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Next Gen ATP Finals, Musetti: “Stamattina ero indeciso se giocare, l’ho fatto per rispetto del pubblico”-

Il pubblico aveva sperato in un gran match, qualcosa come quello di mercoledì contro Stricker ma con esito diverso, invece Jack Draper si è preso quasi tutta la scena di fronte a un Lorenzo Musetti incapace di esprimere il suo tennis migliore. Si comincia chiedendo se il problema al braccio o alla mano, manifestato dopo la caduta all’inizio del terzo parziale, possa avere ripercussioni per il prossimo impegno in Coppa Davis, ma per Lorenzo la questione è diversa. “Non c’è stato problema alla mano, il problema era un po’ ovunque. La stanchezza di fine stagione si è vista, non sono riuscito a recuperare dalla partita impegnativa di ieri. Già stamattina, da come mi sono svegliato, ero indeciso se giocare o no. Poi per rispetto anche del pubblico che mi supporta, che mi venuto a tifare in questi giorni, ho provato a fare qualcosa anche se era poco. Poi Jack è stato bravo a imporre il suo gioco fin da subito e non mi ha dato nessuna chance, però oggi c’erano pochissime energie. Alla fine un po’ di sovraccarico del braccio, ma non è da considerare infortunio. Ora è finalmente arrivato il momento di un po’ di riposo prima della Davis”. Non è andata come ti aspettavi. Ragionando in prospettiva, si riparte da basi molto solide. A gennaio, ti aspettavi di arrivare a questo punto o sei andato oltre? Ci avrei messo la firma a fare una stagione del genere, soprattutto il finale, molto bello ma molto impegnativo, come si è visto. Questa è la mia quinta settimana di fila, parecchie partite consecutive. L’anno prossimo con questo ranking avrò modo di gestire meglio la mia programmazione e spero costanza durante i tornei e i match. Un anno buonissimo che si chiude con tanta stanchezza. Ora l’ultimo impegno di squadra su cui puntiamo tanto, quindi cerchiamo di recuperare tutte le energie possibili. Qual è stato il momento più bello, il primo titolo ATP, la vittoria in casa a Napoli, il best ranking… E cosa chiedi a Babbo Natale per l’anno prossimo. Il ricordo più bello è stato il primo titolo [l’ATP 500 di Amburgo], per adesso il torneo più importante. Anche a Napoli grande soddisfazione, vincere in Italia è ancora più bello. Non credo tanto a Babbo Natale. Credo al lavoro, anche se la pre-season sarà veramente corta con la United Cup che inizia molto presto. Non lo vedo nemmeno il Babbo Natale italiano, vado direttamente in Australia, quindi dovrò chiederlo a Brisbane. Come dicevo, gli obiettivi sono cambiati, in ogni torneo bisogna avere la mentalità per puntare a vincerlo, preparare ogni settimana pensando di fare il maggior numero di partite. Quello è l’obiettivo principale. Poi ci sono tanti aspetti del mio gioco che dovrò continuare a migliorare ma credo di esere sulla strada giusta. Ubaldo Scanagatta: Alla United Cup ci siete tu, Berrettini, Vavassori… Sinner ha chiesto di non giocare? Come funziona? A te è stato chiesto di giocare e hai detto ‘sono pronto’? Dovresti chiedere a Jannik perché non gioca, io non lo so, onestamente. Ho solo saputo della sua… non presenza e ho sfruttato la cosa perché mi interessava questa competizione e mi sono iscritto come tutti fanno, una domanda più per Jannik. Da regola, il capitano dovrebbe essere il coach del numero 1, quindi Vincenzo [Santopadre]. Poi nelle prossime settimane ci organizzeremo tutti essendo una competizione a squadre. ...

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