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Il miracolo di Bercy non si ripete: Sock esce dai top 100

da Parigi Per vincere il Rolex Paris Masters di Bercy lo scorso anno, Jack Sock aveva compiuto un miracolo. Quest’anno, per confermare quei mille punti con i quali aveva strappato un biglietto dell’ultimo momento per le ATP Finals, gliene sarebbero serviti almeno un paio. Certe volte però la fortuna bisogna anche meritarsela e lui, dopo un anno di quasi sole sconfitte, non aveva molto diritto di pretendere un rinnovo tra i migliori del tour. A svolgere il ruolo del riequilibratore è stato Dominic Thiem, interrompendo in rimonta la seconda corsa del ragazzotto di Lincoln verso il Trophée Poirier – l’alberello di bronzo che sostituisce la coppa nell’ultimo Masters 1000 stagionale. L’austriaco si è preso il posto nella semifinale della metà alta del main draw contro un Karen Khachanov di nuovo quasi perfetto, stavolta contro uno Zverev frustrato da un dolore alla spalla destra, e forse favorito per la sfida di domani. La vittoria di Thiem è arrivata con un 4-6 6-4 6-4 giusto in senso generale, ma che non dimostra troppo bene le due prestazioni di un pomeriggio nel quale Sock è partito fortissimo e non è mai veramente sceso troppo di livello. È la differenza tra un buon giocatore e un ottimo giocatore, tuttavia, a decidere spesso le sfide più tirate, e il 2018 dello yankee non lo iscriveva certo alla prima delle due categorie. Arrivato a Parigi al termine di una stagione pessima, in cui aveva messo insieme soltanto 7 vittorie nel circuito, Sock si trovava davvero con le spalle al muro: l’unico modo per non uscire dai primi 100 del mondo era quello di uscire dall’AccorHotels Arena con almeno una semifinale. Per farlo sarebbe dovuto riuscire a vincere tre match consecutivi, almeno il triplo di quanto fatto in ogni altro torneo quest’anno, e i primi incontri avevano in effetti dato l’illusione che la magia parigina si potesse riavverare, con due successi netti su Gasquet e Jaziri. L’interesse attorno alle vicende di Djokovic, Nadal e Federer, inoltre, aveva tolto molta attenzione (e quindi pressione) dai suoi incontri. Quando il tabellone ha smesso di proteggerlo, però, il biondo del Nebraska è dovuto tornare alla realtà del suo terribile 2018. Il bottino di punti in scadenza lo aveva mantenuto per dodici mesi tra le teste di serie, mentre le ripetute sconfitte non gli avevano permesso di avanzare in alcun torneo, perciò prima di Thiem Sock quest’anno non aveva ancora affrontato un solo avversario che gli fosse superiore in classifica. Se soltanto non comportasse una tale caduta nel ranking, la sconfitta in rimonta contro il numero 8 ATP potrebbe essere presa quasi positivamente: il suo dritto e il suo gioco di volo sono ancora da top player e il suo avversario, come contro Coric più tenace che brillante, ha vinto addirittura un punto in meno di lui nelle oltre due ore di gioco. Specialmente la capacità sotto rete è quella che ha generato per lui una annata paradossale, con risultati di doppio inversamente proporzionali a quelli di singolare. Re Mida della specialità di coppia, tra i vari successi del suo anno “parallelo” Sock ha ottenuto una vittoria a Indian Wells con John Isner e due titoli Slam a Wimbledon e agli US Open con Mike Bryan. Entrambi i compagni di doppio sono stati presenti oggi nel suo box a fare il tifo per lui, rimanendo fino al termine dell’incontro, ma il sostegno del gruppo USA non è bastato. In doppio la stagione di Sock non è comunque ancora conclusa, dato che proprio insieme a Mike Bryan è qualificato per le ATP Finals, dove l’anno scorso ottenne una incredibile semifinale da singolarista (della quale non potrà difendere i punti). Curiosamente Bryan è qualificato per le ATP Finals due volte, dato che nella prima parte di stagione ha ottenuto sufficienti punti insieme al gemello Bob, al momento infortunato. Con questa strana stagione a due facce alle spalle, Sock sarà a breve chiamato ad una scelta molto importante riguardo la propria programmazione futura. L’attuale ranking di singolare infatti, che lunedì dovrebbe assestarsi intorno alla posizione 105, molto difficilmente gli consentirà di iscriversi al tabellone principale dei primi grandi tornei, nei quali sarebbe invece tra i favoriti in doppio. Del resto, come ha scherzato lui stesso, i grandi successi in doppio potrebbero essere stati anche agevolati da una pessima resa in singolare: “non è difficile bilanciare entrambi, quando sei fuori da uno dei due tabelloni già dal lunedì”. Per il 2019 però ha le idee già chiare: la sua priorità rimarrà il singolare. Anche se dovesse costargli qualche soddisfazione – e qualche assegno – in doppio. Clamoroso invece il tonfo di Alexander Zverev nel primo match di giornata: il tedesco raccoglie appena 3 giochi contro Karen Khachanov confermando di attraversare un momento di forma non proprio esaltante. Le prospettive per Londra non sono delle migliori anche perché è apparso acciaccato dal punto di vista fisico. Risultati: K. Khachanov b. [4] A. Zverev 6-1 6-2 [6] D. Thiem b. [16] J. Sock 4-6 6-4 6-4 [2] N. Djokovic vs [5] M. Cilic [3] R. Federer vs [10] K. Nishikori La Race to London aggiornata Il tabellone completo   ...

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