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Nadal, Osaka, Thiem (e Federer): ritiri e ritorni

Nadal, Thiem e Osaka annunciano forfait che fanno rumore: motivazioni diverse e reazioni simili, in un 2021 ancora condizionato dalla pandemia. Mentre Roger Federer preoccupa i suoi tifosi ma promette battaglia per Wimbledon. Rafael Nadal non giocherà né Wimbledon, né le Olimpiadi di Tokyo. Dominic Thiem non parteciperà ai Giochi, mentre Naomi Osaka a Tokyo ci sarà, dopo aver rinunciato ai Championships. Tre dei giocatori più forti e più popolari del mondo del tennis hanno annunciato quasi contemporaneamente dei forfait decisamente pesanti, se pensiamo che uno è lo Slam con più fascino, l’altro è un evento che si disputa ogni quattro anni (pandemia permettendo) e che di recente quasi tutti i top player lo hanno messo in cima alla lista dei desideri. Tre decisioni che hanno motivazioni profondamente diverse e che tuttavia hanno poi generato reazioni molto simili. Giusto? Sbagliato? Ognuno fa i conti con se stesso, con la propria condizione e con le proprie motivazioni. NADAL E WIMBLEDON Rafa, a Wimbledon, ha vinto due volte, ma parliamo di una vita fa: 2008 e 2010. Una decina di stagioni or sono, evidentemente, il suo fisico reagiva in modo diverso, e il recupero avveniva più rapidamente rispetto a quanto accada oggi, quando gli anni sono 35, venti dei quali vissuti da professionista. Il fatto che Parigi sia stato posticipato di una settimana non ha dato una mano, ma anche con le date consuete probabilmente sarebbe cambiato poco: oggi l’autonomia del maiorchino è limitata, gli permette di forzare nel momento più adatto per lui, quello dei grandi tornei su terra, ma poi gli impone una pausa. “Lo faccio – ha spiegato Rafa – per darmi un’ulteriore chance di prolungare la carriera”. Una frase già sentita, che da un lato è un’ammissione di debolezza, dall’altra una dichiarazione rassicurante in merito al fatto che il suo ritiro non è proprio dietro l’angolo. LE OLIMPIADI E IL TENNIS Rafa non ci sarà nemmeno a Tokyo, e questa decisione – al di là del fatto che due ori in bacheca se li è già messi, tra 2008 e 2016 – è legata con buona probabilità anche alle incertezze che tuttora persistono in merito all’appuntamento a cinque cerchi e alla gestione della pandemia nel Paese asiatico. Quelle stesse incertezze che devono aver convinto pure Thiem a chiamarsi fuori con un certo anticipo. L’austriaco sta vivendo una stagione difficile e non ha certamente ottenuto i risultati che avrebbe sperato. Dopo Wimbledon, dove arriverà con pochissime aspettative, ci saranno gli Us Open, e proprio lì nello Slam che lo vide trionfare nel 2020, si capirà quali sono le prospettive a breve-medio termine di un giocatore senz’altro in grado di mettere a segno colpi importanti, ma anche frenato da una certa fragilità, nel gioco e nella testa. OSAKA E LE SUE RADICI Proprio Tokyo 2020 (o 2021, vista la nuova data) sarà un momento importante, invece, per Naomi Osaka. Si tratterà di un rientro, per la giapponese trapiantata in America, per giunta nel suo Paese d’origine, dove nel frattempo è diventata un’icona. Naomi, fino a quel momento, continuerà il suo digiuno dal Tour, cominciato al Roland Garros dopo le polemiche innescate dalla decisione di non voler parlare con la stampa. Un distacco che è stato uno shock non da poco per l’intero circuito mondiale, ma che evidentemente per la ex numero 1 del mondo rappresentava una scelta quasi obbligata di fronte alla pressione enorme confluita su di lei un po’ da ogni parte: tornei, addetti ai lavori, tifosi. Dimenticando che Roland Garros e Wimbledon si giocano su superfici che la giapponese ancora non ha imparato ad addomesticare come si deve, si tratta di una vicenda che meriterebbe un’analisi molto più profonda rispetto a quelle fatte fino ad ora. E di conseguenza, per adesso, merita soltanto rispetto. LE ASPETTATIVE DI FEDERER Un altro su cui si concentra sempre – e da una vita – tanta pressione, è Roger Federer. Il quale, nel torneo di Halle, uno dei suoi ‘feudi’, è andato incontro a un’esperienza inusuale: “Contro Auger Aliassime nel terzo set – ha ammesso il basilese – non ho reagito, e questo non è da me. Non accadrà più, né nella prossima partita, né in quelle successive”. Roger in effetti è apparso quasi assente, per nulla reattivo. Un comportamento che ha fatto preoccupare non poco, considerato che siamo alla vigilia di quello che ormai è diventato l’unico vero obiettivo della sua stagione: Wimbledon. Nei primi sei mesi del 2021, sui ritorni di Roger si è scritto qualsiasi cosa. Adesso, il ritorno ai Championships dopo due anni da quella storica finale persa con Djokovic è qualcosa che solletica la fantasia di molti, tanto più che Nadal non ci sarà, e lo svizzero potrebbe essere  l’antagonista più credibile del numero 1 al mondo. Un altro capitombolo sull’erba più amata, invece, aprirebbe altri scenari. Ma per ora non è proprio il caso di pensarci. L'articolo Nadal, Osaka, Thiem (e Federer): ritiri e ritorni proviene da WeAreTennis. ...

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