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La Wozniacki assume come coach la Schiavone (Semeraro)

La Wozniacki assume come coach la Schiavone (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport) «Ho ancora tanta passione per il tennis», spiegava Francesca Schiavone a settembre, annunciando il suo addio al tennis giocato. «Da piccola sognavo due cose: vincere il Roland Garros ed entrare fra le prime dieci del mondo. Ce l’ho fatta. Ora ne ho altri, perché bisogna vivere con dei sogni, e il più grande è vincere uno Slam da coach». Chissà che Francesca non ci riesca già a fianco di Caroline Wozniacki, la ex numero 1 del mondo in crisi di risultati che l’ha voluta al suo fianco per affrontare la stagione sul rosso. «Francesca conosce la terra veramente bene – ha spiegato Caroline nella conferenza pre-torneo al Wta di Charleston, dove è in campo questa settimana – sono molto felice di averla qui con me. Francesca abita a Miami, quando ci siamo viste le ho detto: tu sul rosso sei fortissima, io posso migliorare, perché non mi aiuti? Abbiamo iniziato a lavorare sulle rotazioni e sui cambi di ritmo, l’obiettivo è di controllare lo scambio anticipando molto i colpi». Le due sono buone amiche. Si erano già allenate insieme qualche anno fa e sono tornate a palleggiare proprio a Miami, dove la danese è stata sconfitta agli ottavi dalla cinese di Taipei Hsieh. L’accordo è ‘a progetto’, saranno insieme per qualche settimana fino a Parigi, poi si vedrà. Come giocatrici sono decisamente diverse, ma proprio questo ha spinto la Wozniacki e papa Piotr, che la allena da sempre, a ingaggiare Francesca: l’arte delle variazioni, la sapienza tattica, la capacità di trovare i punti deboli delle avversarie, sono armi che a Caro farebbero molto comodo sul rosso. Una superficie sulla quale ha vinto appena 4 dei suoi 30 titoli, e dove non ha mai veramente brillato: una semifinale a Roma, due quarti di finale al Roland Garros, il primo fra l’altro nel 2010, quando fu superata proprio dalla Leonessa che quell’anno avrebbe finito per trionfare in finale su Sam Stosur. Per Caro, che combatte da mesi con l’artride reumatoide, il 2019 fino ad ora è stato è stato un mezzo calvario, in parte proprio per colpa della malattia che periodicamente le toglie smalto ed energie. Agli Australian Open, dove era la campionessa uscente, è stata buttata fuori abbastanza a sorpresa da Maria Sharapova al terzo turno. Prima e dopo c’erano stati due primi turni ad Aukland e Indian Wells e i ritiri a Doha e Dubai dovuti ad un virus influenzale. «Fra Doha e Dubai sono stata quasi sempre a letto», ha raccontato a Charleston. «E a Indian Wells sono arrivata senza giocare da un mese, non potevo pretendere di essere in grande forma. Adesso però mi sento benissimo, i problemi dell’ultimo periodo me li sono lasciati alle spalle e ho una gran voglia di giocare». Con una motivatrice come la Schiavone nel suo box, sarà ancora più facile. ...

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