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ATP Miami: Ruud e Rune senza intoppi, Zverev umiliato da Taro Daniel-

Una giornata avara di grandi sorprese ha voluto far attendere – letteralmente – fino all’ultimo istante per regalare il primo vero botto. Ed è uno di quelli inaspettati, soprattutto visto come Alexander Zverev si avvicinava al Miami Open, forte della semifinale raggiunta a Dubai e dell’ottimo ottavo disputato ad Indian Wells contro il futuro finalista Daniil Medvedev. Nella notte italiana, però, di quel giocatore non è apparsa neanche l’ombra. Taro Daniel – che di questi tempi sa come si batte un nobile decaduto (vedi Berrettini ad Indian Wells) o uno forse in decadenza (vedi Ruud ad Acapulco) – non ha quindi avuto bisogno di farsi pregare per rifilare addirittura un bagel ad un irriconoscibile Sascha, che quantomeno nel secondo set ha evitato la figuraccia. Prima di lui, quel Casper Ruud citato un paio di righe sopra è riuscito a vincere la partita più convincente del suo finora deludente 2023, mentre Holger Rune, pur anch’egli senza brillare, ha regolato sempre in due set Marton Fucsovics. [3] C. Ruud b. I. Ivashka 6-2 6-3 Finalmente Ruud! La quinta vittoria nel 2023 del norvegese – a fronte di altrettante sconfitte – ha un sapore particolare, di ciò che potrebbe avere il gusto di una ripartenza. Nel torneo che l’anno scorso l’ha visto spingersi fino alla finale, la prima e finora unica in un Masters1000, il norvegese parte con il piede giusto, lasciando soltanto cinque game a Ilya Ivashka. Il bielorusso poteva essere avversario ben più complicato di quanto non reciti il n°80 relativo alla sua classifica, specialmente per chi come il n°4 del mondo non attraversa certo il miglior periodo di forma. Il 29enne di Minsk, in grado di strappare un set a Medvedev all’esordio ad Indian Wells, trova sulla sua strada un avversario semplicemente superiore. Un cinico Ruud trova un break all’inizio e uno alla fine del primo set, conquistato 6-2, in cui il norvegese torna a mostrare alcuni lampi del giocatore che lo scorso anno conquistò tre finali nei cinque tornei più importanti dell’anno (Roland Garros, US Open e ATP Finals). Il n°3 del seeding copre bene il campo, domina spesso lo scambio da fondo e a metà della seconda frazione trova l’allungo decisivo. 81% di punti vinti con la prima e 21 vincenti spingono il norvegese al terzo turno, regalandogli la vittoria n°175 in carriera. Il 6-2 6-3 finale, maturato in meno di 1h30, valgono al 24enne di Oslo il passaggio al terzo turno, dove lo attende Botic Van De Zandschulp (salvatosi contro Alexei Popyrin, rimontato 4-6 7-6 6-2 in oltre 2h30). L’olandese conduce 2-1 negli h2h e ha vinto l’unico scontro giocatosi sul cemento, agli ottavi dello US Open 2021. RUUDICULOUS @CasperRuud98 #MiamiOpen pic.twitter.com/SILsNyGMcK— Tennis TV (@TennisTV) March 25, 2023 [7] H. Rune b. M. Fucsovics 6-3 7-5 Chi centra un altro successo importante è Holger Rune, anche lui piuttosto a corrente alternata in questo inizio di stagione. La testa di serie n°7 non aveva un cliente semplice all’esordio. Dopo un avvio un po’ balbettante, che di fatto gli è costato il primo parziale, Marton Fucsovics è praticamente sempre rimasto in partita, pur dovendo costantemente inseguire. L’ungherese non riesce a concretizzare un break point nel primo gioco in risposta, cedendo poi come detto la battuta nel terzo game e finendo sotto 1-3. Pur senza fare nulla di particolarmente speciale, il danese ha reso inattaccabili i primi turni di servizio, portandosi fino al 5-3 e trovando un nuovo allungo nel finale di set. Il 6-3 della prima partita ha però restituito grande equilibrio al resto del match, con Fucsovics bravo a non farsi sopraffare e a mantenere sempre la calma nonostante fosse sempre chiamato all’aggancio. Nel secondo parziale non c’è praticamente mai odore di break, visto che entrambi i giocatori gestiscono senza problemi i propri game in battuta, non perdendo mai più di due punti. L’unica eccezione è dell’ungherese, che nel secondo gioco tiene ai vantaggi pur facendosi rirpendere da 40-15. Quando tutto sembra diretto verso il tie-break, però, come spesso accade in questi casi la sorpresa è dietro l’angolo. Avanti 6-5 Rune si prende i suoi rischi in risposta, costruendosi il primo break point del set e trasformandolo da vero campione. Il cinismo premia il giovane 2003 scandinavo, che prevale 6-3 7-5 in un’ottantina di minuti e raggiunge Diego Schwartzman al terzo turno, con cui non ci sono precedenti. [WC] T. Daniel b. [13] A. Zverev 6-0 6-4 La vera sorpresa della serata arriva quando in Italia è notte fonda, più o meno lo stesso commento che si può allegare al match di Alexander Zverev. Difficile commentare una partita del genere, con un punteggio piuttosto eloquente. La mezz’ora di primo set disputata dal tedesco potrebbe rientrare di diritto fra le peggiori della sua intera carriera: errori dopo errori, non appena lo scambio si allunga l’ex n°2 del mondo crolla come un fragile castello di sabbia in riva al mare. Lo scopo di questi paragrafi non è certo quello di togliere i giusti meriti ad un ottimo Taro Daniel – e ci mancherebbe – ma come spesso accade in queste situazioni c’è spesso un’elevata dose di complicità. Se Zverev impiega 40 minuti per conquistare un game contro il giapponese, avversario che sulla carta non avrebbe le armi per impensierirlo, è evidente che qualosa sia andato storto. L’umiliante 6-0 subito da Sascha nel primo set è il primo bagel ricevuto da quasi 5 anni, quando a Wimbledon 2018 fu Ernests Gulbis a punirlo con un 6-0 al quinto. Era evidentemente un altro Zverev, così come quello stesso giocatore apparso sulla via del rientro tra Dubai e Indian Wells sembra aver mandato in scena la sua copia sbiadita. A parte un dritto estremamente falloso – saranno 18 i gratuiti con questo fondamentale a fine match, 32 quelli totali – ciò che più desta scalpore nel match del n°15 ATP è la sua scarsissima mobilità laterale. La conferenza stampa post partita sarà certamente utile al tedesco per spiegare se ci sia qualche problema di natura fisica, banalmente anche soltanto qualche forma di influenza che ne appesantiva i movimenti. Al contrario, se così non fosse, quello odierno sarebbe un passo indietro molto negativo. Tornando alla partita, Daniel prosegue nel suo eccellente momento di forma, battendo un top10 o ex top10 per il terzo torneo consecutivo (ad Acapulco era toccato a Ruud, ad Indian Wells a Berrettini). Il braccio del giapponese non trema mai, non concedendo neanche un break point in tutto l’incontro e lasciando per strada appena due punti al servizio in tutto il secondo set. Il definitivo 6-0 6-4 spinge il nipponico al terzo turno, dove affronterà Emil Ruusuvuori in un’occasione d’oro per entrambi per fare strada. STATEMENT @tarodaniel93 improves to 2-1 vs top 20 opposition in 2023 as he takes out Zverev 6-0 6-4!#MiamiOpen pic.twitter.com/74ixiCUMVM— Tennis TV (@TennisTV) March 25, 2023 ...

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