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Australian Open: Djokovic regala un set, sfiderà Medvedev agli ottavi

da Melbourne, il nostro inviato BIG 3 VS NEXT GEN: 3-0 – La sfida su multipli fronti tra i primi tre della classifica ATP e gli esponenti della “Next Generation” non ha dato troppi elementi per stare allegri a chi spera in un cambio della guardia imminente. Dopo le vittorie venerdì di Federer contro Fritz e di Nadal contro De Minaur, Novak Djokovic ha limitato i danni alla perdita di un set (nel quale peraltro conduceva per 4-1) nella sfida con Denis Shapovalov, n.25 del seeding, che si è dimostrato troppo incostante per poter impensierire seriamente un mostro di regolarità come il serbo. NOLE CONTROLLA SHAPO – Primi due set volati via senza alcun sussulto, troppo dominati dalla regolarità di Djokovic che non ha dovuto nemmeno premere sull’acceleratore per mettere in cascina i parziali. Shapovalov è stato troppo falloso, soprattutto dalla parte sinistra (32 per lui alla fine gli errori gratuiti di diritto, ben 57 in totale), incapace di tenere il palleggio sufficientemente a lungo per poter piazzare le sue celebri accelerazioni. Il grosso problema, dal punto di vista del canadese, era che per limitare gli errori si era rassegnato a limitare gli affondi e le angolazioni, andando però in questo modo a impostare la partita sul piano più favorevole a Djokovic. Nel secondo parziale una sola palla break è bastata al serbo per siglare il 6-4 (due gratuiti di diritto hanno condannato Shapovalov) e nei minuti successivi sembrava che la partita fosse giunta in dirittura d’arrivo. Ma l’accensione dei riflettori al LED nel bel mezzo di un pomeriggio d’estate ha destabilizzato Djokovic quanto bastava per fargli perdere cinque giochi consecutivi e ringalluzzire il gioco e le ambizioni del canadese. “Non capisco per quale motivo si debbano accendere le luci quando c’è ancora così tanta luce naturale – ha polemicamente detto in n.1 del mondo al microfono di Jim Courier che lo ha intervistato dopo il match per Channel Nine – mi è stato detto che è stato fatto per motivi televisivi, per cui spero che voi a casa almeno abbiate beneficiato delle luci”.  La rimonta si è comunque bloccata dopo il terzo set, perché dopo essere andato negli spogliatoi per schiarirsi le idee, Djokovic è rientrato in campo nuovamente in “modalità muro” ed ha schiantato Shapovalov con un perentorio 6-0. Emblematico il secondo punto del quarto set, nel quale il serbo ha recuperato una demi-volée smorzata di Shapovalov difendendosi poi benissimo a rete e costringendo il canadese all’errore. Al prossimo turno Djokovic se la dovrà vedere contro la testa di serie n.15 Daniil Medvedev, vincitore di Goffin al terzo turno e che finora non ha perso nemmeno in set cedendo soltanto 24 game. NESSUNA SORPRESA – Daniil Medvedev raggiunge per la prima volta in carriera il quarto turno in una prova del grande Slam. Il tennista russo, numero 16 del mondo, 22 anni, gioca una prova di grandissima solidità e schianta in tre set il belga David Goffin. Nella sostanza c’è stata partita solo nel secondo set, finito al tie break e vinto da Medvedev per 7 punti a 3. Troppo alto il ritmo imposto dal russo per Goffin, che non è mai riuscito a fronteggiare con continuità il suo avversario. Finisce 6-2 7-6(3) 6-3 per Medvedev che continua così il suo cammino spedito in questi Australian Open, dove al momento non ha concesso nemmeno un set, avendo nei turni precedenti battuto agevolmente il qualificato sudafricano Harris e l’americano Harrison. Non delude le attese Kei Nishikori che liquida in tre set il portoghese Joao Sousa. L’equilibrio nel match dura 57 minuti, quanti ne occorrono al tennista giapponese per aggiudicarsi il primo set al tie break con il punteggio di 8-6 dopo aver sprecato un break di vantaggio ad inizio parziale. Sousa gioca un primo set al di sopra delle proprie possibilità e ne paga le conseguenze nel prosieguo del match. Il portoghese cala alla distanza, accusa anche dei problemi fisici ad inizio terzo set (MTO e relativo trattamento al flessore della coscia sinistra) e racimola solo tre game nei restanti due parziali. Buona prova di Nishikori che dopo le maratone dei primi turni contro il polacco Majchrzak ed il croato Karlovic finalmente conclude un match con il minimo dispendio di energie e per la settima volta in carriera raggiunge gli ottavi di finale a Melbourne. Milos Raonic – Australian Open 2019 (foto @AustralianOpen) Fila via liscio anche il semifinalista dell’edizione 2016 dell’Australian Open, il canadese Milos Raonic. In 120 minuti di gioco e tre set, Milos liquida la pratica Pierre-Hugues Herbert mettendo a segno 23 ace (sono 92 in tre partite) e realizzando l’85% dei punti con la prima palla di servizio (e il 62% con la seconda). Raonic raggiunge così gli ottavi di finale a Melbourne per la sesta volta in carriera, al prossimo turno attende Sascha Zverev o la wild card Bolt. Ha collaborato Stefano Tarantino (in aggiornamento) Risultati: [1] N. Djokovic b. [25] D. Shapovalov 6-3 6-4 4-6 6-0 [15] D. Medvedev b. [21] D. Goffin 6-2 7-6(3) 6-3 [23] P. Carreno Busta b. [12] F. Fognini 6-2 6-4 2-6 6-4 [8] K. Nishikori b. J. Sousa 7-6(6) 6-1 6-2 [4] A. Zverev vs [WC] A. Bolt [16] M. Raonic b. P.H. Herbert 6-4 6-4 7-6(6) [11] B. Coric vs F. Krajinovic [28] L. Pouille vs [WC] A. Popyrin Il tabellone maschile ...

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