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Osaka riflette sulla crisi di risultati: “Dopo l’Australian Open ho smesso di divertirmi”

Dopo aver iniziato la stagione conquistando in Australia il suo secondo titolo dello Slam consecutivo e aver raggiunto la prima posizione del ranking mondiale (prima giocatrice asiatica a riuscirci), nei nove tornei successivi Naomi Osaka ha raccolto appena tredici vittorie, raggiungendo al massimo una semifinale a Stoccarda e rimediando, negli altri due Slam, una sconfitta al terzo turno al Roland Garros e una all’esordio a Wimbledon.“Domani parto per Toronto ma prima dell’inizio della stagione su cemento voglio togliermi un peso di dosso”, inizia così la nota pubblicata da Osaka su Twitter. “Gli ultimi mesi sono stati molto duri per me da un punto di vista tennistico, ma per fortuna sono circondata da persone che amo e che mi amano a loro volta. Sono veramente grata per questo, perché quando le cose non vanno bene tendo sempre ad incolpare me stessa al 100% e a chiudermi, ma queste persone mi hanno insegnato a fidarmi di loro e a non affrontare tutto da sola”.Lo swing sul cemento, che prenderà il via lunedì con la Rogers Cup (che vedrà il WTA Premier 5 giocarsi a Toronto in virtù dell’abituale alternanza con la città di Montreal, che ospiterà invece l’ATP Masters 1000), lo scorso anno si concluse per Osaka con il trionfo a New York, dopo però aver rimediato due sconfitte consecutive all’esordio a Montreal e a Cincinnati. Poi l’incredibile cavalcata fino al primo successo Slam ottenuto in finale contro Serena Williams. I’ll leave this here just in case you feel like reading a book lol. pic.twitter.com/UD512lBRP1— NaomiOsaka大坂なおみ (@Naomi_Osaka_) August 1, 2019 “Inaspettatamente”, continua Naomi su Twitter, “nei mesi peggiori della mia vita ho vissuto anche i momenti migliori, perché ho avuto la possibilità di conoscere nuove persone e di fare tutte quelle cose che non avevo nemmeno pensato di fare prima. Posso dire con onestà che probabilmente non mi sono divertita a giocare a tennis dopo l’Australian Open, ma sto imparando a farlo di nuovo. Ho dato troppo peso ai risultati invece di imparare qualcosa da quelle partite. Con tutto questo tempo a disposizione per pensare, ho imparato tanto su me stessa e sento di essere cresciuta come persona”. ...

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