso tempo tutta la sua classe cristallina con un bimane in parallelo da infarto. Dopo aver cancellato la possibilità di secondo break al nativo di Hyattsville, serve alla grande e si porta sul 5-4. Il secondo break point in favore dello showman a stelle e strisce è l’ultimo scossone del set, poiché nel game successivo la tds n. 8 azzanna e aggredisce in maniera feroce l’avversario, attaccando costantemente la rete. Mentre il n. 5 del tabellone non riesce minimamente a reagire, andando anzi in totale confusione. Sintomo di questo stato mentale spaesato del n. 29 delle classifiche, il seve&volley senza senso che regala due set point a Sebastian e sostanzialmente chiude il parziale. Tiafoe prova subito a mettere pressione già in aperura di secondo set, per cercare di capovolgere l’andamento del match, che ha visto Korda aggiudicarsi quattro game in fila dal 2-4. Frances riesce a costruirsi una palla break, ma ancora una volta con una gran botta in battuta Seb toglie le castagne dal fuoco. Anche nel primo gioco di servizio per lo statunitense più “anziano” in campo, ci sono difficoltà per chi serve. La differenza è che il 20enne di Bradenton se ne procura una seconda, che si rivela quella buona grazie ad ottimo diritto in-cross. L’aggravante per l’ex n. 29 è che come era già accaduto con il contro break sul 4-2 del primo, si fa strappare il servizio da una situazione di vantaggio, in questo caso dal 30-0.  Così in un amen è 3-0 per il tennista cresciuto tennisticamente sulla terra rossa di Praga e su quella verde della Florida, con il la serie di giochi vinti consecutivamente che si allunga preoccupantemente a 7 per la forza n. 5 del seeding. Tiafoe cerca in tutti modi di trascinare il pubblico, – che lo ha sempre sostenuto durante la settimana – che non si tira indietro perché voglioso di vedere un terzo set. Ma ormai, anche le energie fisiche iniziano a vacillare e ad abbandonare il funambolo americano, che risente delle sue quasi 7 ore totali passate in campo in questa settimana. Il nativo della Florida, sente leggermente la posta in palio nel settimo game (4-2), incorrendo anche in un doppio fallo; ma sulle due parità (30-30 e 40-40) il n. 5 del seed manda in rete due comodi colpi e salva Sebastian. Successivamente dopo un game infinito da 14 punti, in cui il giocatore del Maryland annulla un match point, si arriva la momento della verità; Korda serve per il match, ma qui incredibilmente ancora una volta ad un passo dal baratro Frances riesce a prolungare la contesa con un meraviglioso passante di rovescio che gli regala il tanto agognato contro-break. Ma Seb non ci sta, non accetta di riaprire un parziale in cui ha avuto anche due palle per il 4-0, e così ricordandosi di essere un esponente del tennis vecchia scuola plana verso la rete in maniera favolosa e con delle volée da cineteca ottiene altri due match ball. Il n. 29 però tira fuori la sua arma segreta, infatti se c’è una peculiarità che lo contraddistingue è il suo rifiuto più totale per la sconfitta, la sua ferrea volontà di non arrendersi mai. Questo approccio gli garantisce prima di portarsi sul 6-5, dopo l’ennesimo game ai vantaggi, (il quinto del set) alla terza chance e poi a ritrovare forze inimmaginabili per andare a breakkare. Sembrerebbe certo il parziale finale, e invece il valzer delle montagne russe non cessa il proprio operato. Il tennista della Florida è dominate con il rovescio e trascina la resa dei conti al ti-break. A questo punto con l’inerzia totalmente a favore Korda sembrerebbe avviato alla conquista della finale. No, assolutamente no, Tiafoe disintegra l’avversario per 7 punti a 2, involandosi avanti subito di un mini-break con un grandioso diritto in contropiede. Determinante ai fini dell’esito del gioco decisivo gli errori non forzati da ambo i lati per il n. 37. Pregievoli anche un paio di soluzioni del 24enne di Hyttasville: uno scoppiettante diritto in corsa che provoca un’haola del pubblico ed una meravigliosa sto-volley. Il sorriso che aveva accompagnato Tiafoe nelle fasi conclusive del secondo set si affievolisce leggermente ad inizio frazione finale poiché Korda si procura un palla break nel primo gioco. Ma il n. 29 ritrova improvvisamente la lucidità perduta – comprensibile un piccolo dopo la ricorsa per portare la sfida al terzo – ed evita di andare subito sotto. E’ l’ultimo acuto della partita di Sebastian. Poiché a questo punto le scorie di aver trasformato un match già vinto, in una lotta senza frontiere; nella quale l’ex 27 del mondo ci sguazza e trova il suo pane quotidiano, inizia a tormentare Seb che dopo aver sprecato lui una palla break concede – tradito dal dritto – l’allungo al n. 5 del tabellone; il quale oramai in trance agonistica s’issa sul 3-0 con un pallonetto sulla riga a sugellare la sua grande forza mentale che gli ha permesso di ribaltare anche questo match. Sconsolato il nativo di Bradenton scuote la testa ormai inerme e consapevole che l’incontro gli sta sfuggendo di mano, si accavallano i suoi unforced. Ma Seb ha il merito di rimanere attaccato e così quando tutti erano sicuri che mancasse molto poco alla resa incondizionata, al secondo tentativo nella frazione breakka e ristabilisce la partita con un filotto di tre giochi consecutivi. Ennesimo ribaltamento di una sfida tanto spettacolare quanto imprevedibile. Ma la reazione rabbiosa del n. 37 si rivela solo un fuoco di paglia, perché dopo che il il 24enne del Maryland interrompe l’emorragia e ri-guadagna la testa della sfida si scioglie tornando a non trovare le misure del campo da fondo. Tiafoe può alzare le braccia la cielo, per la quarta volta su quattro incontri nel torneo vince una battaglia e domani giocherà per il secondo titolo della carriera. IL NUOVO “EL PEQUE” CENTRA LA SECONDA FINALE DEL 2022 – Nel primo match di giornata, di questo sabato 30 aprile, è andata in scena la prima semifinale – quella della parte bassa- del Millenium Estoril Open; che ha visto confrontarsi per la terza volta in stagione in altrettanti scontri diretti: Sebastian Baez e Albert Ramos Vinolas. Si erano infatti già affrontati, ad inizio anno, al primo turno dell’Australian Open e in un’altra semifinale di un evento “250” a Santiago, durante lo swing sudamericano sul mattone tritato. In entrambi casi è stata battaglia, ma alla fine a prevalere è sempre stato il tennista albiceleste. A Melbourne, dopo praticamente tre ore e mezza di lotta forsennata, il 21enne di Buenos Aires si è imposto 6-2 al quinto set; replicando in terra cilena con il medesimo punteggio nel parziale finale, solo che sulla distanza dei tre set. E come si suol dire, non c’è due senza tre; ebbene anche la sfida in Portogallo ha premiato il giovane argentino, che ha ottenuto la sua seconda finale nel circuito maggiore con lo score di 6-3 (7)6-7 6-0 dopo oltre due ore e mezza di gioco. Un incontro che ha rispecchiato alla perfezione i canoni di una partita sul rosso con tanti game ai vantaggi estenuanti, in particolar modo nel primo set (ben quattro nel parziale d’apertura, tre addirittura consecutivi dal 4-2). Ma la vera differenza è stata dettata dalla capacità d’incidere in risposta, con il n. 59 del mondo in grado di procurarsi ben 16 opportunità di break contro le sole 3 del detentore del titolo. Tutti e due si sono dimostrati parecchio fragili emotivamente al momento di concretizzare le chance, con il semifinalista delle Next Gen milanesi che ne ha sfruttate solamente quattro. Ma per sua fortuna il 32enne di Barcellona ha fatto addirittura peggio mancano tutte e tre le sue possibilità in ribattuta (tra l’altro avute tutte nella prima frazione). Baez ha breakkato nel secondo gioco, amministrando il vantaggio fino alla fine del set. Successivamente solamente l’orgoglio del mancino spagnolo ha impedito all’argentino di chiudere in due. Infatti il veterano iberico ha frantuma due match point nel tie-break, allungando la sfida al set finale. Qui però la maggiore freschezza fisica e i 12 anni di differenza – dettaglio non secondario – hanno infiocchettato il bagel. Dunque per il Seb sudamericano, domani contro Tiafoe ci sarà la possibilità di mettere in bacheca il primo alloro nel Tour maggiore, alla seconda finale, dopo il ko nel mese di febbraio contro Pedro Martinez al Cile Open. ...

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