You are here

Il governo del tennis smentisce Atton & Price

Tutto è fermo, e chissà ancora per quanto dovrà esserlo. Ma nel tennis, sport in cui i guadagni sono direttamente proporzionali al numero di partite giocate nei tornei, meglio se importanti, la crisi economica rischia di propagare i propri nefasti effetti molto presto. I tennisti hanno in serbo parecchie domande ma ricevono in cambio poche risposte ai loro bisogni, e anche se le proposte sul tavolo per mettere qualche toppa non mancano, ancora non si è capito chiaramente chi metterà i soldi indispensabili ai giocatori per pagare le spese fisse che comunque abbondano, basti pensare a coach, fisioterapisti, preparatori ed entourage vari e variegati che, a cascata, rischiano di venire travolti da un’inerzia destinata a prolungarsi alquanto. Nelle intercapedini dell’insidiosa questione si è intrufolata la recentemente costituita società francese Atton & Price, che, attraverso le ambiziose parole del presidente Éric Brimberg e del suo braccio destro Olivier Roumélian, si è auto-designata rappresentante degli affari dei giocatori, organizzando una raccolta firme volta a ottenere dai governi del tennis venti milioni di euro, a titolo di sostentamento provvisorio da versare sui conti correnti di giocatori e giocatrici compresi tra la cinquantesima e la cinquecentesima posizione dei rispettivi ranking. Nella missiva con richiesta d’adesione spedita ai protagonisti, Atton & Price specifica che il proprio impegno verrà sviluppato gomito a gomito con le associazioni dei giocatori, oltreché con il governo del tennis mondiale, si capisce. Forse pizzicati nell’orgoglio, ATP, WTA e ITF hanno rilasciato un comunicato congiunto da cui, oltre a un certo fastidio, emerge un colossale diniego nei confronti di tale meccanismo di supporto. “ATP, WTA e ITF,” si legge nella nota, “non hanno alcun tipo di affiliazione con la società Atton & Price, e suggeriscono ai propri associati di valutare con la dovuta perizia qualsiasi proposta relativa ad aiuti finanziari che a loro pervenga. In qualità di rappresentanti dei giocatori, confermiamo la volontà di porre in essere tutte le misure necessarie a sostenerli durante questo complesso periodo di transizione“. Lungi dal voler mollare la presa, e indisponibili a interpretare la parte dei millantatori, Brimberg e Roumélian hanno tenuto a replicare, sottolineando che “l’iniziativa prosegue con la ferma intenzione di aiutare i tennisti in difficoltà,” e che “gli aderenti non sono e non saranno vincolati da alcun obbligo contrattuale“. In attesa di opportune schiarite, si ha l’impressione che l’inchiostro destinato ai prossimi resoconti dell’intricata vicenda rischia di essere parecchio. ...

Related posts

Leave a Comment

shares