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Roland Garros: la pioggia non salva Paolini. Begu vince al tie-break del terzo-

Guarda il video integrale sul sito Intesa Sanpaolo I. Begu b. J. Paolini 4-6 6-1 7-6(5) Dal nostro inviato a Parigi La si riteneva una partita alla portata, quella di Jasmine Paolini contro la rumena Begu. Sia la classifica (n. 55 vs n. 63), sia il fatto che per entrambe la stagione è stata sinora avara di soddisfazioni (i quarti a Lione per Paolini, la semifinale a San Pietroburgo per Begu, gli unici risultati degni di nota), facevano prevedere un match equilibrato ma in cui l’italiana poteva giocarsi le sue chances. La sconfitta dell’azzurra in tre set nell’ultimo precedente all’inizio di quest’anno sul cemento australiano rappresentava di certo un piccolo campanello d’allarme, ma c’era da considerare il fattore superficie, stavolta più favorevole alla 26enne toscana (1-1 gli scontri diretti sulla terra, ma risalenti al 2019). In realtà un vero e proprio equilibrio non c’è stato: è vero che è servito il tie-break del terzo set per decidere la contesa, ma il match è stato un susseguirsi di alti e bassi, e ad avere la peggio alla fine è stata la giocatrice – Jasmine Paolini –  che ha nella consistenza e nella solidità alcune delle sue doti migliori e che in questa due giorni si sono viste veramente molto a sprazzi. Si parte e Paolini da 40-0 perde il servizio nel primo game. I piani tattici delle due giocatrici paiono chiari da subito: l’italiana deve tenere alta la percentuale di prima per evitare che Begu la aggredisca e poter così manovrare il gioco da fondo, sfruttando la sua solidità in quella zona del campo; la tennista di Bucarest invece deve cercare di chiudere gli scambi prima che si allunghino troppo, grazie alla velocità ed alla profondità del suo dritto. Sembra che il primo parziale volga decisamente verso Bucarest quando la 26enne tennista toscana si ritrova a dove fronteggiare un’altra palla break nel settimo gioco. E invece, quello è l’episodio che cambia l’inerzia del set. La n. 55 del mondo la annulla e poi, complice la Begu che gioca un brutto game in cui commette due errori non forzati e un doppio fallo, riagguanta l’avversaria sul 4 pari. Paolini alza il livello, non sbaglia più, mentre al contrario la sua avversaria perde di consistenza da fondo. Da quella palla break contiamo un parziale di 15 punti a 5 per l’azzurra, che incamera il primo set per 6-4. Il secondo set pare proseguire sull’onda del finale di quello precedente, con il primo game alla battuta tenuto a zero da Paolini. Invece dal gioco successivo tutto cambia nuovamente: all’improvviso Begu sale nuovamente in cattedra, grazie alla ritrovata vena al servizio, mentre al contrario la n. 55 WTA dopo non aver sfruttato una palla per andare sul 2-1 si spegne e non riesce più a trovare adeguate contromisure per controbattere la pressione da fondo della sua avversaria, certificata dai 9 vincenti nel parziale. In soli 24 minuti l’ex n. 22 del mondo rifila un 6-1 alla toscana e pareggia il conto dei set. Il terzo set purtroppo continua sull’inerzia del secondo e Begu si porta in vantaggio 1-0 e palla break sul servizio Paolini. In soccorso dell’azzurra arriva la pioggia che costringe gli organizzatori alla seconda sospensione dei match nella giornata. “Domani è un altro giorno, si vedrà” cantava Ornella Vanoni ed è quella la speranza dei supporters della tennista di Castelnuovo di Garfagnana quando si spengono le luci e i teloni coprono i campi del Roland Garros. Il match riprende nel primo pomeriggio: non c’è più il rischio pioggia, anzi, le giocatrici rientrano in campo accolte dal sole. Purtroppo il lungo braccio di ferro da fondo con cui riprende il match vede uscire sconfitta l’azzurra, che sbaglia in lunghezza un dritto e consente all’avversaria di salire sul 2-0. Che poco dopo va sul 3-0, con Paolini che sa benissimo cosa fare a livello tattico (alzare le traiettorie, soprattutto con il dritto, per poi cambiare marcia nello scambio) ma purtroppo non riesce ad applicarlo, continuando a sbagliare tanto, troppo. Ma proprio quando sembra che Ornella Vanoni non avesse ragione, ecco che il match cambia. Begu, che era stata molto attenta alla ripresa del gioco a non forzare le giocate, inizia a inanellare errori rimette in partita Paolini. Che ha il merito di capire subito la situazione e cogliere l’occasione, e con un parziale di 20 punti a 5 si porta sul 5-3. Qui l’ex n. 22 del mondo si scuote, ha una fiammata di orgoglio e cerca di affidarsi al dritto per tornare in partita. L’aiuta anche un nastro che sul 30 pari nel nono gioco fa uscire la risposta dell’italiana nel punto che poteva portarla a match point. E siccome si dice che il tennis è fatto di episodi, ecco che questo gira nuovamente il match: il dritto della rumena torna a fare male e Paolini torna a sbagliare. Ma ancora non è finita: proprio quando sul 6-5 Begu 2 errori non forzati la portano ad un passo dal baratro, a due punti dalla sconfitta, la tennista toscana trova la forza di ribellarsi e infilare quattro punti consecutivi e impattare sul 6 pari. Il tie-break è probabilmente la soluzione più giusta per un match così altalenante. E la parte iniziale ne è la sintesi: Jasmine sembra sfruttare l’inerzia e sale 3-1, poi la Begu spolvera la riga di fondo con un dritto e da lì sale a sua volta 5-3. Un doppio fallo della rumena rimette in gioco l’azzurra che subito dopo l’aggancia 5 pari, ma da lì Paolini esce praticamente dalla contesa, come testimoniato dal doppio fallo sul match point che consegna la vittoria alla 31enne di Bucarest. Alla fine, purtroppo, Ornella Vanoni aveva torto: per Jasmine non è stato un altro giorno. Peccato. ...

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