Rassegna stampa – Sinner, missione erba. E l’amico Sonego lo esalta
Sinner comincia un’altra scalata (Vincenzo Martucci, Il Messaggero) Paradiso o inferno? Il “peccatore” Jannik Sinner riparte questa settimana dall’erba di Halle con tanti quesiti in testa. Sempre in bilico con se stesso. È, insieme, un normalissimo ragazzo di 23 anni, semplice e dolce, dai modi pacati. Che però guadagna 50 milioni di euro l’anno. E va a caccia di sensazioni forti come la velocità in auto e le discese più ripide con gli sci. Alternandole alle fortissime scariche di adrenaline del tennis, con flash back shocking come i 3 match point falliti al Roland Garros nell’epica finale-record di 5 ore e mezza contro il grande rivale Alcaraz: «Ho avuto qualche notte insonne, ma penso che ogni giornovada meglio». Così freddo, controllato e immediato nelle reazioni nei momenti topici sul campo, s’è leccato le ferite a casa, da mamma Siglinde. Che l’aveva idealmente abbracciato e coccolato dalla tribuna del Philippe Chatrier. «Ho passato qualche giorno con gli amici e i miei familiari, con la gente che mi vuole bene e con cui sono tranquillo. Mi sono rilassato con momenti semplici, giocando a ping pong e facendo una grigliata in famiglia. La normalità è quello che mi serve per recuperare, e penso che ogni giorno vada meglio». E, da tennista che si esalta nei frenetici ritmi di palleggio da fondo sul veloce indoor e sul cemento, con meno imprevisti possibili, è costretto a sfidare il rivale al vertice sulle due superfici più ricche di insidie. Dopo la terra rossa, l’erba. Dopo le finali, perse, a Roma e Parigi contro Carlos Alcaraz, è tornato al tennis alla grande dopo un anno sotto la spada di Damocle della storiaccia doping e i tre mesi di forzato stop per responsabilità oggettiva, oppure è tornato da sconfitto? «O mi concentro sui match point mancati o penso al fatto che non ho mai giocato così su questa superficie. E che sono stato in partita tanto tempo, senza lamentarmi di nulla». Ma si trova ancora sul terreno minato, l’erba, dove l’erede di Rafa Nadal ha vinto gli ultimi due Wimbledon (battendo Djokovic). E si ripresenta in parallelo al Queen’s, da favorito. Sinner riscopre la sua erba e festeggia un anno da n° 1. Nella testa c’è Wimbledon (Marco Calabresi, Corriere della Sera) Jannik Sinner ha confessato di «aver dormito poco», ma una torta gli ha restituito il sorriso. Una torta a forma di 1 che l’organizzazione del torneo di Halle gli ha fatto trovare al suo arrivo in Germania. A ricordargli che un anno fa di questi tempi era appena diventato numero 1 del mondo. E che sull’erba tedesca giocò il primo torneo da re del tennis mondiale. Neanche una settimana dopo lo choc della finale persa a Parigi, che avrebbe abbattuto un toro, Jannik ha ripreso la racchetta in mano, con un colore diverso di superficie sotto i piedi. Dal rossoal verde, dalla terra all’erba. Quella di Halle dove vinse il torneo in preparazione a quella di Wimbledon dove si fermò nei quarti di finale contro Medvedev in una partita ricordata per il malessere accusato da Jannik. Solo qualche settimana dopo si sarebbe capito uno dei motivi, con il caso Clostebol che — almeno nei risultati — non gli ha guastato il finale di stagione. Ma che lo ha poi portato ad accordarsi per tre mesi di stop a inizio 2025. Ecco perché Sinner ha un debito con Wimbledon, oltre che con Alcaraz. L’unico a batterlo da Cincinnati (metà agosto scorso) a oggi, tra Pechino, Roma e Parigi. Qualche ora a casa con la famiglia e gli amici, tra una partita a ping-pong e una grigliata, e una visita lampo agli stabilimenti Ferrari sono state le medicine per guarire dalle cinque ore e 29′ di una settimana fa a Parigi. Sinner, terapia Sonego: “Io gli do leggerezza” (Giovanni Pelazzo, Tuttosport) Come ormai è spesso solito fare nel primo torneo su una nuova superficie, per Sinner c’è tempo anche per divertirsi in doppio. Lo aveva fatto l’anno scorso a Montecarlo con Sonego e a Montreal con Draper. E anche ad Halle tornerà a giocare al fianco di un suo grande amico, per raccogliere le prime sensazioni su una superficie spesso ricca di insidie. Dopo aver passato un po’ di tempo insieme in questi giorni, tra allenamenti e palleggi con un pallone più grande, ‘Sinnego’ – come sono stati ribattezzati dal mondo social – affronteranno Khachanov/Michelsen verso le 14. Dovesse superare il primo test, il duo azzurro potrebbe trovarsi di fronte l’assai più agguerrita coppia tedesca formata da Krawietz e Puetz, numero 1 del tabellone (i numeri 2 cono invece Simone Bolelli e Andrea Vavassori, la cui difesa al titolo partirà dalla sfida a Melo/Zverev). “Mi sono allenato con Jannik, con cui farò anche il doppio. È sempre bello passare del tempo con lui: mi fa crescere e migliorare, ma mi fa passare anche del tempo a ridere e a divertirmi. E stato bello allenarmi con lui – ha detto ieri Sonego a Sky Sport- Di sicuro io porto un po’ di leggerezza e di divertimento in campo e durante le giornata. Lui è bravo perché riesce anche a darmi dei consigli: riesco a confrontarmi con lui a livello tennistico”. ...