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Racconto fotografico semiserio di una giornata alle ATP Finals di Torino: tra pickleball e allenamenti non ci si annoia-

Giro di boa per le Nitto ATP Finals di Torino, giunte alla quarta giornata. Il momento ideale per un resoconto di quello che è successo finora non solo sul campo ma soprattutto, nei dintorni dell’impianto. Con il biglietto di ingresso al PalaAlpitour si può infatti accedere a un microcosmo di altri luoghi ed eventi, in primis il fan village dove sponsor ufficiale ed altri espositori possono farsi pubblicità. La prima cosa che salta all’occhio è il proliferare di un passatempo di importazione americana, che i più coraggiosi non esitano addirittura a definire “sport”. Si tratta del Pickleball, una sorta di tennis in campo ristretto dove, utilizzando dei padelloni di plastica, si cerca di mandare dall’altro lato del campo una palla, anch’essa di plasticaccia dura e piena di buchi. Giocare a Pickleball è facile, basta solo avere forza sovrumana e deltoidi di ferro. Caratteristica ineguagliabile del Pickleball è quella di unire i difetti dei vari sport della racchetta, dalla propensione all’infortunio del tennis alla anti-aerodinamicità della palla tipica del Badminton. La palla poi, oltretutto, è di colore giallo fosforescente, così diventa impossibile perderla e comprarne una che funzioni meglio.  Oltre allo stadio principale, nella struttura indoor è anche presente un campo di allenamento dove i beniamini possono osservare i tennisti durante il loro riscaldamento quotidiano. Magie varie a portata di tutti e da pochi passi: dritti di Alcaraz, rovesci di Zverev, ma la cosa più impressionante è Djokovic che si mette le lenti a contatto senza bisogno dello specchio. Non per nulla è il numero uno del mondo. Parlando di tennis giocato invece, la giornata di ieri ha visto il trionfo del beniamino di casa Sinner, ma anche la polemica attorno al ritiro dopo soli tre game di Tsitsipas, che ha anche annunciato l’addio al torneo. Il greco non lascerà però il capoluogo piemontese, ma si tratterrà ancora per unirsi ai tifosi olandesi e sostenere l’unico rappresentante Orange presente a Torino, il doppista Wesley Koolhof: “Sono un grandissimo supporter di Wesley da qualche anno – ha dichiarato Tsitsipas – ma non ne ho mai parlato molto in giro, per cui pensavo fosse un mezzo segreto. Ma quando ieri mi sono ritirato contro Rune, ho sentito tanti tifosi intorno a me urlare ‘Fan di Koolhof!’, e quindi presumo la voce si sia sparsa in qualche modo” Carlos Alcaraz è invece pronto al suo match di secondo turno contro Rublev, un appuntamento da “dentro o fuori”. Nella conferenza stampa il numero due del mondo ha riconosciuto che “Djokovic ha meritato di chiudere l’anno come numero uno del mondo”. Una dichiarazione suffragata anche dalla sorella del murciano: “Djokovic è numero uno perché ha più punti di tutti” ha detto Grazia Alcaraz. ...

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