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ATP Marsiglia: vincono Khachanov e Dimitrov, si giocheranno un posto in finale-

Giornata di quarti di finale sui campi francesi dell’ATP 250 di Marsiglia, nessuna sorpresa e 4 partite terminate in 2 set. Nella sessione diurna, Hugo Humbert ha battuto Davidovich Fokina sfornando un breadstick nel primo set, 6-1 6-4. L’avversario in semifinale del francese sarà la testa di serie numero 1 Hubert Hurkacz, che ha superato senza problemi Machac 6-3 6-4. In semifinale, quindi, tutte e 4 le prime teste di serie, in un finale di torneo che si prospetta a dir poco equilibrato. Il giocatore di casa, il giocatore con la miglior classifica, il tennis più elegante e il tennis di potenza. Tutto in un unico penultimo atto. Scopriamo nel dettaglio i risultati della sessione serale in quel di Marsiglia. [3] K. Khachanov b. Z. Zhang 6-4 6-1 Completo dominio di Karen Khachanov al servizio, che batte 6-4 6-1 Zhizhen Zhang in poco più di un’ora di gioco. Mai sotto pressione con 0 palle break offerte e l’88% di punti vinti con la prima, il russo ha messo in campo una monumentale prestazione sul colpo d’inizio gioco, non perdendo di precisione su quelli a rimbalzo. Un buon inizio di partita del cinese, lasciava sperare in un match più equilibrato, scioltosi al termine del primo set. Il cinese, lotta fino alla fine, spinge su ogni palla appena più corta: ma non basta. Vince il giocatore più solido, capace di manovrare al meglio gli scambi prolungati, lasciando poche chance di vincente al proprio avversario. Primo set – Il servizio comanda, Zhang si sgretola sul più bello Fulminante avvio di Zhang al servizio, potenza e precisione su prima e seconda, sulle quali pare non far differenza. Rendimento forse ancora migliore per il russo, che sul colpo d’inizio gioco comincia senza concedere nulla, gli scambi sono estremamente limitati sui turni di entrambi i giocatori. L’ottavo gioco rende perfettamente il riassunto d’inizio partita: 4 ace consecutivi per Zhang, altro turno a 0, ed è 4 pari, senza alcuna possibilità per il giocatore in risposta. Le prime due palle break dell’incontro equivalgono a 2 set point, a favore della testa di serie numero 3, bravo a sfruttare i primi momenti d’incertezza del cinese. È bravo ad annullare la prima con un dritto in contropiede, ma il nastro si porta via la seconda. Ed è set Khachanov, 6-4 in 32 minuti di pochissimo gioco. Secondo set – Dominante Khachanov alla battuta, Zhang si scioglie L’inizio del secondo parziale sembra raccontare una trama differente, con 3 palle corte nel turno inaugurale del cinese, che riesce a difendere il proprio servizio. Il primo 15 del game dopo, è un piccolo disastro: Zhang manovra alla perfezione, lob all’incrocio delle righe che costringe il russo a offrirsi ad una semplice volée di dritto: la palla finisce sotto al nastro, Kharen chiude a 0 e mantiene a 3 i punti concessi sulla propria battuta. Ora il gioco c’è, gli scambi si allungano sempre più, ma solamente con Zhang al servizio, che si dimostra in grande difficoltà: un doppio fallo lo costringe a difendere la prima palla break del secondo parziale, subito concretizzata dal russo, con una risposta bloccata molto fortunata e un passante lungolinea che il cinese non riesce a coprire. E da sotto 15-30 nel gioco successivo, ha inizio il dominio russo: altro break conquistato ai vantaggi, e chiude al primo matchpoint dopo una devastante prova al servizio. 6-4 6-1 in un’ora e un minuto. [2] G. Dimitrov b. A. Rinderknech 6-3 7-6(3) Buona prova di Grigor Dimitrov, che batte Arthur Rinderknech col risultato di 6-3 7-6(3), accedendo alla semifinale dove è già certo di dover affrontare il russo Karen Khachanov Il francese, troppo dipendente dalla propria prima di servizio, ha faticato nel mantenere alto il proprio livello, cadendo in discontinuità e diversi errori non forzati nei momenti più delicati. Si riconferma, quindi, un giocatore dalla migliorabile solidità mentale, come già visto nella sfida precedente con Lehecka. Primo set – Cinico Dimitrov, discontinuo il francese Parte meglio Dimitrov, subito in grado di conquistare due palle break consecutive nel terzo gioco, approfittando di un Rinderknech in grande difficoltà sui colpi a rimbalzo. Annullata la prima, il francese stecca una palla non complicata e permette al bulgaro di mettersi immediatamente davanti. Grigor, intanto, non concede nulla. Cinico sui propri turni di battuta, col giocatore di casa in evidente confusione sulle palle in risposta, prosegue nel suo tennis “artistico”, alternando colpi piatti a quelli in slice. Al servizio per il set, il braccio bulgaro trema, ma la conquista del parziale è inevitabile. 6-3 in 37 minuti, Dimitrov tentenna nel momento decisivo, ma il francese si dimostra ancora troppo in difficoltà nei turni in risposta. Secondo set – Il servizio regna sovrano, Rinderknech lotta fino all’ultimo Il rendimento al servizio di Rinderknech, continua ad aumentare, permettendogli di fare partita. Conosciamo il francese e il suo estremo bisogno di perfezione al servizio, privato di prima perde gran parte del proprio tennis. Su quel tipo di battuta, per Grigor diventa complicato anche solo cominciare lo scambio, in cui sarebbe di gran lunga favorito. Il braccio francese, però, si scioglie nuovamente: quinto gioco, prime due palle break del set a favore Dimitrov. Prova a girarsi sul dritto, ma è in ritardo, annullata la prima. Una buona seconda del francese, rimette le cose in parità. Ancora una volta, il servizio corre in aiuto: 4 punti consecutivi e turno di battuta difeso col cuore. Il servizio continua a dettare i ritmi, perfetta parità per punteggio e gioco espresso negli ultimi giochi, 4 pari. La battuta del francese è sempre più ingiocabile. A suon di ace, servizi vincenti e imprendibili dritti a uscire, il tiebreak è il più ovvio degli epiloghi. Comincia come peggio non poteva il francese, che con un brutto rovescio di manovra sotto al nastro regala immediatamente un minibreak di vantaggio. Senza perdere di solidità, Grigor conquista un altro minibreak e 3 matchpoint consecutivi. Il primo è sufficiente. Vince Dimitrov, 6-3 7-6(3) in un’ora e ventisette minuti. Roman Bongiorno ...

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