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“Non riconosce gli amici”. Il tennis in ansia per Vilas (Cocchi). Il Roland Garros fa sette passi avanti (Semeraro)

“Non riconosce gli amici”. Il tennis in ansia per Vilas (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport) Guillermo Vilas sta male. Ha una malattia neurodegenerativa e le sue condizioni, negli ultimi tempi, sarebbero peggiorate al punto da impedirgli di riconoscere gli amici e le persone più care. […] «La sua salute mentale sta peggiorando a vista d’occhio – rivela al giornale una persona vicina a “Willy”, ora 67enne -. Ha dei momenti di lucidità, ma non riesce a capire fmo in fondo quello che gli accade. Da qualche tempo non riconosce più gli amici e fa fatica addirittura a terminare un discorso». Nessuno parla apertamente di Alzheimer o demenza senile ma è già da qualche anno che il campione tra i più amati d’Argentina ha problemi di salute e di memoria. […] L’eredità Dopo aver diffuso la notizia, Olé è stato massacrato sui social per la sua «indelicatezza». Il giornale è stato accusato di non portare rispetto per la sofferenza di uno degli uomini che hanno reso grande lo sport e l’Argentina. In patria la racchetta di Willy è, infatti, un’icona, quasi quanto il sinistro di Maradona, i guantoni di Monzon e i canestri di Ginobili. Un giocatore in grado di ispirare un’intera nazione, un intero continente. Quanti tennisti arrivati dopo portano in eredità il suo nome, da Canas a Coria, così come tanti ragazzini venuti al mondo a metà degli anni 70, quando Guillermo raggiunse l’apice della carriera. Il 1977 è il “suo” anno con l’accoppiata Roland Garros-Us Open e 16 tornei conquistati sui 62 collezionati in totale. Ma i trofei e le 130 partite vinte in stagione non gli bastarono per scalzare Connors come numero uno: è ancora un cruccio per lui e i tifosi argentini. Se non fosse stato per le stranezze imposte dal sistema di punteggi allora in vigore avrebbe di certo coronato la carriera salendo sul trono. E intanto, dopo la diffusione della notizia della sua malattia, Diego Maradona è corso in difesa dell’onore dell’amico. Proprio lui, che più di una volta è finito sui giornali per motivi lontani dalle gesta sportive, ha voluto dimostrare appoggio a Vilas via Instagram. Diego ha postato una foto che ritrae i due fenomeni argentini insieme, sorridenti nei loro anni migliori, e ha scritto: «Caro Willy, ti dobbiamo dire grazie per tutta la gioia e le emozioni che ci hai dato. Mi auguro che tu possa essere ripagato con il rispetto e la dignità che tutti noi meritiamo, nei momenti più belli come in quelli più brutti. Spero che in questo momento potremo dimostrarci degni della tua grandezza. Un abbraccio enorme, Diego». Batticuore E come Maradona anche Willy, sex symbol per le ragazzine dell’epoca, ha fatto parlare di sé per vicende extra sportive, compresa la fuga “d’amore” con Carolina di Monaco nell’estate ’82. Una vacanza romantica su un’isola sperduta del Pacifico, ma non abbastanza da sfuggire ai fotografi di Paris Match. Una storia breve e intesa in grado di ispirare il poeta Guillermo che dedicò alla principessa più ambita versi romantici: «Tu sei partita. E io sono restato nudo e triste come un albero senza rami». Il cuore grande del ragazzo delle Pampas. Il Roland Garros fa sette passi avanti (Stefano Semeraro, Il Corriere dello Sport) Il Roland Garros non trova pace, ma seppellisce l’ascia di guerra. Dopo aver deciso in maniera autonoma di spostarsi dalla sua data naturale di fine maggio-inizio giugno al 20 settembre per tentare di salvare l’edizione 2020, ora potrebbe spostarsi una settimana più avanti, collocandosi dal 27 settembre all’11 ottobre nell’instabile e molto immaginario calendario del tennis. […] Lo scatto autarchico della federtennis francese, soprattutto, del suo presidente Bernard Giudicelli, aveva fatto arrabbiare tutti, dai giocatori agli altri organizzatori. L’Atp era arrivata addirittura a minacciare di togliere i punti validi per il ranking mondiale allo Slam francese. I transalpini hanno capito l’aria che tirava, hanno rimesso nella cappelliera il bicorno napoleonico (Giudicelli è come Bonaparte) e a quanto pare accettato di buon grado lo spostamento che servirebbe a mettere altri sette giorni fra la fine (programmata) degli Us Open e l’inizio del Roland Garros. Oppure, come appare sempre più probabile, per fare posto a settembre ai due Masters 1000 su terra al momento sospesi, cioè il Madrid Mutua Open e gli Internazionali d’Italia di Roma; e permettere anche la disputa delle qualificazioni. Le chanche che si possa giocare a Flushing Meadows tra fine agosto e inizio settembre sono infatti sempre più fioche, vista la drammatica situazione che regna a New York, la città americana più colpita dal Covid-19. NOAH . Si eviterebbe fra l’altro anche un mezzo “ingorgo” sportivo a Parigi e dintorni, visto che il Tour de France, la cui partenza è stata per ora rinviata al 29 agosto, si dovrebbe concludere il 20 settembre sugli Champs Elysées. Wimbledon come è noto ha preferito annullare i Championships, forte anche di una ricca assicurazione che invece manca agli altri eventi. Si tratta ovviamente di ipotesi legate allo sviluppo del contagio. « Per Parigi l’annullamento sarebbe un disastro economico»», ha dichiarato l’ex campione Yannick Noah – «Temo che il torneo sia morto>>. Il problema, nel caso, saranno anche gli spostamenti. «A me piacerebbe giocare sulla terra, sicuramente lo farei al Roland Garros», ha spiegato alla CNN Andy Murray, il cui fratello Jamie sta organizzando alcuni tornei regionali in Gran Bretagna. «Ma credo che il tennis sarà uno degli ultimi sport in grado di ripartire. Si tratta di far arrivare i giocatori da tutto il mondo a Parigi. E se in quel periodo ci fosse ancora un problema, mettiamo, in Sudamerica, e alcuni tennisti venissero bloccati? Il torneo perderebbe molto. Sarei sorpreso se a settembre o ottobre si riuscisse davvero a giocare >> ...

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