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Nadal: “Io gioco per essere felice. Non esistono solo gli Slam”

da New York, il nostro inviato Felice, ma anche riflessivo, dopo la finale Rafa Nadal evita il più possibile i discorsi sulla “gara Slam” e sulla corsa al numero 1 ATP. “Emozioni forti, si, grazie. Le ultime tre ore del match sono state tanto intense, mentalmente e fisicamente. Daniil ha il merito di aver fatto diventare memorabile questa serata, è un campione, avrà altre occasioni. Queste partite in finali Slam sono più speciali, se poi diventano così drammatiche, diventano storiche, almeno saranno parte della mia storia. Lui ha 23 anni, gioca in modo impressionante, ha un gran futuro davanti, vincerà Slam, è difficile fare previsioni, ma la sua carriera promette molto molto bene. Mentre guardavo il filmato sullo schermo pensavo beh, stiamo diventando vecchi, e io sono ancora qui dopo tutto quello che ho passato, per me è speciale, mi sono tornati alla mente tanti momenti, ed è stato difficile nascondere le emozioni.Se avessi perso, mah… ero sotto palla break nel quinto, ma di solito non penso a cosa avrei detto se avessi perso. Lui era in una situazione diversa quando l’ha pensato, sotto due set. Ho giocato un buon game per andare 3-2, ma alla fine le cose si sono complicate di nuovo. 19 Slam, la gara tra noi tre… io non la vedo così, certo che mi piacerebbe essere quello che ha vinto di più, ma non mi alleno e non gioco per questo. Lo faccio perchè amo questo sport, non esistono solo gli Slam, io gioco per essere felice. Poi certo se la cosa crea interesse nei fan, va bene, e mi sento onorato di essere parte di questa battaglia. Ho ottenuto tanto nella mia carriera, dovessi arrivare sopra gli altri non sarei ne più nè meno felice che se non ci riuscissi. Quando ti trovi in situazioni negative, l’esperienza ti aiuta a vedere le possibilità di farcela lo stesso. I miei pensieri, all’inizio del quinto, erano di tenere il servizio, sapevo che se ci fossi riuscito avrei avuto le mie possibilità.Non penso a cosa farò tra 4 anni, all’età di Roger, penso nel breve periodo, nella vita può capitare di tutto, bisogna godersi i momenti. Ho adattato il mio gioco ai miei problemi e ai miei obiettivi, come l’utilizzo del serve&volley. Essere ancora competitivo, lottare per il numero uno? Non lotto per quello, voglio solo essere competitivo nel modo che voglio io, alla mia età non posso perdere tempo o energie per inseguire il numero 1 ATP, io voglio poter giocare il più a lungo possibile. Dovessi arrivarci, fantastico, ma non è il mio obiettivo.” ...

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