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DOMINIC THIEM HA UN MASSU NELLA MANICA

“Due settimane fa ero fuori forma, ora sono campione di Indian Wells”. Dopo la vittoria con Federer, l’austriaco elogia l’ex Oro olimpico cileno, oggi suo coach: “È anche merito di Nicolas: ti dà le motivazioni giuste” di Alessandro Mastroluca - foto Getty Images La terra rossa, dice, rimane casa sua. Però il primo titolo importante, il primo Masters 1000, Dominic Thiem l’ha vinto sul duro, a Indian Wells. “Mi sono preparato per 12 giorni per questo torneo”, ha spiegato in conferenza stampa. “Qui e a New York mi trovo particolarmente bene perché la superficie non è troppo veloce e la palla rimbalza alta, soprattutto di giorno. E questo mi aiuta molto. Certo, non posso scivolare”. Preciso nelle esecuzioniDodici giorni di preparazione per il titolo numero 12, il più prestigioso finora. La finale vinta in rimonta contro Roger Federer testimonia l’evoluzione dell’austriaco, martellante sempre da fondo ma con intenzione e proiezione più offensiva. Gioca più vicino al campo, e la velocità di spostamento aumenta la sua sicurezza anche quando si trova a variare con la palla corta o a reagire quando la gioca l’avversario, come in occasione delle due cruciali sul 5-5 in finale. Anche se, ammette, “i top player mi sembrano molto eleganti quando si muovono, io non troppo. Devo allenarmi molto per essere preciso nelle esecuzioni”. La chiave del kickContro Federer, ha giocato in back o in slice un rovescio su quattro, una variazione non sempre per lui usuale che ha spostato l’equilibrio della partita sulla diagonale sinistra. Resta, invece, la ricerca del kick esterno alto da sinistra, cui si affida spesso nei momenti chiave: così ha messo lo svizzero nelle condizioni di giocare una risposta innocua sulla palla che avrebbe potuto portarlo avanti di un set e di un break.Ha vinto più punti sia negli scambi brevi che in quelli più lunghi, ha creato piccole aperture, consapevole che, “se entrambi giochiamo molto bene come successo stasera, allora la partita sarà molto equilibrata. E contano anche la fortuna, il momento, più della tattica”. Massu in panchinaThiem, che di diritto ha giocato quasi solo in top spin e con traiettorie molto più alte sopra la rete rispetto a Federer, ha vinto il titolo più importante della carriera al terzo torneo con il nuovo coach Nicolas Massu, cileno, campione olimpico in singolare e doppio nel 2004. “Non è uno da allenamenti intensivi - ha detto a Tennisnet Gunther Bresnik, coach storico di Dominic Thiem - però ha un carattere e un approccio molto positivi”. Lo ha confermato anche l’austriaco, in conferenza stampa dopo la finale. “Due settimane fa non ero in gran forma, ora sono campione di Indian Wells: è anche merito di Nicolas. È notevole averlo nel box. È sempre positivo, motivato, e trasmette questa motivazione anche a me sul campo”. Sarà la svolta giusta per l’ultimo step? ...

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