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Quanto corrono i top 10: Nadal rallenta più di tutti, Federer è l’unico che accelera

La distanza percorsa in campo da un tennista è un dato complesso, derivante da variabili atletiche e tattiche che non forniscono una chiave di lettura univoca. Va quindi scomposto, per provare a trarne delle indicazioni. Secondo l’analisi curata da Infosys e scritta da Craig O’Shannessy per ATP, Rafael Nadal è l’attuale top 10 che nelle ultime tre stagioni ha fatto registrare la maggiore riduzione degli spostamenti tra il primo e il secondo set (le rilevazioni sono state effettuate sui campi coperti da tecnologia Hawk-Eye, ovvero i principali dei tornei Masters 1000, nel periodo tra il 2018 e il 2020). Se il calo di questo indicatore nel secondo parziale accomuna nove casi analizzati su dieci, c’è però un’eccezione di riguardo: Roger Federer è l’unico a essersi mosso mediamente di più nei secondi set. Lo svizzero ha percorso nei set d’apertura appena il 72% dei metri di Nadal, per poi salire di giri. Tendenza che potrebbe essere interpretata nel segno di una gestione delle energie, ma anche di una lettura del gioco che lo spinge – da un certo punto del match – a cercare maggiormente la rete per accorciare gli scambi. L’analisi rimane parziale e consente solo delle proiezioni, perché non sconfina dal terzo set in poi ed è rappresentativa soltanto di una parte degli incontri stagionali. Nel periodo in esame, escludendo chiaramente gli Slam, sono 61 le partite vinte per 2-0 da Nadal, 57 quelle di Federer. 2018-20: Top 10 Set 1 vs Set 2 – Distanza percorsa dal giocatore (in piedi) * fonte ATP RankingPlayerSet 1Set 2% Diff. Set 2 vs. Set 12Nadal35123150-10,3%5Medvedev32802944-10,2%10Goffin33383016-9,6%1Djokovic32062945-8,1%3Thiem29292699-7,9%7Zverev30532839-7%8Berrettini24782363-5,6%6Tsitsipas29652934-1%9Monfils33803374-0,2%4Federer25212628+4.2% MODELLO NADAL – Le distanze sono state misurate in piedi (un piede equivale a circa 30 centimetri) e vedono Nadal primeggiare nei primi set, lì dove nessuno parte forte come lui: il numero due del mondo, infatti, raggiunge il chilometro e supera del 30% la distanza percorsa da Matteo Berrettini. L’azzurro è quello che tra i top 10 – complice la struttura fisica e la spinta di servizio e dritto da fondo campo – meno si è mosso sul campo nei parziali di inizio match. La partenza sprint di Nadal viene compensata, però, dalla più ampia percentuale di riduzione degli spostamenti nei secondi set. Il dato potrebbe tradursi nella strategia di aggressione nei confronti degli avversari – logorati nei fondamentali difensivi – come anche nella tendenza a raggiungere una velocità di crociera dopo aver accumulato vantaggio. GLI ALTRI – Nell’ordine stabilito dalla particolare classifica, Medvedev, Goffin e Djokovic seguono a ruota Nadal nel rallentamento. Il numero uno del mondo è distante poco più di due punti percentuali (passando dalla media di 962 metri percorsi a quella di 883), mentre risulta scarsa la variazione attribuita a Gael Monfils e a Stefanos Tsitsipas, entrambi in calo ma al di sotto dell’1%. Superando la soglia dei top 10, l’elaborazione Infosys rivela come sia Gilles Simon (54 ATP) a primeggiare per distanza percorsa in ciascuno dei primi due set (passando da 4165 a 3904 piedi), mentre Nick Kyrgios (40 ATP), con la forza dei suoi colpi di inizio gioco e la ricerca delle forzature, riesce a ridurre al minimo gli spostamenti (624 metri nei primi set – quasi 400 in meno rispetto alla media di Nadal – poco meno nei secondi). ...

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