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Chiude l’ospedale temporaneo nelle strutture dello US Open

Quando un mese e mezzo fa la città di New York scollinava i 100.000 contagi da Covid-19 (ma anche in tanti altri Paesi), i direttori di tanti impianti sportivi hanno aperto le strutture sportive per creare posti letto provvisori e dare respiro alle strutture ospedaliere. Nel Queens, dove in agosto si spera potrà andare in scena lo US Open, sono stati utilizzati dodici campi indoor per creare un ospedale temporaneo, ma solo per ricoveri ordinari e primo soccorso, non per curare casi di Coronavirus. Quarantacinque giorni più tardi, mentre la curva dei contagi prosegue la sua lenta discesa, l’ospedale temporaneo dell’USTA Billie Jean King Tennis Center si appresta a chiudere. L’ultimo paziente trattato è stato dimesso martedì scorso, ha annunciato sul sito del torneo il direttore Danny Zausner. Nei prossimi giorni gli addetti si occuperanno della rimozione delle strutture e della loro sanificazione. L’ospedale fortunatamente dalla seconda metà di aprile in poi (periodo di massima difficoltà per le strutture newyorchesi) non ha mai esaurito tutti i posti letto messi a disposizione. È stato utilizzato anche il Louis Armstrong Stadium: il secondo stadio più grande del Billie Jean King Tennis Centre era la sede del servizio mensa, con oltre 150.000 al giorno pasti caldi assicurati. La struttura sarà l’ultima a chiudere, perché continuerà a distribuire vivande fino al 22 maggio per i responsabili del primo soccorso. ...

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