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ATP Madrid, Tsitsipas dopo la sconfitta con Monteiro: “Sento che i punti in palio sulla terra mi appartengono”-

“Questo è il tennis”, afferma Stefanos Tsitsipas a margine della sconfitta contro Thiago Monteiro all’esordio del torneo di Madrid, 1000 che era sicuramente fra i suoi obiettivi dopo i grandi percorsi a Montecarlo (vittoria) e Barcellona (sconfitta in finale). Qui nella capitale il greco ha già fatto finale (nel 2019) e difendeva i quarti dell’anno scorso. Alla domanda su come si possa digerire un ko improvviso arrivato dopo settimane alla riscossa, su quella che è la sua superficie preferita, Tsitsipas fa spalluce, ricordando prima che “avevo di fronte un avversario molto forte. Mi ha punito ogni volta che ho giocato corto…e ho fatto molta fatica a trovare la profondità. È stato molto aggressivo e continuo, e ha mantenuto un’alta percentuale di prime (Tsitsipas cita l’86 o l’82 per cento, ma la percentuale di Monteiro si assesta addirittura all’89, ndr). Mi sono sentito fuori ritmo e sbilanciato nel rispondere. Avrei voluto riuscirci come ho fatto nell’ultimo game fin dall’inizio del match. Ho commesso sicuramente alcuni errori: il mio avversario era pronto al 100 per cento, io non del tutto. Lui è stato semplicemente più presente durante tutto il corso del match, e alla fine ha prevalso. È questo il tipo di avversari con cui bisogna stare più attenti: quelli che hanno più fame di batterti.” La fame, Monteiro, l’ha avuta per tutta la carriera; questa, è una delle vittorie più prestigiose. Per il greco, invece, si tratta di uno stop inatteso, nonostante il suo obiettivo dichiarato sia “raccogliere più punti possibili dei 6000 a disposizione nella stagione sulla terra. Con questa sconfitta sono 1000 punti sotto al massimo, ma posso sempre fare bene. Alla fine è di questo che si tratta, è per questo che lavoriamo: la continuità. Per riuscire, devo continuare a lavorare con l’umiltà degli ultimi mesi e concentrami sul processo. E’ comunque un gran bell’obiettivo poter giocare per vincere tutti questi tornei: sento che quei punti mi appartengono, devo lavorare per andare a prendermeli.” Le elucubrazioni di Tsitsipas sanno spaziare a volte anche su dimensioni più generali di quelle del campo su cui si trova tutti i giorni. A volte, il greco azzarda anche riflessioni filosofiche, con cui spiega il suo approccio alla sconfitta: “Mi concentro sulle bellezze della vita. So che il tennis è lì, e che nei prossimi 15 anni – si spera – vivrò altre esperienze del genere.” Chi invece è ai titoli di coda è Rafa Nadal, cui Stefanos deve molto: “Credo che molti dei grandi titoli sulla terra che ho vinto siano merito suo. Provo a selezionare alcune delle cose che ha fatto con grande efficacia sulla terra e ad applicarle al mio gioco: è stato un esempio di come si giochi sul rosso, il più grande nel nostro sport. È un peccato che non lo rivedremo più a Madrid.” Dalla vecchia guardia, infine, una chiosa per le nuove leve. Nello specifico, per Abdullah Shelbayh, il giovane giordano che si sta affacciando sulla scena mondiale e che è stato lo sparring del numero 7 del mondo in questi giorni: “Se si allena per i suoi obiettivi e se punta sempre a migliorare, non vedo perché non debba riuscire ad entrare in top 100, forse anche top 50. Sarei contento di vederlo raggiungere quel livello, anche perché supporto quelle piccole nazioni che riescono a ottenere grandi risultati nel tennis, un po’ come la mia. Apprezzo molto che sia sempre desideroso di imparare, anche da un giocatore average, medio – e, dicendo questo, Tsitsipas sorride – come me”. ...

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