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Gael Monfils: “Non ho più nulla da dimostrare, ma sogno di giocare Parigi 2024”-

Il comeback player of the year è stato vinto da Jan-Lennard Struff, ma il tedesco non era certo l’unico a meritare questo riconoscimento. Tra gli altri tennisti nominati, oltre ai connazionali Koepfer e Zverev, c’era anche il nome di Gael Monfils, che ad ottobre, a Stoccolma, è diventato il più anziano vincitore di un torneo ATP da Roger Federer nel 2019 (nella sua Basilea). Iniziato il 2023 da n°52 del mondo, il 37enne francese è rimasto fermo ai box da agosto 2022 a marzo 2023, tornando per la prima volta in campo quest’anno ad Indian Wells. La scivolata nel ranking è stata inevitabile – scendendo al n°394 alla vigilia del Roland Garros – così come altrettanto incredibile è stata la risalita, specialmente dopo essere diventato papà. “Io e Elina (Svitolina, sua moglie, ndr) ci spingiamo il più possibile l’un l’altro, capendo i sacrifici necessari per continuare a coniugare il tennis e la paternità” – ha dichiarato Gael in un’intervista all’Independent. Nel 2024 Parigi sarà teatro di tre grandi appuntamenti: oltre al secondo Slam stagionale e all’ultimo Masters1000 a Bercy – che memore del caso-Sinner è recentemente tornato sui suoi passi – ci saranno ovviamente anche i Giochi Olimpici. “Ho sempre sostenuto che Parigi avesse qualcosa di magico, sarebbe magnifico se riuscissi a qualificarmi per le Olimpiadi. Per il resto poi si vedrà”. A Stoccolma, come anticipato, Monfils ha riassaporato la gioia di un titolo ATP, che gli mancava da inizio 2022. “Giocare ancora è qualcosa di incredibile“ ha detto il francese, che il prossimo anno spegnerà 38 candeline. “Mi diverto ancora di più adesso, anche perché non ho più nulla da dimostrare. Sono stato molto fortunato, sarebbe difficile trovare rimpianti. Forse avrei potuto godermi il tennis ancora di più“. Negli ultimi tempi, tuttavia, non tutto però è andato per il verso giusto. Il transalpino è stato uno di quei giocatori che ha maggiormente accusato l’assenza di pubblico durante il periodo Covid, come da lui stesso ammesso. “Era diventato quasi impossibile per me giocare in quei momenti. Non avevo stimoli, niente di niente”. Poi però, con il ritorno della gente a popolare le tribune, “è diventato tutto di nuovo più semplice” – ha concluso Monfils. ...

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