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Davis: c’è Italia-Croazia, Spagna out

L’Italia di Jannik Sinner e Lorenzo Sonego cerca la semifinale in una sfida possibile ma difficile contro la Croazia di Marin Cilic, a segno in Coppa Davis nel 2018. Mentre la Spagna perde con la Russia e non entra fra le prime otto: un esame per il nuovo format, che vivrà semifinali e finale a Madrid. Italia-Croazia e Serbia-Kazakistan nella parte bassa del tabellone, Russia-Svezia e Germania-Gran Bretagna nella metà superiore. Sono questi i quarti di finale della Coppa Davis 2021, che ha esaurito la sezione a gironi e adesso torna alla vecchia, cara formula dell’eliminazione diretta. Spicca soprattutto un’assenza, in tutto questo: quella della Spagna, che non è soltanto detiene il titolo (vinto due anni fa), ma sarà pure il Paese ospitante delle tre partite decisive, semifinali e finale. Intanto noi ci concentriamo sull’Italia, che ha fatto in pieno il suo dovere nel girone (due vittorie per 2-1 contro Stati Uniti e Colombia) e adesso guarda al match di fronte ai croati con un cauto ottimismo. Ottimismo perché oggi possiamo dire che Jannik Sinner appare superiore a Marin Cilic, in classifica e non solo; ottimismo perché Lorenzo Sonego, probabile secondo singolarista, è superiore sulla carta al secondo uomo dei rivali, che si tratti di Borna Gojo o di Nino Serdarusic. La cautela deriva dal fatto che la pressione, proprio per via del pronostico, sarà tutta sulle spalle degli azzurri, ma anche dal fatto che su un’eventuale situazione di parità, nel doppio partiremmo sfavoriti, dovendo affrontare la coppia migliore del mondo, quella formata da Nikola Mektic e Mate Pavic. INCOGNITA DOPPIO: CHI ANDRÀ IN CAMPO? Proprio sul doppio si sono concentrate le discussioni della vigilia, soprattutto in virtù del fatto che nessuno in casa Croazia ha una chiara idea su chi degli azzurri scenderà in campo. Filippo Volandri ha provato prima il duo Fognini-Musetti, poi la coppia Fognini-Sinner. Ma c’è sempre un Simone Bolelli che è il più doppista di tutti, avendo deciso di dedicare la seconda parte di carriera solo a questa specialità, e che potrebbe tornare utile in caso di match decisivo. Magari proprio accanto a quel Fabio Fognini con cui ha vinto gli Australian Open del 2015. Insomma, si parte favoriti sì, ma bisogna prendere con le molle gli avversari. Anche perché Cilic ha abbastanza esperienza per gestire al meglio situazioni complicate come quella che i biancorossi troveranno a Torino: un campo lento, troppo lento per esaltare l’ex campione degli Us Open, e un pubblico tutto dalla parte dei rivali. Proprio la Croazia è stata l’ultima squadra a vincere la Coppa Davis col vecchio format delle sfide casa-trasferta. Nel 2018, Cilic guidò i compagni al successo contro la Francia sulla terra di Lille, piegando Tsonga e Pouille senza perdere un set. Oggi, in ogni caso, quel team non c’è più perché Borna Coric è fuori gioco, ma soprattutto perché Cilic, nonostante un buon finale di stagione, non ha lo smalto dei tempi in cui era numero 3 del mondo. LA RUSSIA ELIMINA LA SPAGNA Al di là di Italia-Croazia, l’ultima giornata dei gironi ha detto molto altro su un’edizione della Coppa Davis che – per tanti motivi – ricorderemo a lungo. Come detto, la notizia più clamorosa è l’eliminazione della Spagna, che non è riuscita a fare il miracolo contro la Russia, finendo fuori per il gioco dei set vinti e persi, in favore di Svezia e Serbia. In realtà le furie rosse non sono nemmeno andate troppo lontane da un successo che sarebbe stato clamoroso (e che per giunta non avrebbe pregiudicato il cammino della Russia): Feliciano Lopez ha rimontato un Andrey Rublev in crisi, mentre nel doppio gli uomini di capitan Sergi Bruguera hanno vinto il primo set per poi subire il ritorno di Aslan Karatsev e dello stesso Rublev. Con il forfait di Rafael Nadal e la positività al Covid di Carlos Alcaraz, la Spagna si presentava con una formazione che puntava forte su Pablo Carreno Busta, e che invece ha rischiato di essere salvata dal 40enne Lopez, ormai ai margini del grande tennis (è 107 Atp e ha già cominciato una carriera manageriale). Una condizione che dice molto su un Paese che – Alcaraz a parte – rischia di perdere una leadership consolidata nelle ultime tre decadi. Quattro dei primi cinque iberici hanno più di 30 anni, e nessuno di quelli subito dietro sembra all’altezza della situazione. UN TEST PER LA NUOVA DAVIS Dando uno sguardo più globale, l’assenza della Spagna dalle prime otto sarà un test (durissimo) per la competizione voluta dal gruppo Kosmos, che per decollare aveva scelto proprio Madrid per via delle ottime chance dei padroni di casa – sulla carta – di essere protagonisti fino all’ultimo. La vicenda è girata nel verso giusto nel 2019, poi è arrivata la cancellazione (causa pandemia) del 2020 e infine si è andato delineando questo 2021 che non è ancora terminato, ma che si presenta nella migliore delle ipotesi un po’ sottotono. A salvare l’evento ci sono i nomi dei protagonisti. Perché a Madrid fra il 3 e il 5 dicembre ci potrebbero essere Novak Djokovic e Daniil Medvedev, ossia il numero 1 e il numero 2 del mondo. Ci potrebbero essere gli italiani che darebbero – anche per vicinanza geografica e culturale – una spinta emotiva diversa rispetto a quella generata da altri Paesi. Insomma, non mancherà la qualità, in ogni caso. Quello che rischia di mancare è il pathos generato da una presenza importante di pubblico, considerato che gran parte di quello atteso proveniva proprio dalla Spagna. LE SORPRESE: SVEZIA E KAZAKISTAN Le sorprese della Coppa Davis 2021, fin qui, sono due: Svezia e Kazakistan, peraltro entrambe emerse dal gruppo B. Gli scandinavi hanno approfittato di un girone oggettivamente molto fragile (con il Canada, finalista nel 2019, presentatosi con la terza squadra), ma hanno mostrato che la tradizione in fondo, in questi eventi, può sempre avere un peso. I fratelli Ymer non sono dei fenomeni ma sono due ragazzi che hanno margini di crescita, e chissà che da questa piccola impresa possano trovare modo di lanciarsi con decisione anche nel Tour. Il Kazakistan, invece, si affida alla simpatica follia di Alexander Bublik e a un doppio fondato su Andrey Golubev, ex numero 33 Atp di formazione italiana, visto che ha vissuto gran parte della carriera a Bra, in provincia di Cuneo. Un’altra sorpresa, anche se non ha passato il turno, è stata la Colombia. Nel girone dell’Italia doveva essere la vittima sacrificale, invece ha reso la vita difficile agli azzurri e ha persino battuto gli Stati Uniti, la delusione più clamorosa di queste giornate. Daniel Elahi Galan si conosceva, Nicolas Mejia (275 Atp) meno: entrambi tuttavia hanno mostrato che su un campo non troppo rapido come quello di Torino sono in grado di esprimere un ottimo tennis, con la consueta ‘garra’ sudamericana a supportare il tutto. In fondo, sono andati a un paio di game dalla qualificazione, uno perso nel doppio con l’Italia e un altro perso da Mejia contro Frances Tiafoe. Emozioni (belle) da Coppa Davis, che rimangono una costante a prescindere dal format. L'articolo Davis: c’è Italia-Croazia, Spagna out proviene da WeAreTennis. ...

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