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Non c’è due senza tre: Sinner batte ancora Bautista Agut, ora quarti con Rublev a Barcellona

Per la terza volta quest’anno (in un mese e 6 giorni, ad essere precisi) Jannik Sinner ha sconfitto Roberto Bautista Agut. Se le prime due vittorie erano arrivate in modo simile e sul cemento all’aperto, il nostro altoatesino stavolta si è preso la vittoria sulla terra battuta dell’ATP 500 di Barcellona. Altra piccola conferma, se ce ne fosse bisogno, della sua competitività sul rosso. 7-6(9) 6-2 il punteggio finale in poco meno di due ore di gioco. Ancora un match equilibrato, ma niente a che vedere con i due match tiratissimi di Dubai e Miami, eccetto per un primo set durato 75 minuti, in cui l’azzurro ha salvato tre set point. Sinner, che ha ormai preso le misure a Bautista, giocherà nei quarti di finale contro il finalista di Montecarlo Andrey Rublev, vincitore (a fatica) 6-4 al terzo su Ramos Vinolas. 1-0 per il russo i precedenti (ma Jannik si ritirò dopo tre game, a Vienna). LA CRONACA – Pare che Jannik e Bautista abbiano deciso di spingere la loro (ancor piccola) rivalità ancora più al limite. Dopo le lotte dei due incontri precedenti, sul campo Manolo Santana hanno dato vita a un estenuante primo set, durato un’ora e un quarto. Sinner, come accaduto nella semifinale di Miami, non parte bene e cede la battuta sull’1-1, ma è il punto del contro-break che lo sblocca, uno scambio di 26 colpi chiuso con una palla corta perfetta. Non ci sono fuochi d’artificio, solo scambi ad alto ritmo dai quali Jannik è spesso il primo a uscire. Tenere il palleggio e attendere non sembra essere la tattica migliore per l’azzurro, che incappa in diversi non forzati banali. Sceglie perciò di seguire più il suo stile e tentare più spesso l’accelerazione. Un atteggiamento che gli permette di brekkare nell’ottavo gioco, ma mentre è al servizio per il set Jannik subisce un brutto colpo. Sul 40-30 (set point) manda in rete un dritto facile e Bautista gli sbarra bene la strada nei due punti successivi, prendendosi il contro-break. Sinner però sa incassare e allo stesso tempo rimanere centrato sull’obiettivo e arriva vicino alla conquista del set anche in risposta, senza però anticipare un tie-break che si è rivelato appassionante. Jannik si è spesso trovato a inseguire e ha rimediato con coraggio a qualche sbavatura da fondo. Bautista ha dei rimpianti per i tre set point mancati nel gioco decisivo, ma soprattutto per un doppio fallo (unico del suo match) sul 5-4 in suo favore. Il rumore della palla colpita da Sinner racconta quasi tutto: lo schiocco, già fragoroso nei punti ordinari, si sente ancor di più nei momenti chiave e quando si ritrova sotto nel punteggio. L’atteggiamento di Jannik diventa ancora più aggressivo quando conta di più. D’altronde lo stesso Bautista ha dichiarato che Sinner “ha qualcosa di speciale nei momenti importanti”. Lo ha dimostrato di nuovo, vincendo il tie-break 11 punti a 9 e soprattutto con il perfetto 4/4 sulle palle break con cui ha chiuso la partita. Il 6-2 racconta una superiorità netta dell’azzurro nel secondo parziale, ma in realtà nella prima metà il set è rimasto in bilico: oltre al cinismo, oggi Jannik ha giocato in maniera impeccabile anche quando ha concesso palla break. Dopo aver approfittato di un game di sbandamento di Bautista (che ha pagato lo scotto di un set perso in quella maniera), ha salvato quattro palle break sull’1-0 e sul 2-1, punti nei quali lo spagnolo ha pochi rimpianti. I colpi di cui Sinner (a anche Riccardo Piatti) deve andare più fiero dopo la partita di oggi sono la palla corta (quasi sempre vincente) e la volée. Anche il servizio ha fatto il suo lavoro: gli ha permesso di vincere con agilità il sesto game, scoraggiando definitivamente Bautista che ha avuto le sue occasioni nei giochi precedenti. Jannik ha chiuso con due game all’apparenza banali, ma che spiegano perché viene considerato il futuro di questo sport. Del resto, a 19 anni e poco più di 8 mesi, ha già raggiunto la doppia cifra (dieci) di quarti di finale a livello ATP. Il tabellone completo di Barcellona ...

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