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Laver Cup, McEnroe: “Ben e Felix hanno giocato il doppio da singolaristi. Ai miei tempi non era così, ma oggi funziona”-

Un autentico assolo americano quest’anno alla manifestazione ideata da Rod Laver e Roger Federer. Dopo la prima vittoria del Team World lo scorso anno ai danni degli europei, in questi giorni Cerundolo, Auger-Aliassime, Fritz, Tiafoe e Shelton stanno letteralmente prendendo a pallate la squadra di Bjorn Borg, che fino ad ora ha ottenuto solamente una vittoria (Ruud ha sconfitto Paul). Protagonisti del doppio nella seconda giornata sono stati Felix Auger-Aliassime e Ben Shelton, che hanno regolato di potenza la coppia formata da Gael Monfils e Hubert Hurkacz, con lo score finale di 7-5 6-4. Nonostante i due americani non avessero mai giocato assieme si è potuta osservare un’ottima sintonia iniziata già dal primo singolare del canadese, con lo statunitense che nei cambi di campo lo incitava a gran voce. Anche capitan John McEnroe è rimasto colpito dalla chimica tra i due giovani, che spera in futuro di conoscere meglio. Ma vediamo ora le parole di Felix, Ben e John in conferenza stampa, dove hanno presenziato con un sorriso a trentadue denti. D: Ben, sappiamo che voi ragazzi avete ancora lavoro da fare e non volete sbilanciarvi troppo, ma considerando lo US Open e questo evento in cui sei venuto inizialmente come un novellino ma ora stai trascinando la squadra alla vittoria prima con il singolo poi con la vittoria in doppio con Felix, consideri tutto ciò come il tennis dei tuoi sogni? Shelton: “Sicuramente è stato un buon mese per me, sono soddisfatto di quello che ho raggiunto. Allo stesso tempo, però, cerco di mettermi in testa che devo migliorare e pensare in avanti invece che guardarmi indietro. Più partite gioco in cui mi diverto e nelle quali so di esprimere un alto livello, più mi sento progredire nel mio tennis. Quando si è in campo con qualcuno concentrato come Felix si sta in riga costantemente. Lui è un leader là fuori e mi diverto a condividere il campo con lui”. D: Parlateci un po’ della chimica che c’è stata tra voi due in campo.  Come avete gestito la partita? Che tattiche avete utilizzato? Auger-Aliassime: “Abbiamo entrambi servizi potenti e buone risposte; oggi hanno funzionato piuttosto bene. Se si riesce a dettare lo scambio dal primo colpo si è a cavallo. L’energia era ottima, quindi è quello che ha fatto la differenza”. Shelton: “Le cose funzionavano tra di noi quest’oggi. Con un giocatore come Felix in campo è facile performare bene; il gioco d’attacco viene naturale a tutti e due. Ci completiamo a vicenda e in alcuni momenti lui mi ha tirato su il morale quando serviva. Spero di aver fatto lo stesso nei suoi confronti”. Auger-Aliassime: “Decisamente”. D: È sembrato che dall’inizio del match di Felix nella prima giornata voi due abbiate sempre cercato di spronarvi. Eravate amici prima di questo evento o è l’inizio di una bella amicizia? Auger-Aliassime: “Negli anni ho creato delle belle amicizie con i ragazzi in questo evento e da quando ho visto Ben lui mi ha dato l’impressione di un ragazzo positivo, che ama competere e che si porta dietro una bella energia. Poi è concentrato ed è un trascinatore: tutti aspetti che apprezzo molto”. Shelton: “Ho sempre ammirato Felix da quando sono entrato nel tour: la sua concentrazione per il mestiere e la sua dedizione mi spronano a fare meglio. A volte mi deconcentro durante gli allenamenti, mentre Felix è professionale e disciplinato. È bello girargli attorno per vedere come lui e il suo team lavorano”. D: In singolo si dice a un tennista di giocare con i suoi punti di forza, ma in doppio è tutto diverso. Come cambiano le dinamiche dal punto di vista del coach? McEnroe: “Ovviamente il doppio è completamente diverso da come lo giocavo io. Ora i giocatori possono stare a fondo campo giocando quasi un doppio-singolo. Possono giocare la loro versione del singolare ma insieme e in una partita di doppio. È importante sapersi infiltrare nelle migliori posizioni in campo; Ben e Felix ci sono riusciti. Hanno messo a segno volée al momento giusto nonostante gli avversari stessero giocando altrettanto bene. Non pensavo giocasse Monfils; invece, con Hurkacz ha giocato alla grande. Sicuramente questi ragazzi (gli americani,ndr) non hanno giocato moltissimi doppi, ma imparano velocemente”. D: Oggi là fuori si è visto un tennis esplosivo e alcuni colpi incredibili. È difficile non farsi trascinare dall’atmosfera che c’è in campo e rimanere composti? McEnroe: “Quello che cerco di portare in campo, anche se penso che non ce ne sia troppo bisogno conoscendo i ragazzi, è solamente energia e intensità, facendo il possibile per captare qualche sensazione da loro per poi restituirgli un feedback, anche minimo ma essenziale. Quest’anno non sono potuto andare in Australia, per cui ora mi piacerebbe poter essere più vicino ai giocatori per comprenderli meglio. A questo punto, però, spero solo di potermi sedere in panchina e vederli vincere. Siamo in una buona posizione (una vittoria e vincono il trofeo per il secondo anno consecutivo, ndr) e mi viene solamente da dire che la combinazione tra giovinezza ed esperienza mi sembra stia funzionando”. ...

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