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Australian Open Junior: i campioni nel singolare sono il belga Alexander Blockx e la russa Alina Korneeva-

Il primo tennista belga in finale all’Australian Open ha rotto la maledizione dei suoi connazionali negli appuntamenti finali delle prove Major dedicate ai campioni Under 18 del tennis mondiale. Dopo che difatti nelle due finali Slam di categoria del 2022 al Roland Garros e allo US Open il “diavolino rosso” Gilles Arnaud Bailly era sempre uscito dal campo sconfitto, al primo torneo del Grande Slam che apre la nuova stagione Alexander Blockx ha riscattato il movimento giovanile del suo Paese trionfando in tre set sullo statunitense Learner Tien per 6-1 2-6 7-6(9). Una vittoria che sa di duplice soddisfazione per Sasha “il belga”, visto e considerato che era giunto all’ultimo atto della competizione anche nel tabellone di doppio ma a sbarrargli la strada ed impedirgli di poter festeggiare un successo raddoppiato è stato proprio l’avversario messo al tappeto nella finale del singolare. Tier al fianco di Cooper Williams, infatti, hanno avuto la meglio di Blockx e del suo compagno di specialità per l’occasione: il portoghese Joao Fonseca. The new kid on the Blockx An epic tussle of quality and heart between Blockx and Tien. The Belgian triumphs 6-1 2-6 7-6(9). @wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis • #AO2023 • #AusOpen pic.twitter.com/lxqkLJXfTl— #AusOpen (@AustralianOpen) January 28, 2023 Curiosa la storia personale del nuovo campione junior Down Under, il quale si è avvicinato al mondo della racchetta quasi per una accidentale casualità. Accompagnando suo fratello a lezione scoppiò la scintilla che gli fece letteralmente perdere la testa per il tennis, un amore viscerale per questo sport che dacché prese la sua prima lezione dal maestro Philippe Cassiers non ha più abbandonato. Da allora sono trascorsi ben 13 anni e il suo primo maestro ha continuato a seguirlo divenendo stabilmente il proprio coach personale. Dopo aver alzato al cielo di Melbourne il trofeo di campione Under 18 del torneo, il 17enne belga ha dichiarato di ispirarsi come modello di riferimento nel panorama tennistico attuale allo spagnolo – e numero uno ATP ancora per poco meno di 48 ore – Carlos Alcaraz: “Il dritto di Carlitos è pesante, il suo rovescio è buonissimo e poi mentalmente è uno dei migliori. E’ certamente l’esempio perfetto”. Il mancino a stelle e strisce pur classificatosi al secondo posto nel torneo, superato soltanto in finale, Learner Tien a differenza di colui che si è laureato vittorioso nella partita che assegnava il trofeo, si è già fatto notare nel circuito maggiore. Lo scorso anno, infatti, grazie al fatto di essersi aggiudicato il titolo USA Under 18 a Kalamazoo ha ottenuto un invito per la successiva edizione di Flushing Meadows. E’ stato così il primo sedicenne a prendere parte ad un main-draw del Tour maggiore dal 2019, e addirittura il più giovane a partecipare al tabellone principale di New York dal 2005. In quella circostanza, fu persino in grado di strappare un set alla testa di serie numero 32 Miomir Kecmanovic. Nella sua freschissima bacheca Tien può già vantare un successo da professionista, in doppio in un evento ITF. Mentre da singolarista, prima del risultato in terra australiana, si era spinto sino ai quarti dell’edizione junior di Wimbledon 2022. Nel dicembre scorso, inoltre, è stato annunciato il suo ingresso nella squadra di college dell’University of Southern California. Infine a riprova del grande momento che sta vivendo il tennis maschile d’Oltreoceano e che si rifà ad un illustre passato, come abbiamo potuto appurare anche dal torneo senior, con il mancino di chiare origini asiatiche – attuale numero 27 del ranking ITF giovanile – diventano 12 gli statunitensi che hanno raggiunto la finale del singolare maschile all’Open d’Australia junior. Sette di loro si sono pure aggiudicati il titolo: Gerry Moss (1955), Butch Buchholz (1959), Andy Roddick (2000), Donald Young (2005), Sebastian Korda (2018) e il campione uscente Kuzuhara. Al contrario, sono unicamente sei in totale i giocatori belgi in grado di raggiungere una finale Slam da junior – considerando tutti e quattro i Majors – con soli due campioni prima di Blockx: Jacques Brichant (due anni di fila finalista all’Open di Francia, con vittoria nel ’47 e sconfitta la stagione sueccessiva) e Kimmer Coppejans, sempre campione sulla terra rossa di Bois De Boulogne nel 2012. A contendersi il titolo di campionessa juniores dell’Australian Open 2023 sono state invece due promesse del tennis russo. Dunque, un derby tra atlete neutrali ha fatto da cornice all’assegnazione del trofeo. A spuntarla è stata la siberiana Alina Korneeva, capace di superare la quindicenne Mirra Andreeva – la quale pur perdendo è riuscita comunque ad eguagliare il risultato ottenuto dalla sorella Erika, che al RG 2022 aveva raggiunto l’ultimo atto del torneo – rimontandola con il punteggio finale che recita (6)6-7 6-4 7-5. A dream finish to her Grand Slam debut Alina Korneeva • #AusOpen • #AO2023 pic.twitter.com/H3yUzgeF0s— #AusOpen (@AustralianOpen) January 28, 2023 In queste sue prime settimane vissute sul suolo australiano – non vi era mai stata prima, in parte ricorda il primo viaggio fuori dagli Stati Uniti di Ben Shelton – con accanto a sé la madre Alina si è concentrata esclusivamente sul tennis nonostante abbia dichiarato che le sarebbe piaciuto fare visita allo zoo di Melbourne. I suoi modelli di riferimento, soprattutto per ciò che concerne i valori che hanno trasmesso fuori dal campo sono Serena Williams e Rafa Nadal. We have a new teen queen 15-year-old Alina Korneeva outlasts Andreeva 6-7(2) 6-4 7-5 to take the girls' singles title @wwos • @espn • @eurosport • @wowowtennis • #AusOpen • #AO2023 pic.twitter.com/zjxydfJZRq— #AusOpen (@AustralianOpen) January 28, 2023 Tuttavia con una racchetta in mano è tutt’altra storia, dato che in patria l’accostano ad una leggenda del passato vincitrice di cinque prove dello Slam. Il soprannome affibbiatole è quello di “mini-Sharapova“. La giovane russa è stata protagonista di una repentina crescita durante il 2022, a tal punto da farle scalare con la stessa rapidità anche la classifica ITF juniores. Non a caso delle quattro semifinaliste, era l’unica che non aveva ancora partecipato allo Slam aussie prima di quest’anno. Al momento si trova alla piazza numero 15 del ranking di categoria, e alla posizione numero 553 – ma ha già soggiornato per un breve periodo nella Top 300 – nella classifica WTA poiché ha già fatto suo il primo titolo da Pro – lo scorso settembre – al W15 di Casablanca. Una finale tra russe, che però ha comunque rappresentato qualcosa di molto più significativo per le protagoniste arrivate a giocarsela che un semplice derby fra connazionali. Korneeva e Andreeva sono difatti molto amiche, tant’è che si sono iscritte in coppia al torneo di doppio e dove hanno fatto un bel percorso vendendo eliminate solamente in semifinale dal duo giapponese formato da Hayu Kinoshita e Sara Saito, le quali a loro volta sarebbero state superati nel match valevole per il titolo dalla nostra Federica Urgesi e Renata Jamrichova. Alina ha anche detto di aver perseguito una routine molto metodica in questi giorni di torneo, si è sempre un’ora e mezza prima che la navetta andasse a prenderla all’Hotel dell’Alber Park – in cui è situato il circuito di Formula Uno – dove ha soggiornato per trasportarla a Melbourne Park. Rigorosa anche nel consumare la stessa tipologia di colazione: uova strapazzate con salsa di pomodoro, due salsicce di pollo, sei fette di anguria, cinque di melone più un succo d’ananas. Korneeva ha debuttato nel circuito maggiore a Monastir 2022, dopo aver conquistato ben quattro tornei ITF. E’ allenata dal coach francese Jean Cristophe Faurel: ex numero 140 ATP con un passato da allenatore di Coco Gauff. ...

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