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Barcellona: Nadal spegne il coraggio di Struff, bene Medvedev e Nishikori

Dal nostro inviato a Barcellona, Federico Bertelli JARRY SBATTE SULLA ROCCIA RUSSA – Partita di cartello per la stampa cilena che ha seguito i propri giocatori numerosa come ai tempi di gonzalez e Massu. Peccato per Garin che ieri ha buttato via una partita che per larghi tratti sembrava poter dominare. Jarry invece molto solido, bravo a tenere i nervi saldi a spegnere le velleità di un Dimitrov che si è sciolto come neve al sole nel tiebreak decisivo. A proposito di Jarry, val la pena raccontare un anedotto curioso: il ragazzo è nipote d’arte: il nonno infatti è il miglior tennista cileno degli anni ’70 Jaime Filiol che faceva parte dell’equipo cileno che fu sconfitto dall’Italia in finale nel 1976. Jarry, fu introdotto al tennis dal nonno che a volte se lo portava in giro e in una di queste occasioni, i due coincidirono a Vina del Mar, in occasione della prima finale ATP di Fernando “mano de piedra” Gonzalez; poco prima della partita il nonno era passato a salutare Fernando in compagnia del nipote e all’epoca Jarry già teneva in mano la racchetta. In tutti i sensi, visto che in quell’occasione non trovo niente di meglio che pegar un raquetazo al malcapitato Fernando. Meno male che poi Fernando ha finito per vincere quella partita e che il nonno era un’icona del tennis cileno, altrimenti el Nicolas forse avrebbe assaggiato la famosa mano de piedra. Ma veniamo alla partita: anche oggi qualche raffica di vento fastidiosa, ma finalmente un bel sole illumina Barcelona. Medvedev sembra all’inizio un po’ infastidito dal vento, ma poi aggiusta il tiro e diventa la solita macchina da tennis. Jarry si aggrappa al servizio, ma il dritto non fa male come nei giorni scorsi e come contro Zverev e Dimitrov lascia al rivale il primo parziale. 15 errori non forzati di dritto in nove game si rivelano fatali per il cileno. Il problema per il cileno è che il rovescio di Medvedev è solido come una roccia e nel cercare di scardinare il gioco del russo spesso e volentieri Jarry va fuori giri. Nel secondo il copione tattico non cambia, ma almeno il contatore dei vincenti per il cileno sale con più frequenza. Si arriva così al settimo gioco, un braccio di ferro da 23 punti, nel quale alla fine al sesto tentivo Medvedev ha la meglio e porta a casa il break decisivo. In sala stampa Un Medvedev contento ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Nishikori è un gran giocatore e sono anni che sta stabilmente nella top ten. L’ho battuto una volta e anche la finale di Brisbane è stata combattuta. Adesso dovrò vedere con il mio team come prepararmi per batterlo. Rispetto al fatto di poter diventare il numero 1 di Russia è bello percè in Russia ci sono tanti giocatori di buon livello, ma nulla più. Se mi chiedete cosa ne penso della nuova Davis? Mi piace. Il nuovo formato è giusto per le esigenze dei giocatori, secondo me è molto meglio. Questo è un buon momento per me, sono contento di aver vinto parecchi match, ma quello che conta è arrivare in fondo perché ovviamente è lì che i punti arrivano. Se uno non arriva a quel livello, non riesce poi a sfondare.” Il russo raggiunge oggi la quinta semifinale del 2019. KEI PASSA SENZA SOFFRIRE – Tabellone fortunato per il giapponese che pesca nei quarti di finale il lucky looser spagnolo, che ha avuto la fortuna di rientrare in tabellone al posto di Fognini, e quindi con un turno gratis in saccoccia. Nella partita di ieri a furia di corsa forsennate ha fatto uscire di senno un Garin che veniva da sette vittorie consecutive e che probabilmente ha sentito la pressione di una partita che avrebbe potuto e dovuto vincere (clamoroso fra gli altri ieri un set point gettato alle ortiche con uno smash a campo aperto seppellito in rete). La partita ha poco da dire, visto che Carballes a parte la generosità ha poco da mettere in campo per contrastare Nishikori, visto che il giapponese ha un gioco simile allo spagnolo ma con più qualità in tutti i settori. L’unica speranza per lo spagnolo è quella di cercare di imbrigliare il samurai n una tela di top spin profondi fino a prenderlo per sfinimento. Ma il piano risulta di complicata se non applicazione che per larghi tratti da buoni frutti. Lo spagnolo rimane in partita tuttavia con i cuore annullando 8 palle break nel secondo set. La nona tuttavia, era quella buona. Sul 5-5 game chirurgico che a suon di risposte e accelarazioni piegava letteralmente le gambe allo spagnolo che doveva nel cambio campo ricorrere al fisioterapista a seguito di un sanguinoso contropiede. ANCORA RAFA – Rafa la porta a casa in 1 ora e 42 minuti di pura sofferenza. È possibile che un vincitore di 17 slam abbia più garra, più voglia di portare a casa la partita del suo avversario molto meno quotato? La risposta è si, se quel qualcuno è Rafa Nadal. Un Rafa che a fine partita ha subito messo in chiaro che sarebbe andato a fare altre due palle di allenamento per trovare ritmo, perché il punto è proprio questo. Rafa sta cercando di trovare il suo gioco, il suo ritmo, cosa che Struff – e qui gli va dato merito – ha cercato assolutamente di non dare. Primo incontro fra I due, con Struff che ieri, nel giorno del suo 29° compleanno, si era regalato questa sfida con il maiorchino. Con la vittoria di ieri contro un inguardabile Tsitsipas il tedesco ha impedito la riedizione della finale dello scorso anno. Il maiorchino, dal 2017 ad oggi vanta un record di 55-3 sulla terra battuta, record sporcato solo leggermente dalla semifinale persa con Fognini a Montecarlo. Non sembrerebbe una partita complicata per il maiorchino a patto di non consentire a Struff di mettere in campo il proprio diritto, l’unico colpo che potrebbe permettere al tedesco di rimanere un po’ in partita. Prima dell’inizio del match si è svolta la celebrazione del torneo a favore di Manuel “Manolo” Orantes, 3 volte campione qua a Barcelona e che fu campione al Masters ’76  e agli Us Open ’75. Ma veniamo alla partita. Struff mette subito in chiaro le sue intenzioni, attaccare con tutto le armi a disposizione. Con il servizio ad esempio ha rischiato tutto lo rischiabile, relativamente poche prime di servizio (44% di prime in campo) ma con un clamoroso 84% di trasformazione. Quando entra la prima insomma sono dolori. Già nel primo game un paio di serve and volley, del tutto inusuali per il tedesco, tattica che ha pagato, ma che nei momenti importanti lo ha tradito. Struff fa il suo, nel primo set all’inizio soffre un Nadal che sistematicamente cerca di togliergli l’uso del dritto ed è il primo a subire il break. Col passare dei minuti però il tedesco comincia a diventare aggressivo anche con il rovescio. In certi momenti sembra di vedere la tattica di Djokovic, grande aggressività sul rovescio incrociato, facilitata da palle di Nadal che in tante occassioni si fermavano troppo corte e rendevano facile al tedesco sfruttare la sua altezza e appoggiare il peso del corpo per dare potenza al colpo in avanzamento. Questo piano B del tedesco sembra funzionare e arriva così il controbreak e si arriva così in dirittura di arrivo del primo set, con Struff che va a servire sul 5-6 per cercare di rimanere nel set. Un paio di punti infelici e lì paga la troppa insistenza nel serve and volley e Nadal alla fine lo punisce, dopo che in precedenza aveva sbagliato una serie di passanti inusuali per lui. Nel secondo set la musica non cambia, Struff continua a martellare  e Nadal in tante occasioni fa fatica a trovare ritmo, cerca a volte la profondità nei colpi con esiti altalenanti. In altre occasioni prova a cercare di essere aggressivo, ma il più delle volte è Struff a fare e disfare. La sensazione è comunque che la partita sia in bilico, Rafa con questo livello di gioco rischia realmente, specie se non riesce a mettere in campo dei passanti per lui elementari, visto che Struff continua con coraggio a venire a rete (saranno ben 21 alla fine le discese a rete del tedesco). Il finale è fotocopia del primo set, con Nadal avanti 6-5 e con Struff che si va a complicare la vita a rete, forse troppo frettoloso nel cercare di chiudere i punti in fretta ora che la palla scotta di più. E sul secondo set point questa volta viene punito da una magia di Nadal, che lo lascia incolpevolmente di sasso: passante in corsa di dritto con effetto a rientrare, una delle specialità della casa dei bei tempi. Staremo a vedere se questo è il preludio di un cambio di passo o se invece sarà l’ennesima dimostrazione della tempra agonistica di un’indomabile combattente che cerca di portarla a casa anche quando le cose non vanno per il meglio. Appena finita la partita queste alcune dichiarazioni a caldo rese alla tv spagnola: “ Sicuramente è stata una partita difficile, perché era una difficile trovare sensazioni buone, non sai mai se ti conviene attaccare o rimanere indietro a soffrire. Stamattina mi sentivo bene, poi in campo era difficile: ero cosciente che sarebbe stato aggressivo, magari non al punto da venire tanto a rete, ma era una possibilità. Quando ho visto che scendeva a rete anche sulla seconda ho cercato di stare più vicino al campo rispetto al solito, perché altrimenti rispondere in maniera efficace diventava quasi impossibile”. (in aggiornamento) Risultati:[1] R. Nadal b. J-L. Struff 7-5 7-5[3] D. Thiem vs G. Pella[4] K. Nishikori b. [LL] R. Carballes Baena 6-4 7-5[7] D. Medvedev b. [LL] N. Jarry 6-3 6-4Il tabellone completo ...

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