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ATP Madrid, Fritz: “A Roma posso arrivare in fondo”-

Erano ben diverse le premesse per Taylor Fritz dopo il match di quarti di finale in vista del suo incontro con Andrey Rublev. Per sua sfortuna nel tennis raramente le cose vanno come previsto, e alla fine ha dovuto arrendersi in due set ad un’ottima versione del russo. Resta comunque un torneo da ricordare questo Mutua Madrid Open per lui, che lo ha visto tornare in semifinale 1000 e ripartire con nuove convinzioni per il prosieguo della stagione su terra, come ha raccontato nella conferenza post match. D: “Oggi Rublev è stato troppo? Ma il tuo gioco è adatto a Madrid? Con il servizio puoi fare meglio di quanto fatto in semifinale o basterà per le prossime settimane?“ Fritz: “Ovviamente avrei potuto giocare molto meglio oggi. Ma penso che molto merito vada ad Andrey. Ha servito davvero bene, molte prime di servizio e anche con buoni piazzamenti. Mi ha spinto fuori dal campo per poi andare in campo aperto al colpo successivo. Giocare a Madrid si adatta bene al mio gioco, ma penso anche che il mio gioco sia ancora migliore sull’Arantxa Sanchez e allo Stadium 3. Sono sicuro che sia più veloce lì, rimbalza più in alto lì. Il campo centrale è decisamente più lento e anche piuttosto scivoloso“ Pellegrino Dell’Anno (Ubitennis): “Hai giocato un buon torneo, e la prossima settimana c’è Roma. Alcaraz non giocherà, Sinner e Medvedev sono in dubbio… credi che potresti essere uno dei favoriti lì?“ Fritz: “Non direi che sono il favorito per vincere il torneo, ma penso di aver giocato bene sulla terra battuta. Penso di essere un giocatore pericoloso in tabellone e ovviamente c’è il potenziale per me di andare in fondo. Devo solo continuare a giocare bene“ D: “Come hai trovato l’equilibrio per adattare il tuo stile di gioco offensivo alla terra battuta rispetto al modo in cui giochi su altre superfici? Inoltre, come hai adattato i tuoi movimenti alla terra nel corso degli anni? Cosa hai fatto per migliorarlo?“ Fritz: “Penso che la cosa principale sia che su altre superfici gioco molto più vicino alla linea di fondo, il che è positivo per il mio rovescio. In generale mi piace avere più tempo sul dritto e sulla terra battuta non mi dispiace giocare più indietro. Posso muovermi molto meglio sulla terra quando sono più indietro e ho quindi più tempo per andare avanti. Penso di aver trovato cose che hanno funzionato per me sulla terra, concedendomi più tempo e cercando di dettare di più i punti con il diritto. Questo è stato probabilmente il cambiamento più grande nel corso degli anni. Sulla terra battuta a volte mi ritrovo ad avvicinarmi un po’ troppo alla linea di fondo, e poi diventa davvero difficile giocare in difesa, cosa che su un campo in cemento non mi dispiace“ D: “Hai qualche rimpianto per la partita di oggi?“ Fritz: “Vorrei aver servito molto meglio. Ho servito bene tutta la settimana, ma non oggi. So per certo che non c’è tanta terra battuta sul Centrale rispetto a tutti gli altri campi e potevo letteralmente sentire i miei piedi cigolare perché colpivano la superficie dura sotto la terra. Sentivo che ogni volta che stavo cercando di fare un passo esplosivo, ed è capitato molto perché mi stava spingendo lontano dal campo con il suo servizio, volevo fare dei passi piuttosto aggressivi per tornare in campo, rischiavo di scivolare. Oggi mi sono sentito molto a disagio nel muovermi, come se stessi arrivando su molte palle un po’ in ritardo o sbilanciato. Ma come ho detto, lui ha servito molto bene e io non ho servito altrettanto bene, quindi è qualcosa che posso controllare“ ...

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