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Roland Garros: Konta, la terraiola che non t’aspetti

Da Parigi, il nostro inviato [26] J. Konta b. [7] S. Stephens 6-1 6-4 Per una giocatrice che in quattro precedenti partecipazioni non aveva mai vinto una partita nel tabellone principale del Roland Garros, Johanna Konta ha coompiuto una piccola impresa a raggiungere questa semifinale a Parigi, che va ad aggiungersi alle altre due semifinali già conquistate nei tornei dello Slam a Melbourne nel 2016 e a Wimbledon nel 2017. Certo è stata aiutata da una Sloane Stephens quantomai sotto i suoi livelli standard, incapace di mettere in campo la sua solita grande mobilità e poco esplosiva in battuta, tanto da favorire l’aggressività della britannica alla risposta. Non deve fare molto Konta per procurarsi il primo allungo della partita: le bastano un diritto lungolinea vincente e un paio di risposte profonde a cogliere Stephens sbilanciata all’uscita dal servizio che arriva subito il break per il 3-1, consolidato immediatamente dopo da un ottimo game di battuta (due ace e due servizi vincenti). È una gara a chi apre prima il campo: appena possibile, le due protagoniste cercano di giocare un colpo molto angolato per buttare l’avversaria fuori dal campo. Il servizio invece non assiste per nulla Stephens, che sulla seconda viene trafitta da due risposte vincenti che propiziano il secondo break, e dopo 32 minuti il primo set va in archivio con un 6-1 in favore di Konta. Stephens sembra decisamente non al meglio, i suoi soliti movimenti da gigantista che scivola sulla terra sono un lontano ricordo ed i suoi servizi sembrano assist per le risposte di Konta. Dopo una serie di sette giochi persi consecutivamente, sullo 0-2 riesce finalmente a tenere la battuta, e si carica con un urlaccio mentre si avvia al cambio di campo. Il suo problema però rimane quello del break di svantaggio già accumulato, perchè Konta alla battuta non concede nulla: nei quattro turni di battuta successivi concede appena un punto (peraltro con un doppio fallo) e in appena 70 minuti di gioco la giocatrice britannica conquista la sua prima semifinale al Roland Garros e riporta la “union jack” nelle semifinali a Parigi per la prima volta da quando ci era riuscita Jo Durie nel 1983. Questo risultato, qualunque cosa succeda nelle semifinali di giovedì, raddrizza in maniera significativa la stagione di Konta, che prima delle due finali conquistate sulla terra a Rabat e al Foro Italico perse rispettivamente contro Maria Sakkari e Karolina Pliskova, era stata davvero deludente, su quei terreni rapidi sui quali si era costruita il suo best ranking di n.4 raggiunto nel luglio 2017: nei primi tre mesi dell’anno per lei il bilancio era stato di otto vittorie e sei sconfitte, mentre dal 1° aprile in poi il record è di 17-3, con le due finali ricordate in precedenza e l’unica sconfitta prematura arrivata a Madrid contro Simona Halep, dopo che aveva dovuto prendere un volo (Ryanair) semi-notturno da Rabat a Madrid poco dopo la finale per arrivare in tempo a giocare il suo primo turno. In semifinale affronterà la vincente tra Marketa Vondrousova (1-1 i precedenti, l’ultimo dei quali proprio a Roma poche settimane fa) e Petra Martic (2-1 per Konta i precedenti incontri, anche se tutti piuttosto datati). Stephens non ha addotto nessuna scusa davanti ai microfoni: “Ha giocato benissimo, quando qualcuno gioca così non c’è molto che si possa fare. Il campo era rapidissimo , c’era molta poca terra, si vedeva la base della superficie, quindi chi serve bene è avvantaggiata nel prendere il comando del gioco”. IL TABELLONE FEMMINILE COMPLETO ...

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