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La discussione tra Davidovich Fokina e Galan per colpa delle palline-

Daniel Elahi Galan ci credeva e aveva le sue buone ragioni. Alla vittoria su Stefanos Tsitsipas ottenuta tirando fortissimo verso il dritto greco, era seguita quella forse più difficile con Jordan Thompson – non tanto per il valore intrinseco dell’avversario, quanto per la pressione della conferma dopo il risultato eclatante, resa complicata dalle caratteristiche dell’australiano, un contrattaccante che ribatte tutto concedendo poco. Ci credeva, Galan, dicevamo, ma si è arreso in quattro set ad Alejandro Davidovich Fokina, con il doloroso vantaggio di 4-1 sfumato al quarto. A fine match, c’è stato uno scambio di battute alla stretta di mano, con Davidovich che evidentemente replica a una lamentela di Galan. Fra il rumore del pubblico, sentiamo ADF dire: “La prima sì, scusami. La seconda, volevo trovare il dritto. Perdonami, non volevo farlo”. Di cosa sta parlando? Lo chiarirà poi Davidovich stesso in conferenza stampa rispondendo alla domanda di un giornalista. Quello che bisogna sapere è che, quando vince un bel punto in battuta, Daniel vuole servire con la stessa palla. E, se l’avversario si mette in mezzo impedendo al raccattapalle di farla ritornare prontamente nella metà campo colombiana, lui tende a risentirsi. Proprio quello era stato il motivo dello screzio con Thompson, culminato con un faccia a faccia davvero troppo ravvicinato e con un altro scambio di battute al successivo cambio campo, tanto che la giudice di sedia aveva ritenuto opportuno scendere a pacare gli animi. ”Buoni, bimbi, altrimenti niente merenda” ci è parso sentirla dire, ma probabilmente non sono state le sue esatte parole. Tornando allo scontro di terzo turno, ecco come l’ha spiegata Davidovich: “Non è successo nulla. Quando fa ace o comunque vince il punto con la battuta, vuole la stessa palla. Così, una volta ho fatto lo scherzo di non dargliela. Io ho riso, lui ha riso. La seconda volta si è arrabbiato e allora mi sono arrabbiato anch’io. Voglio solo sentire il dritto e poi avrai la tua palla. Gli ho solo detto, ‘mi dispiace se te la sei presa’. Niente di più”. Le immagini dicono che, sul 2-0 del quarto set, Alejandro anticipa il raccattapalle afferrando la palla dopo aver subito l’ace alla T e, in effetti, il sorriso di Galan sembra sincero, così come il gesto che fa con il pollice alzato, contrariamente a quello sarcastico nel match con Thompson. Sul 4 pari, si vede ADF chiedere la pallina al raccattapalle che stava per farla scorrere verso il compagno a rete e dopo qualche secondo lo si sente colpirla, mentre il pubblico manifesta il suo sonoro biasimo. Insomma, dopo le lamentele di Swiatek e Badosa, le palline dello US Open continuano ad essere motivo del contendere. ...

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