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ATP Indian Wells, Tiafoe: “Non voglio sprecare il dono ricevuto dall’alto, prima o poi sarò un campione Slam “-

Per la prima volta in carriera, Frances Tiafoe ha ottenuto l’accesso tra gli ultimi quattro di un evento Masters 1000. La semifinale raggiunta dal tennista statunitense al BNP Paribas Open di Indian Wells, dove è testa di serie numero 14 del tabellone, è la decima in totale nel circuito ATP. La vittoria sulla decima forza del torneo Cameron Norrie, nonché campione dell’edizione autunnale del 2021, con doppio 6-4 in 1h25′ di gioco lo proietta così virtualmente a soli 5 di distanza dall’agguantare il proprio nuovo best ranking alla piazza n. 13. Dopo la prima affermazione in tre precedenti contro il britannico, il quale ha approcciato al match con una striscia vincente di ben 8 incontri – prima della California aveva trionfato nel ‘500’ di Rio superando in finale un acciaccato Alcaraz -, il 25enne del Maryland ha fornito parecchi spunti di riflessione nella consueta conferenza stampa post match spaziando dal rapporto con il proprio coach, passando per la formativa esperienza dell’All-Star Game NBA oltre che aprendosi a cuore aperto relativamente alle beghe di inizio carriera quando non si è dimostrato pronto per reggere le aspettative che vi erano su di lui, fino ad arrivare al differente percorso avuto rispetto ai coetanei della racchetta mondiale con i quali ha condiviso il percorso da junior e al vero momento di svolta mentale della sua carriera ora giunta nel pieno della maturità. La consapevolezza nei propri mezzi, però quella, non è mai mancata e adesso con un’ulteriore crescita di livello messa in mostra negli ultimi mesi a partire dalla semifinale raggiunta allo US Open 2022; l’obbiettivo dichiarato alza ancora di più l’asticella verso l’alto. Ma una cosa appare certa, ascoltando il n. 16 ATP, prima o poi diverrà un campione Slam. Nel frattempo il trionfo presso l’Indian Wells Tennis Garden, si fa per dire, dista “soltanto” due salite seppur ripidissime. D. Cam [Norrie, ndr] non è così facile da sfondare o da superare quando l’incontro viene messo sul piano della corsa, ma sembra che tu abbia trovato la chiave di volta attaccandolo costantemente. Ritieni di avere in campo una propensione più offensiva rispetto ad un paio di anni fa? Frances Tiafoe: “Assolutamente, hai perfettamente ragione. Ora utilizzo la mia velocità ed esplosività sia fisica che tecnica, la reattività degli arti inferiori ma anche la potenza che riesco ad imprimere sulla palla al momento dell’impatto, in modo molto più aggressivo rispetto al passato. Qualche anno fa usavo questa mia energia offensiva, solamente quando mi trovavo in situazioni difensive di grande difficoltà dove ero costretto a reagire con colpi dal coefficiente di errore estremamente elevato. Questo perché lasciavo perennemente l’iniziativa all’avversario, e dunque spesso e volentieri mi ritrovavo scaraventato negli angoli del campo e dai quali potevo uscire soltanto contro-attaccando. Perciò, da questo punto di vista sono sicuramente molto migliorato. E sfruttare la mia brillantezza atletica per essere più aggressivo, per attaccare di più e prendere così la rete decisamente di più che in passato; rende la vita molto dura a chi mi deve affrontare. Cam [Norrie, ndr] sarà un giocatore che mi renderà sempre le cose difficili. Ho dovuto esprimermi con grande intensità fino alla fine, ma per la maggior parte dell’incontro ho avvertito la piena sensazione di essere in totale controllo e gestione delle dinamiche del match“. D. Hai giocato veramente bene, complimenti. Io però volevo chiederti se avevi visto l’incontro di Taylor [Fritz, ndr]. Nell’ultima stagione ti sei spinto sino alla semifinale dello US Open e hai contribuito al primo storico successo in Laver Cup del Team World, tuttavia hai dichiarato che c’è ancora tanto lavoro che ti aspetta da qui alle prossime stagioni. Dunque considerando ciò, ti faccio una domanda a cui dare una risposta è abbastanza difficile, ma quali sono i prossimi obbiettivi che ti poni di migliorare per poter arrivare ancora più in cima? Frances Tiafoe: “Credo di dover migliorare ancora in un paio di aspetti cruciali. Intanto mi concentro su questo torneo, ora mi attende il prossimo turno e potenzialmente un altro ancora. Ecco, già poter vincere eventi come Indian Wells o quantomeno avere la percezione di essere sufficientemente competitivi per il successo finale in tornei di tale portata; ti permette di metterti nelle condizioni necessarie ed imprescindibili per compiere quell’ulteriore e definitiva crescita di livello nel gioco, fondamentale per competere sino all’ultimo atto di eventi di questo prestigio. Essere perciò in semifinale è fantastico. Sono molto felice di aver ottenuto questo traguardo. Però è solo la semifinale, quindi significa che c’è ancora molto da fare. Mancano due partite alla fine, ma proprio in questi fasi di un torneo di questo livello più i match sono di meno e più diventano sfide molto complesse da affrontare. Perché battere i ragazzi che arrivano in fondo a tornei come i Masters 1000, richiede un tasso di qualità da dover mettere sul campo elevatissimo. Per cui, allo stesso tempo bisogna comunque essere felici per ogni step che si raggiunge, rimanendo umili e molto grati per l’opportunità che si ha nel giocarsi questo tipo di sfide. Dunque testa bassa e continuare a lavorare“. D. Puoi parlarci del rapporto con il tuo allenatore? Come ti ha aiutato a compiere questo passo in avanti e ad accrescere il tuo livello? Frances Tiafoe: “Sì, mi ha aiutato e sostenuto molto. La ricetta è molto semplice, allenarsi ed allenarsi ancora concentrandosi unicamente su questo e sul tennis; ciò mi ha portato finalmente ha prendere veramente in mano la mia carriera. Bisogna essere professionisti giorno dopo giorno, quotidianamente sia in campo che fuori dal camp, ma anche l’adeguato riposo è di primaria importanza. Essere puntuali in quello che si fa, rispettando gli obbiettivi che ci si pone e soprattutto fare le cose nel modo giusto. A partire, ad esempio dall’alimentazione: ogni dettaglio diventa cruciale se vuoi giungere ad un certo livello. Quindi, penso che sia stato un insieme di vari aspetti nei quali sono migliorato ad avermi permesso di fare un salto di livello e credo si veda chiaramente. Non sto giocando, come avveniva invece di sovente in passato, punti con continuità in maniera eccessivamente fluida e disinvolta ma do maggiore peso ad ogni singolo quindici. Ora scendo in campo con un grado di concentrazione che prima non avevo. Coinvolgo ancora il pubblico, ma mentre prima lo facevo e questo in qualche modo mi faceva uscire dal match; ora invece mi permette di stare con ancora più focus mentale dentro la partita. E per tornare al rapporto con il mio coach, ci completiamo a vicenda. Lui possiede una personalità praticamente agli antipodi rispetto alla prima, e questo mi aiuta e non poco“. D. Il titolo di Taylor qui l’anno scorso, è stato un una rivelazione inattesa per te o ha rappresentato una scintilla motivazione in più per crescere come giocatore? Frances Tiafoe: “No, non proprio. Chiaramente sono stato felice per lui, visto che siamo connazionali e facciamo parte dello stesso movimento. La sua vittoria dello scorso anno ha però certamente rappresentato un grande momento per tutti noi americani. Finalmente uno di noi, un tennista statunitense della nuova generazione, aveva vinto un Masters 1000. Penso che per molto tempo io e Taylor, siamo stati sulla stessa barca. Lui faceva qualcosa e io gli andavo dietro, oppure facevo qualcosa io e lui mi seguiva. Insomma ci siamo sempre spronati a vicenda. Qualche stagione fa, oramai visto che nel frattempo di tempo ne è passato, eravamo due 18enni che pian piano sono entrati in Top 100. Ci siamo sempre spinti l’un l’altro, anche senza esserne consci. E credo che questo tipo di sostegno reciproco continuerà ad aiutarci a vicenda anche nei prossimi anni. Poi, ovviamente vedere Taylor vincere un grande torneo non rappresenta per me a priori uno stimolo in più, ma sicuramente quando accade sono felice per lui e mi aiuta a credere di più in me stesso per potercela fare anche io. Perché sai, ti dici se ce l’ha fatta Taylor, con cui sei cresciuto perché non puoi riuscirci anche tu. Ma nel tennis ognuno ha il proprio percorso con le tempistiche differenti. Il mio tempo per fare un certo tipo di risultato si è materializzato all’ultimo US Open, e così via. Mentre per lui è stato qui nel 2022. Per parlare di un altro ragazzo del nostro gruppo, Tommy (Paul, ndr), il suo momento per fare un ulteriore salto di livello è stato quest’anno in Australia. Ognuno ha e avrà il suo momento, ma ripeto vedere i ragazzi con i quali sei cresciuto ti aiuti di sicuro. Non c’è dubbio“. D. Hai detto, in qualche intervista prima del torneo, che stati vivendo un periodo molto positivo anche fuori dal campo con diverse esperienze estremamente stimolanti. Potresti essere più specifico in tal senso, spiegandoci di cosa si tratti? Frances Tiafoe: “Si, certamente. Ho avuto la fortuna nell’ultimo periodo, di vivere grandi esperienze fuori dal campo (sorridendo). Voglio dire, la mia vita ultimamente è stata decisamente bella vista che mi ha regalato tante sorprese inaspettate come ad esempio essere invitato all’NBA All-Star Game“. D. E’ qualcosa in particolare in questo torneo, invece… Frances Tiafoe: “Beh sicuramente dove sto soggiornando, un posto piuttosto dolce (sorridente) a Zenyara – complesso di ville californiane. Mi sto trovando veramente in modo fantastico e questo mi permette di vivere molto rilassato quando non sono in campo. Nel tempo libero gioco a pickleball, ho postato una mia foto che mi ritraeva vicino al lago, mi sono anche misurato nel tiro con l’arco e alla guida di una dune buggy – tipica automobile destinata alla marcia su sabbia. Io e il mio team abbiamo ottenuto un postazione veramente meravigliosa nella tenuta di villette che abbiamo preso in affitto, quindi ciò mi ha aiutato molto nel trovare l’ideale equilibrio psico-fisico oltre che la giusta serenità per rendere meglio in campo donandomi un’attitudine rilassata una volta abbandonato l’impianto. Questo penso aiuti“. D. Prima hai detto che finalmente sei riuscito a prendere pieno possesso della tua carriera. Quale diresti sia stato, se ti venisse chiesto, il catalizzatore o l’interruttore che ti ha spinto a cambiare le cose e mettere ordine nella tua testa? Frances Tiafoe: “Riflettendoci bene e tenendo presente che sono un ragazzo di origini molto umili oltre al fatto non secondario di essere entrato in questo mondo passando direttamente dalla Top 100 quando avevo solo 18 anni, e dunque essendo stato etichettato immediatamente come la speranza americana nonché stella dal grande e radioso futuro; la prima cosa che mi viene da dire che è quella di ammettere che è stata durissima all’inizio a livello mentale. Non credo di essere entrato in questo mondo, essendo realmente pronto alle pressioni mentali che mi aspettavano. Ti ritrovi all’improvviso dall’oggi al domani, ad essere un ragazzo giovane con tanti soldi quando al contrario ero cresciuto potendo contare su ben poco. E così inevitabilmente, vieni portato da questa onda d’urto che ti travolge a goderti la vita tralasciando il tennis. Ora finalmente, dopo tanto tempo, ho preso di coscienza di ciò e degli errori commessi. Penso che la cosa principale fosse questa e l’ho raggiunta. Poi sai, vedere ragazzi con i quali sei cresciuto da junior davanti a te nel percorso, migliori di te; giocatori come Andrey [Rublev, ndr], Zverev, Tsitsipas, non è stato per nulla facile. Perché, voglio dire, avevo giocato contro questi ragazzi e li avevo anche battuti in qualche occasione, ma loro erano già arrivati ad un livello dal quale io invece ero ancora lontano. Non avevo la costanza necessaria per arrivare ad avere quello status. Allora lì, ho capito che avrei dovuto dare qualcosa in più. Inoltre ho sempre amato così tanto questo sport, che non potevo accontentarmi.. E da questo punto di vista, aver assunto Wayne, mi ha permesso di costruire una squadra decisamente unita attorno a me per poi ottenere quello che ho ottenuto e sto ottenendo. Semplicemente, credo che il passaggio decisivo sia stato assumere quella definitiva consapevolezza di poter essere molto più bravo di quanto non lo fossi già in questo gioco. Perché mi sono reso conto di aver ricevuto un dono dall’alto, e non intendevo più sprecarlo“. D. C’è stato un momento specifico o una partita in particolare che ha modificato la tua mentalità e il tuo approccio al tennis? Frances Tiafoe: “Probabilmente si potrebbe dire forse a Vienna. Batti un sacco di ragazzi di qualità nella stessa settimana. Poi il 2022 era iniziato con diversi infortuni. Quindi era stata molto dura da digerire. Probabilmente quella settimana mi ha reso definitivamente consapevole, di potermela realmente giocare a viso aperto con questi ragazzi. Mentre prima soffrivo di una sorta di blocco mentale quando mi trovavo ad affrontare avversari di un certo livello“. D. All’All-Star Game di Los Angeles, hai potuto sperimentate la tua esplosività fisica anche nel basket che sappiamo essere uno sport che ami molto. A parte il divertimento di cui hai potuto godere, volevo chiederti si tratta di un gioco incredibile dove si può ammirare l’atletismo di LeBron, i tiri adrenalinici di Steph [Curry, ndr]. Ci sono cose che ruberesti al basket per portarle nel tennis? Frances Tiafoe: “Credo di amare i canestri, perché spingono i cestisti a dover mettere sul campo tutto l’atletismo di cui dispongono. Poi ovviamente all’interno del contesto NBA, l’All-Star Game rappresenta un microcosmo a parte con tutto ciò che lo circonda: la moda, la musica e tutto il resto. Penso poi che riunire tutte le persone in unica città per quell’evento sia bellissimo. Personalmente quello che ho potuto assorbire da quest’esperienza, sia stato la passione che i giocatori hanno per il loro sport. Sono letteralmente innamorati di esso, ma penso ciò riguardi tutti coloro che sono bravi in qualcosa perché possiedono la medesima mentalità. Non importa chi tu sia, o cosa faccia; se sei un pittore o un tennista oppure un cestista. C’è un certo standard di concentrazione e impegno che deve mantenere, se vuoi fare bene quello che fai qualunque sia il tuo mestiere. Poter conoscere quei ragazzi, giocatori che militano in NBA e vedere che anche loro non rappresentano il classico cliché che si ha normalmente degli sportivi da parte di chi non vive direttamente questo tipo di vita, che al contrario richiede come per i tennisti grande lavoro e sacrificio giornaliero per mantenerti ad alti livelli per tanti anni; credo possa essere un bel messaggio da mandare a tutti i fan. Comunque mi sono veramente divertito tanto, a condividere il campo con Steph Curry o LeBron James. Diverso da quello che faccio di solito, ma molto bello. Infine un’altra cosa che secondo me dovrebbe passare di più, è il fatto che fare gli sportivi professionisti non vuol dire solo divertimento. I risultati che si ottengono sono frutto di tante ore di lavoro invisibili agli appassionati. Ciò che fa veramente la differenza è quello che si fa all’oscuro da tutti, che ti permette poi di arrivare alla luce“. D. Qual’ è l’obbiettivo primario che vorresti raggiungere da qui alle prossime stagioni, quello che vorresti ottenere più di ogni altra cosa? Frances Tiafoe: “Vincere un torneo del Grande Slam, preferibilmente lo US Open. Essere il numero 1 al mondo, questi due traguardi sarebbero fantastici. Solo quando vincerò uno Slam, potrò realmente dormire serenamente la notte. Prima o poi, sarò un campione Slam. Ora qualcuno leggendo queste parole, mi darà del presuntuoso. Ma non mi importa. Nel frattempo, sono in semifinale a Indian Wells. Quindi perché innanzitutto non provare a vincere Indian Wells?“. ...

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