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La ciliegina di travaglia

Dalla ciliegina sulla torta piazzata a tarda sera da Stefano Travaglia, al sorriso di Jasmine Paolini, passando per Sonego e Sinner. 7 punti chiave dell’avvio degli Internazionali BNL d’Italia. La ciliegina sulla torta azzurra d’inizio Internazionali BNL d’Italia l’ha messa subito, a tarda sera, Stefano Travaglia. Il marchigiano, per battere lo statunitense Taylor Fritz ha fatto il… Fritz. Cioè ha saputo sfruttare le armi che solitamente il californiano adopera per mettere in difficoltà i suoi avversari: gran servizio e diritto potente, continuo e incisivo. Lo statunitense, la cui prima palla da 230 km/h s’è rallentata nell’umidità serale del settembre romano, ci ha provato fino all’ultimo ma il 28enne di Ascoli Piceno non è mai calato, né di testa né di fisico, conquistando un successo in due set importante che impreziosisce il bottino degli italiani, arrivati a quota 9 nel tabellone principale grazie alla qualificazione di Lorenzo Musetti e Marco Cecchinato. Travaglia adesso affronta il croato Coric, uno dei più in forma del momento, sognando un derby negli ottavi di finale con Matteo Berrettini.   LA GIOIA DI JASMINE Un metro e 62 di gioia ed entusiasmo: Jasmine Paolini, 24enne di Castelnuovo di Garfagnana (Lucca), sprizza energia da ogni poro e dal sorriso sempre apertissimo. Lo stesso con cui ha chiuso il suo impegno di primo turno al Foro Italico, onorando la wild card che le è stata concessa e azzerando i 45 posti di differenza in classifica che la separano dalla lettone Anastasija Sevastova. Lo slancio del 6-2 6-3 che l’ha proiettata al 2° turno non basta di per sé per spaventare Simona Halep, la numero 2 del mondo e ora avversaria designata, ma il sogno tutto rosso del Foro Italico non è ancora finito. Non si può dire lo stesso, nello stesso spicchio di tabellone, per la marchigiana Camila Giorgi, autrice di un esordio troppo falloso che le è costato caro contro la ventenne ucraina Yastremska.   IL MATCH IM-PAIRE-DIBILE DI JANNIK Per Jannik Sinner l’esordio a Roma, e il modo di conquistare il lascia-passare verso la rivincita contro Stefanos Tsitsipas al Foro Italico, è stato più che altro una prova di autocontrollo. L’altoatesino ha dominato dall’inizio alla fine un match che il francese Benoit Paire non ha nemmeno in realtà cominciato. In polemica col torneo, come dimostra il suo profilo Twitter, ha fatto di tutto tranne impensierire l’allievo di coach Piatti veleggiando sull’orlo del penalty point per buona parte del secondo set. L’impegno di Sinner è diventato così “impairedibile”, se è concesso il calembour. Di fronte ai giornalisti il francese ha proseguito lo show cominciato sul Pietrangeli: “Sono molto soddisfatto della partita, non giocavo da tempo ed è stato un ottimo allenamento. Jannik ha fatto molto bene”. Paire è così, prendere o lasciare. Sarcasmo incluso.   LO SCHERZETTO DI UGO Due finali Slam nel palmarès, peraltro entrambe ottenute su superfici rapide, contano poco o nulla quando di fronte hai un baldanzoso 22enne e quando non hai giocato che una manciata di partite in un anno. Kevin Anderson, il gigante sudafricano di due metri e tre centimetri che è andato vicino ai titoli di Wimbledon e Us Open tra 2017 e 2018, ha lasciato subito la compagnia, spianando la strada a Ugo Humbert. Francese, mancino veloce di testa e di piedi, ora si lancia rapido come il passante di rovescio con cui ha chiuso il suo match verso lo scalino di tabellone presidiato da Fabio Fognini. Un brutto incontro per entrambi.   TOH KRAJINOVIC, ALTRO CHE FELIX Non ha dovuto attendere molto il campo Centrale del Foro Italico, che proprio quest’anno festeggia i 10 anni di onorato servizio, per assistere alla prima sorpresa degli Internazionali BNL d’Italia 2020. Filip Krajinovic ha subito fatto lo sgambetto al canadese Felix Auger Aliassime. Non è un risultato di poco conto, perché quella è la sezione alta del tabellone, di pertinenza del n.1 del mondo Novak Djokovic. Il quale tutto si sarebbe aspettato, probabilmente, fuorché un potenziale derby serbo agli ottavi.   SONEGO SOGNA Sul campo che era e resta il favorito degli italiani (intesi come giocatori e spettatori), vale a dire lo Stadio Pietrangeli, Lorenzo Sonego si è fatto una scampagnata di un’ora e 19 minuti dinanzi al georgiano Nikoloz Basilashvili, incapace di tenere testa al piemontese dall’inizio alla fine. D’azzurro vivo vestito, tinte Nazionale, il numero 47 al mondo allievo di Gipo Arbino s’è messo in condizione di sfruttare un passepartout interessante verso gli ottavi. Certo, il Casper Ruud che dovrà affrontare e che ha fatto fuori il russo Karen Khachanov, n.11 del seeding, è sembrato un giocatore ben più tosto di quello che si era visto alle Next Gen Atp Finals di Milano. Eppure i presupposti per provare a non fermarsi qui ci sono tutti. L'articolo La ciliegina di travaglia proviene da WeAreTennis. ...

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