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Naomi supera Barty in rimonta e, dopo ‘Osaka’, conquista anche Pechino

La freddezza di Naomi Osaka colpisce ancora. In preda alla tensione nel primo set, la n. 4 del mondo riesce a mettere da parte una momentanea insicurezza, alza il livello del proprio tennis e scardina il martellamento e le variazioni di Ashleigh Barty. Naomi vince in rimonta 3-6 6-3 6-2 dopo 1 ora e 50 minuti di gioco contro un’avversaria che subisce un calo nel corso dell’incontro per poi perdere definitivamente fiducia, lucidità e misure. Abile nel rimanere serafica anche nei momenti più complicati, Naomi conquista così il suo quinto titolo in carriera, il suo secondo Premier Mandatory dopo quello di Indian Wells 2018, dopo i due titoli slam – New York 2018 e l’Australian Open 2019 – e l’evento di Osaka due settimane fa. Deludente invece la prestazione di Ashleigh Barty che, nel set decisivo, dopo uno strenuo testa a testa nei primi game, si scioglie del tutto cedendo ben 10 punti di fila, abbandonata anche dalle sue armi migliori come lo slice di rovescio e il servizio. LA PARTITA  Il tennis del futuro è di scena nella finale di Pechino. Una finale da n. 1 e campionesse slam quella tra Ashleigh Barty – 23 anni – e Naomi Osaka – 21- poiché l’australiana, campionessa in carica del Roland Garros, è l’attuale n. 1 del mondo mentre la giapponese, regina dell’Australian Open 2019, è stata in vetta al ranking da gennaio a giugno e poi nuovamente in agosto. La Barty conduce 2-1 nei precedenti ma è la prima volta che le due si incontrano da quando hanno trionfato in un major e sono state prime in classifica. LA SOLIDITÀ DI BARTY – Avvio prepotente di ‘Ash’ che tiene a zero il game di apertura. Ma Osaka non è da meno e nenache lei concede punti nel suo primo turno di battuta. Il primo punto in risposta del match è della giapponese che riesce ad aggredire l’avversaria con il dritto. Ed è ancora il dritto supersonico a regalarle un altro ’15’ sul servizio dell’avversaria. Ma la Barty non si scompone, continua a servire in modo incisivo e sale 2-1. Non si gioca sulla battuta di Osaka che mette a segno 8 punti su 8 e raggiunge l’avversaria sul 2-2. Naomi è ottima anche in risposta colpendo con estremo anticipo e con i piedi dentro il campo. E grazie al martellamento profondo, arriva per lei la prima balla break, salvata poi dalla Barty con un altrettanto solido palleggio. Ashleigh le tiene testa, si salva e sale ancora, 3-2. Ora la Osaka tentenna al servizio; le concede la prima occasione del break ma si salva con una prima poderosa. Un rovescio malamente cacciato in rete le costa la seconda palla break, nuovamente annullata dal servizio. La Barty tenta di scardinare il palleggio incessante e incisivo di Naomi con il suo pregevole slice di rovescio; la Osaka le dà una mano commettendo il terzo doppio fallo del game e concedendole la terza palla break. È quella buona per Ashleigh che, grazie all’ennesimo errore dell’avversaria, allunga il passo sul 4-2. Molto tesa ora la n. 4 del mondo che concede altri gratuiti, tensione che, per un attimo, si impradonisce anche della Barty, che concede a sua volta la palla del controbreak. Ma la varietà di gioco e la mano sopraffina dell’australiana si fanno subito sentire e, con un perfetto schiaffo al volo di dritto e sempre in attacco, ‘Ash’ prende il largo sul 5-2. Nervosa e indispettita, Osaka non riesce più a mettere in campo un tennis sufficientemente efficace. Il primo set è così appannaggio di Barty che si aggiudica a zero il nono game per chiudere il primo parziale 6-3 in 33 minuti. LA REAZIONE DI OSAKA – La “risposta” di Naomi non si fa attendere e, come nel primo parziale, vince a zero il game di apertura di secondo set. La giapponese, sempre in spinta, ora disegna magnificamente il campo da fondo, trovando angoli estremi per salire ancora sul 2-1. Continua ad alzare il livello del proprio gioco e si procura una palla break; ma ‘Ash’ estrae dalle corde una smorzata sopraffina che annulla il pericoloso vantaggio, per poi impattare sul 2-2. Questa volta è Osaka a spezzare l’equilibrio – esattamente come Barty nel primo set – e, sul 3-2, sorprende l’avversaria al servizio aumentando il vantaggio sul 4-2. Ruoli invertiti dunque in questo secondo parziale, con la nipponica che riesce a ritrovare la calma e le misure giuste per intaccare l’ottimo rendimento di Barty che, ora, va in confusione e concede troppi errori. Naomi allunga le distanze sul 5-2. Il copione è identico a quello del primo set, ma ribaltato. L’australiana si avvicina ancora sul 3-5 ma questa volta è la Osaka ad imporsi, aggiudicandosi il secondo parziale con lo score di 6-3. Finale dai due volti per ora a Pechino. Stesso canovaccio ma invertito, con la Osaka che si scuote e alza nettamente il livello del proprio gioco. LA FREDDEZZA DI NAOMI – La Barty è nuovamente in difficoltà al servizio e deve fronteggiare la prima palla break del set decisivo; dopo una difesa pazzesca sul bombardamento dell’avversaria, cede a Naomi che continua a trovare geometrie perfette in accelerazione. Fredda e decisa, Osaka va ancora a segno e porta a casa anche il secondo gioco allungando sul 2-0. L’australiana è troppo fallosa; costretta a difendersi ancora, con il pericolo del doppio break, alla fine ritrova momentaneamente la battuta e resta attaccata all’avversaria sull’1-2. Ora è Osaka a rischiare il controbreak ma Barty fallisce una ghiotta occasione sparacchiando il dritto; ne approfitta la giapponese che va poi a prendersi il quarto gioco allungando ancora sul 3-1. Trema nei momenti caldi del match la Barty che non sfrutta le chance a disposizione e capitola negli scambi più intensi. L’australiana fa ancora appello al suo provvidenziale slice e, alla fine, si mantiene aggrappata allo score sul 2-3. Ancora un passo in avanti per Osaka che allunga sul 4-2. Si giunge su uno 0-40 pericolosissimo per Barty che tentenna di nuovo al servizio ed è troppo scomposta da fondo campo, cacciando dritti e rovesci a rete. Niente da fare per lei. La giapponese intasca otto punti di fila e vola sul 5-2. Non c’è quasi più storia. Ancora infallibile al servizio, al secondo matchpoint Naomi vince in rimonta 3-6 6-3 6-2 contro una Ashleigh Barty che è andata via via calando nel corso dell’incontro per perdere totalmente la fiducia e le misure nella frazione decisiva. Vince ancora la freddezza e la determinazione della giapponese che è riuscita a risollevarsi in modo egregio dopo un inizio incerto. È il quinto trofeo in carriera (finora) per lei che, da lunedì, guadagnerà un posto nel ranking salendo al n. 3. ” ...

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