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Medvedev, 18 di fila: è semifinale (Crivelli). Maglia proibita, caso Potapova (Giammò). Gli Stati Ri-Uniti della racchetta (Azzolini)-

Medvedev, 18 di fila: è semifinale (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport) C’è posta per te. Coach Gilles Cervera non sapeva più cosa fare dopo la sconfitta con Korda agli Australian Open: «Daniil non era intenso negli allenamenti, era svagato, pensava di essere diventato scarso. Sono state due settimane terribili. Ma prima di Rotterdam ho capito che stava reagendo. Però non gli ho parlato, gli ho scritto una lettera su cui c’era scritto cosa avrebbe dovuto fare». E da quel momento Medvedev è diventato un altro. O meglio, è tornato il giocatore che solo a settembre era ancora numero uno del mondo e nel 2021, agli Us Open, aveva impedito il Grande Slam a Djokovic. A Rotterdam ha vinto il torneo (battendo Sinner) e poi si è ripetuto a Doha e a Dubai. Senza più fermarsi nemmeno ad Indian Wells, celebrando la conquista della semifinale, raggiunta con il 18° successo consecutivo battendo Fokina 6-3 7-5. Certo, in mezza c’è stata una guerra che ha messo i russi al centro di un violento turbinio mondiale, e anche la pressione del numero uno non lo ha aiutato: «Noi giocatori dovremmo probabilmente dare un esempio più forte, io sono assolutamente dalla parte della pace. Inoltre, non so se arrivare a toccare il numero 1 mi abbia un po’ spiazzato, perché molti ex giocatori dicono che per loro è stata dura. Per me è stata una sensazione fantastica, ma a conti fatti non sono riuscito a fare bene quando ero in quel ruolo. È una situazione non facile da gestire perché tutti si aspettano molto da te. Ma è tutta esperienza, che non avevo quando a 20 anni mi perdevo tra i social e i commenti negativi. Ora sono concentrato solo su di me». E su Tiafoe, l’avversario di domani in semifinale. Maglia proibita, caso Potapova (Ronald Giammò, Corriere dello Sport) A quattro giorni dall’attacco di panico che impedì a Lesia Tsurenko di scendere in campo contro Aryna Sabalenka nel terzo turno del Masters1000 di Indian Wells, motivato poi dall’ucraina con le parole rivoltele dal Ceo della Wta, Steve Simon, sul conflitto in corso – «Pur non sopportando lui personalmente la guerra, se i tennisti russi e bielorussi lo fanno, questa è solo la loro opinione e l’opinione di altri non deve farmi arrabbiare» – ieri la Wta ha ammonito formalmente la russa n. 26 del mondo, Anastasia Potapova, per essere entrata in campo domenica scorsa, in occasione del suo match di terzo turno contro l’americana Jessica Pegula, indossando la maglia dello Spartak Mosca, giudicando in una nota ufficiale il suo comportamento «non accettabile né appropriato». La decisione, nonostante la giocatrice abbia negato la natura politica del gesto dichiarandosi semplicemente tifosa, appare in linea con le procedure adottate dal circuito circa l’esposizione di bandiere, simboli o altro associabili ai due paesi – Russia e Bielorussia – attualmente già privati di sigla e bandiera, perplessità sorgono invece sul tempismo della Wta nel portare alla luce un fatto passato inosservato domenica scorsa, e sanzionarlo a soli due giorni dalle dichiarazioni rilasciate dalla Thurenko dopo il ritiro. […] Gli Stati Ri-Uniti della racchetta. Il simbolo è Tiafoe (Daniele Azzolini, Tuttosport) Villa May, a Beverly Hills, è a un passo da Villa Douglas. Lei, Kathy, ha 17 anni e un mestiere assicurato. Ereditiera. Lui, Kirk, è il cinema. È Spartacus, Ulisse, Capitan Nemo. Siamo negli anni Settanta e le due casate si sfidano a chi organizza le feste più belle. Vince Kathy, che fra gli ospiti non ha solo gli attori e i registi dei tanti film che papà May, David, a capo del colosso May Department Stores Co, ha contribuito a produrre, ma sfoggia una pletora di grandi campioni dello sport e del tennis in particolare. Billie Jean King e Rosemary Casals, sue grandi amiche, si allenano con lei sul campo della villa, Pancho Segura e Tony Trabert le fanno da maestri. Taylor Fritz nasce a Rancho Santa Fe, a un  passo da San Diego, una riserva per soli ricchi. È figlio di Kathy e del suo terzo marito. In attesa che l’eredità May passi nelle sue mani (l’acquisto di piccoli e grandi magazzini in tutte le città americane ha favorito la creazione del gruppo Macy’s), si dà al tennis per tenersi impegnato. Con mamma Kathy, numero 10 nel 1977, condivide oggi non solo un posto in Top ten, ma anche quel modo di prendere decisioni che solo chi è abituato a gestire grandi aziende può conoscere. […] Anche Taylor è un decisionista. A 18 anni sposa Raquel. A 19 è papà di Jordan. A 20 è un uomo divorziato. Ora sta con l’influencer Morgan Riddle, ha 25 anni ed è il numero uno del tennis americano. Il ragazzo d’oro destinato a riavvicinare l’America all’Europa. Forse a superarla. Sono più di 20 anni che l’Europa domina grazie a “quei tre”, Roger, Rafa e Nole. L’America era scomparsa dai radar del tennis maschile, afflitta da sentenze frettolose e campate per aria. I ragazzi seguono l’odore dei soldi, si diceva, dunque preferiscono quegli sport dove i dollari non mancano: football americano, baseball, basket, hockey su ghiaccio. Eppure sono bastate poche mosse azzeccate e gli sport “destinati a scomparire” sono rimasti in vita, anzi, oggi programmano un futuro a tinte rosa. Il tennis ha spedito i suoi 007 in ogni città d’America, e tutto ciò che di futuribile ha trovato, l’ha spinto verso le Academy private, disposte a lavorare in convenzione con la USTA. Fritz non aveva bisogno di campi e di allenatori, e con lui la ristretta cerchia dei figli d’arte che si sono agganciati al treno. Sebastian Korda […] ha goduto di identiche entrature. Come Ben Shelton, il papà e lo zio nella Top 50, e Brandon Holt grazie alla mamma numero uno (Tracy Austin). Ma l’operazione è valsa un’autentica rifondazione democratica del tennis statunitense, e ha permesso a molti ragazzi cresciuti sui campi pubblici di trovare la loro strada nel circuito. Primo fra tutti, Frances Tiafoe, fresco semifinalista a Indian Wells. Oggi gli Stati Uniti sono tornati dominanti. Sono primi nella Top 50, con dieci tennisti. E primi nella Top-100 (14). […] ...

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