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Djokovic, 18 su 18 a Dubai: “Le motivazioni non mi mancano mai”

Novak Djokovic è apparso molto sereno, e come potrebbe essere il contrario, in seguito alla vittoria di sabato su Stefanos Tsitsipas, che gli ha dato la quinta vittoria negli Emirati e la diciottesima vittoria su altrettanti incontri da inizio stagione, striscia che si estende a 21 successi se si considera la fine della scorsa stagione. Molto lucida l’analisi dell’incontro, soprattutto in relazione alle difficoltà iniziali: “Sono partito piano, ho avuto fortuna a tenere i primi tre turni di battuta, ma quando ho breakkato ho avvertito un vantaggio mentale. Ho preso l’inerzia del gioco e ho iniziato a sentirmi più a mio agio da fondo campo, mentre lui è un po’ calato d’intensità rispetto ai match precedenti, probabilmente perché ha giocato quasi tutti i giorni per le ultime due settimane“. Il tema principale, però, non può che essere quello della sua corrente invincibilità, che assurge a un’immortalità alla Ciro Di Marzio se si pensa ai match che ha vinto salvando match point, fra cui uno questa settimana, in semifinale contro Monfils. Dopo la partita, Nole aveva detto di puntare a chiudere la stagione imbattuto (fra il serio e il faceto), e quindi sparata o meno, era solo naturale che domande in merito gli venissero rivolte anche nel post-match: “No, no!” ha detto con un sorriso quando gli è stato chiesto se effettivamente creda di poterle vincere tutte da qui a fine anno. “Sto cercando di godermi il momento, è sicuramente uno dei miei migliori inizi di stagione, anche perché mi trovo a giocare tanto sul cemento, la mia superficie preferita e quella su cui ho avuto più successo“. @DjokerNole going undefeated in 2020?He's not kidding… : @TennisTV | #DDFTennis pic.twitter.com/1Ujvlh9vdq— ATP Tour (@atptour) February 29, 2020 Questo è il momento in cui Nole ha ‘scherzato’ sull’obiettivo di rimanere imbattuto “Cercherò di tenere in vita questa striscia di vittorie, ma è difficile prevedere quanto durerà. Sono consapevole del fatto che quasi tutti i miei avversari non hanno da perdere quando mi affrontano, ma allo stesso tempo più vinco e più mi sento a mio agio con il mio tennis. Cerco di concentrarmi su ciò che devo fare con il mio team ogni giorno per dare il meglio. Ovviamente ho degli obiettivi molto chiari in mente, fra cui prima di tutto quello di restare sano e in forma“. “Adesso arrivano Indian Wells e Miami, dove non ho combinato molto negli ultimi tre anni“, ha continuato, parlando di obiettivi a breve termine. “Di sicuro sarà un momento importante della stagione, ci sono tanti punti in palio. Li ho vinti entrambi più volte, e ora ho due settimane per recuperare in vista dell’esordio in California“. Dopo tutti questi anni ci si può solo interrogare su quali stimoli possa ancora trovare uno che ha vinto tutto come lui, ma non sembra che la questione lo tanga particolarmente: “Se devo essere onesto, le motivazioni non mi mancano mai. Ne trovo nelle piccole cose, e la principale è la crescita individuale, sia personale che professionale. E poi trovo stimoli negli obiettivi che mi sono dato, come ho detto“. Gli è poi stato chiesto anche un parere sulle lamentele di Tsitsipas per l’eccessiva presenza della famiglia nella sua carriera, magari facendo un paragone sul suo percorso alla stessa età. Djokovic ha commentato: “Ovviamente è una questione soggettiva. Capisco il suo punto di vista, ma non può far altro che attraversare un percorso di consapevolezza per capire quali sono le cose che beneficiano di più la sua carriera e la sua persona. Lui è molto intelligente e saggio, gliel’ho detto anche dopo la partita, amo questo aspetto della sua personalità. Prova sempre a imparare dalle sue esperienze, e secondo me questo è il tratto distintivo di un campione. In ogni caso non voglio intromettermi negli aspetti decisionali della sua famiglia, conosco i suoi genitori e penso che stiano facendo un grande lavoro con lui, sia come persona che come tennista”. Infine, due settimane fa è stato annunciato che Nole avrebbe ricevuto una Golden Card Visa, una recentissima iniziativa dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, grande fan dello sport e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, che ne ha concessa una anche a Cristiano Ronaldo. Interrogato in proposito, il serbo ha detto di essere onorato dal riconoscimento, visto che si allena sovente negli Emirati, e che, mentre non ha intenzione di stabilire la propria residenza a Dubai nel prossimo futuro, ne farà tesoro sia perché gli aprirebbe questa possibilità, sia per il significato che il luogo ricopre per lui – in particolare ha rimarcato che i suoi figli amano Dubai, e saranno felicissimi di poterci tornare più spesso. Che dire, piove sul bagnato per il miglior giocatore dal mondo, e visto il suo livello viene da pensare che non possa essere altrimenti. IL VIDEO COMPLETO DELLA CONFERENZA STAMPA ...

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