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La partita del pianeta

Nella partita dell’eco-sostenibilità e della responsabilità ambientale il tennis fa la sua parte. E la fa da protagonista, perché il trend degli ultimi anni è chiaro. Tutta l’industria della racchetta e dell’attrezzatura specializzata spinge in una sola direzione, tra telai a basso impatto, palline riciclate e scarpe tecniche ‘green’. Uno sport globale come il tennis, che nella triade Federer, Nadal e Djokovic ha trovato negli anni dei simboli universali e planetari, sa che il bene della collettività e la salute di questa terra è imprescindibile per uno sviluppo futuro. E così si è dato una bella mossa, grazie alle iniziative promosse da diverse realtà, dai grandi brand dell’abbigliamento e delle calzature passando per quelli delle racchette e delle palline. Una filosofia in piena linea con il principio di ‘Positive Banking’ che il gruppo BNP Paribas professa a livello globale e che BNL promuove in Italia: coniugare il business con la sostenibilità economica, sociale e ambientale per un futuro migliore. Sempre con un occhio di riguardo per le generazioni a venire. LE PALLINE… CIRCOLARI E così la ricerca del minor impatto possibile ha preso a essere realtà. In principio fu la pallina, a spingere verso una responsabilità ambientale maggiore. Per forza, perché le palline sono gli oggetti che tutti i tennisti, di tutti i livelli, cambiano più spesso. In una concezione tradizionale, ‘cambiare spesso’ significa gettare via l’usato e comprare il nuovo. I grandi campioni ne cambiano un paio di tubi ogni 7 game (ATP e WTA), oppure ogni 9 (circuito ITF). Ma anche a ogni nuovo allenamento ad alta intensità. Agonisti e praticanti in genere tendono a farle ‘durare’ di più, per via dei costi, ma prima o poi le palline usurate finiscono nell’immondizia. Così cominciano a sorgere progetti che mirano al riciclo e al recupero dei materiali. Le palle ‘esauste’ vengono raccolte in appositi scatolini club per club (per ora soprattutto negli USA), vengono sminuzzate e il materiale ricavato riutilizzato per farne di nuove oppure per creare l’amalgama delle superfici di gioco sintetiche. RICERCA E SVILUPPO ECO-SOSTENIBILE Non solo: i comparti ricerca e sviluppo delle grandi aziende produttrici stanno cominciando a fare a gara per trovare soluzioni a minor impatto. Siccome, si sa, della competizione tra i singoli beneficia la comunità, i primi risultati si sono cominciati a vedere in fretta. Tra i più degni di nota, le scatole di cartone al posto dei tubi metallici, il materiale di riciclo per alcune componenti essenziali e il feltro composto da fibre vegetali. Un po’ più indietro invece l’industria della racchetta, che comincia a muovere i primi passi cercando in primo luogo di eliminare le plastiche in eccesso. Quelle delle buste e degli involucri che custodiscono i telai appena usciti dalla produzione per esempio. E poi c’è la racchetta cosiddetta ‘nuda’, progetto per ora in edizione limitata di uno dei top brand internazionali che utilizza per la rifinitura soltanto vernici ad acqua e a basso impatto. Inoltre per bumper e grommets, i ‘paraurti’ protettivi sul telaio e la struttura di fori entro i quali passano le corde (tutte componenti solitamente di plastica), vengono utilizzati materiali vegetali o riciclati. La strada è lunga, certo, ma si è appena cominciato a percorrerla. LE SCARPE IN PELLE… D’UVA Molto più avanti nel cammino, in questo senso, è il settore della calzatura specializzata. In questo campo si sprecano le soluzioni che tutti i brand stanno mettendo in campo per impattare il meno possibile sul futuro del pianeta e sulle sue risorse. Le scarpe ‘green’ prevedono già diverse soluzioni tecnologiche importanti. Si va dalla tomaia in simil-pelle eco ottenuta dagli scarti dell’uva utilizzata per produrre vino o grappa, al caucciù naturale per le suole e al sughero per il sottopiede. Perfino le nuovissime scarpe di Roger Federer, lanciate sul mercato con l’azienda svizzera di cui è socio, hanno puntato tutto su una cosiddetta ‘pelle vegana’, vale a dire senza alcuna derivazione animale. Il primo set della partita per il pianeta è ufficialmente cominciato. E vogliamo vincere. L'articolo La partita del pianeta proviene da WeAreTennis. ...

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