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Prima missione compiuta (Cocchi). L’Italdavis viaggia in anticipo. E’ alle finali (Giammò). Grand’Italia firmata Berrettini&Sinner (Azzolini). Un’Italia da sogno (Martucci)-

Prima amissione compiuta (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport) La rotta è tracciata. Direzione Malaga, dove l’Italia di Filippo Volandri correrà a fine novembre (dal 23 al 27 nel caso voleste organizzare un weekend di tennis nel tepore andaluso) per tentare l’assalto alla Davis. La qualificazione, dopo questa seconda giornata è certa nonostante il 2-1, ma per sapere se chiuderemo il girone A in testa bisognerà aspettare domani, dopo la sfida con la sorprendente Svezia. Se dovessimo perdere 3-0 contro Ymer e compagni chiuderemmo al secondo posto, considerando che in caso di parità con Argentina o Croazia, che si affrontano oggi, passeremmo noi per gli scontri diretti. Finalmente azzurro. […]. Ora Berrettini, anche da numero 2 italiano ha il piglio del capitano. È: molto più che presente, è uomo-squadra, il fratello maggiore. Dopo aver chiuso il primo punto liquidando Sebastian Baez, si è piazzato in panchina a spingere Jannik Sinner, scuoterlo, motivarlo nel momento di appannamento avuto nel secondo set quando stava rischiando di compromettere il match contro Francisco Cerundolo. Matteo sorride, è felice, perché questa volta le Finals spera di godersele e di lottare per l’insalatiera che manca all’Italia dal 1976: “Magari una bella finale con la Spagna di Alcaraz…”., diceva alla vigilia. E della squadra è fiero : “Stiamo costruendo un gruppo speciale, una squadra molto unita. Voglio proprio godermi l’atmosfera e ringrazio tutta la gente arrivata qui per fare il tifo, non avevo mai giocato in casa in Davis ed è un’esperienza speciale”. Nel match di ieri, dopo l’esordio contro la Croazia in cui aveva sofferto un po’ con Borna Coric, il romano non ha lasciato scampo all’argentino. “Venivo da New York e questo è un campo diverso, al chiuso. Più gioco e più mi sento a mio agio. Panatta mi ha fatto i complimenti per le smorzate? Cerco di andare a rete il più possibile – aggiunge – la mia indole non è quella, visto che sono cresciuto sulla terra, ma devo farlo per faticare di meno…Comunque qui non conta come gioco, conta portare a casa il punto». Dimenticare Carlos Stesso concetto esposto da Jannik Sinner, felice del ritorno in Nazionale e delle sue sei vittorie in singolare su altrettante presenze. Ieri ha fatto un po’ di fatica, un po’ ingolfato dopo una decina di giorni senza partite «Ho fatto un passo in avanti, non ho giocato benissimo ma ho provato a restare sempre in partita in qualche modo – analizza Jannik -. Mi hanno aiutato tanto la squadra, Volandri e il pubblico. Sono felice perché questa è una vittoria importante». Soprattutto per cancellare il ricordo amaro di New York e della sconfitta al quinto set contro Alcaraz. «Sono venuto a Bologna per ripartire subito e cercare di migliorare da questa settimana – continua – Quando siamo tornati dallo Us Open, io e Vagnozzi ci scrivevamo alle tre del mattino per colpa del jet lag e io gli dicevo di volermi rimettere subito in pista. Posso essere contento della mia performance, era la prima partita dopo lo Slam e sono venuto qui anche un po’ per dimenticare la partita contro Alcaraz». Ultimo passo. Ma ai ragazzi di Volandri non basta solo qualificarsi, vogliono chiudere in testa il girone di casa, fare il pieno di vittorie anche contro la Svezia. Impresa ampiamente alla portata di questo squadrone: «Ci siamo io, Matteo e Musetti, poi Fabio e Simone che hanno vinto uno Slam in doppio. Non possiamo accontentarci, la missione è finire al primo posto». Anche perché un secondo posto potrebbe complicarci non poco la vita facendoci affrontare la prima del girone B. Volandri a fine giornata è raggiante, nonostante la sconfitta di Bolelli e Fognini: «Sono stati tutti eccezionali, anche questa volta. Ora bisogna pensare alla Svezia Chi giocherà? Vediamo, per fortuna abbiamo l’imbarazzo della scelta».  ...

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