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Laura Robson di nuovo sotto i ferri

Davvero non avremmo voluto, ma siamo costretti a registrare una nuova tappa nell’interminabile Via Crucis che da qualche anno, nolente, sta percorrendo la povera Laura Robson. Reduce da un lustro trapunto di apparizioni in sala operatoria e conseguenti decorsi molto problematici, la campionessa quattordicenne di Wimbledon junior 2008 ha dovuto ancora una volta rincuorare i propri tifosi via social: la seconda operazione all’anca nel giro dell’ultimo anno e mezzo ha avuto successo. Robson aveva subito un intervento simile nel giugno del 2018, ed era stata conseguentemente obbligata a fermarsi ai box fino al febbraio di quest’anno. Tornata alle gare, la sfortunata ex stellina nata a Melbourne ha potuto disputare appena tre tornei fino al mese di aprile, quando i persistenti dolori all’anca medesima le hanno suggerito un nuovo giro sotto i bisturi. “Dalla scorsa primavera abbiamo provato ogni terapia possibile per risolvere il problema, ma non c’è stato nulla da fare. Abbiamo dunque optato per un nuovo intervento che a questo punto speriamo risolutore“. Le sue dichiarazioni, anche considerato l’infortunio di cui si discorre, rendono facile il paragone con la situazione vissuta lo scorso gennaio dal compatriota Andy Murray, che in coppia con Laura vinse l’argento alle Olimpiadi di Londra 2012. A un passo dal ritiro, Muzza era apparso molto preoccupato per il prosieguo della vita quotidiana, tormentata da dolori spesso insopportabili. Una preoccupazione evidentemente condivisa da Robson, la quale si è detta “fiduciosa di tornare presto in campo“, ma per ora “esaltata dalla possibilità di poter portare a spasso il cane senza zoppicare“. Ricordando che la sua carriera prosegue a singhiozzo sin dalla prima, travagliatissima operazione al polso della primavera 2014, non possiamo non augurare a Laura una rinascita simile a quella sperimentata da Sir Andy, capace di vincere un titolo quando sarebbe potuto essere in pensione e invece ancora della partita con luminose prospettive per l’anno che verrà. ...

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