You are here

Rossi & Federer, il talento non ha età (Semeraro). ATP Finals: Torino in corsa, fideiussione ok (Gazzetta dello Sport, Tuttosport)

Rossi & Federer, il talento non ha età. Programmi a 6 mesi e… partite più brevi (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport) Il giorno che Federer smetterà di giocare il tennis non si fermerà, ma bisognerà cambiare epoca sul calendario. Un po’ come fa il Giappone ad ogni nuovo imperatore. Per il momento però, a 37 anni e 8 mesi, Sua Fluidità – che per altro veste i completini di uno sponsor nipponico e punta a chiudere la carriera alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 – non ha nessuna intenzione di abdicare. Lunga vita a Roger-Hito. «Non so se vincerò un altro Slam», dice l’uomo che ne ha conquistati 20, più di tutti nella storia. «Già anni fa pensavo che non ci sarei mai riuscito, e ne sono arrivati altri tre. Sicuramente sono stato fortunato, ma ho anche fatto tutte le cose giuste». Che poi vuol dire: una programmazione pensata per coccolare muscoli e neuroni, un tennis più sincopato, veloce, per evitare di faticare troppo in campo. Certo, dal 2017 in poi, a turno, la concorrenza gli si è un po’ sfarinata davanti, fra gli acciacchi di Nadal e Murray, le intermittenze di Djokovic, le crisi di crescita dei suoi eredi ragazzini, un po’ spauriti e un po’ bamboccioni. Restano i fatti, anzi i numeri: da ieri Federer è tornato numero 4 del mondo nel ranking Atp, e addirittura numero 1 nella Race, la classifica che somma solo i punti dell’anno solare. In un 2019 più anarchico che mai, il Patriarca svizzero per ora è l’unico che si è messo in tasca due tornei, a Dubai e a Miami, il numero 100 e 101, infilando una serie di tre finali consecutive e dispensando partite celesti, colpi-haiku che sembrano concentrati di poesia tennistica. Ha calato gli antidolorifici, è il più in forma di tutti. Volete chiamarla terza età? Già da tempo continua a battere record che comunque gli appartengono, ormai siamo arrivati alle statistiche estreme. Davanti per numero di titoli in carriera ha solo Jimmy Connors (109), e solo nonno Ken Rosewall ha vinto uno Slam più tardi di lui: gli Australian Open del 1972, a 37 anni e 63 giorni. Batterli non è più impossibile, ma bisogna fare anche i conti con la clessidra, l’unico nemico che Federer non può sperare di breccare all’infinito. Come ha dimostrato sul cemento americano il Tenno (l’imperatore, in giapponese) è ancora più che sublime al meglio dei tre set, specie se la partita non si complica. Resta da vedere come se la caverà sulla terra battuta, dove ha deciso di rimettere piede dopo ne anni, sulla distanza lunga degli Slam; e soprattutto quando incontrerà avversari meno disponibili a farsi stupire dai suoi incantesimi. «Non credo che quando deciderò di smettere farò grandi annunci», ha spiegato. «Per ora cerco di cavalcare l’onda della fiducia, e mi programmo di sei mesi in sei mesi. Non penso al momento del ritiro, perché più lo faccio più la gente ne parla, e più io mi ci sento vicino […] ATP Finals: Torino in corsa. Chiesti nuovi documenti (V.p., Gazzetta dello Sport) La corsa alle Atp Finals continua e non siamo ancora al traguardo. Si doveva decidere due settimane fa a Indian Wells, poi si è spostato tutto a Miami, ma alla fine dell’ennesimo Federer show, ancora non siamo alla fumata bianca. E così Torino attende ancora il verdetto. Come Manchester, Tokyo, Singapore e Londra, la sede uscente che sembra però fuori gioco. È in palio il torneo nel quinquennio 2021-2025, mentre in queste due edizioni sarà ancora la capitale britannica a ospitare le Finals. La scelta del capoluogo piemontese viene ancora ritenuta probabile, ma l’Atp ha chiesto un’ulteriore documentazione. Per questo nella giornata di ieri si è lavorato a rispondere alle richieste nel modo più tempestivo possibile. Il supplemento di documentazione sarebbe relativo alle fideiussioni fornite dall’Istituto per il Credito Sportivo, che garantisce per i 78 milioni di euro […] Tennis, fideiussione ok (p.g., Tuttosport) «Se le Finali Atp arriveranno saremmo felicissimi, intanto vorrei salvare quello che già c’è». Roberto Finardi, assessore allo sport di Torino è più che possibilista sulla nuova conquista cittadina nel tennis, ma non vuole illudersi […] Meglio aspettare che l’Atp Tour annunci l’assegnazione definitiva delle finali dal 2021 al 2025. Allora si potrà festeggiare per un evento che di fatto promuove la città ospitante per 300 giorni l’anno, tanto si parla di road to Atp Finals, dall’Australia all’ultimo Masters 1000 a Parigi. Non a caso Atp richiedeva garanzie per 78 milioni. E non era bastata neppure la prima garanzia offerta dal nostro Paese attraverso il Credito Sportivo, Atp tour ha chiesto qualche correttivo che è stato ottemperato nella riunione di ieri del Credito Sportivo, così pare. Non restava, a ieri sera, che l’attesa per l’ultima decisione dopo un percorso tortuoso, in cui la città aveva convinto in fretta l’Atp grazie alle strutture esistenti, l’ospitalità alberghiera, gli impianti per l’allenamento vicini alla sede di gioco, il Palalsozaki costruito per l’Olimpiade invernale 2006 e ora diventato Pala Altpitour. Gli avversari sono noti e se Singapore non ha mai convinto troppo e Manchester è apparsa subito in svantaggio, salvo un tentativo di rimonta finale, le candidature di Londra (nonostante la contrarietà ad aumentare il proprio versamento rispetto al passato) e di Tokyo, si sono alternate come principali pericoli […] Torino aveva convinto da subito, la Fit neppure aveva bisogno dopo le ottime Next Gen Finals milanesi degli ultimi due anni. Il sistema Paese doveva compiere l’ultimo passo. Che ci dicono sia stato fatto, con successo. Sono seguite le ore di ansia. Le ultime anche se ormai siamo abituati ad utilizzare il pensiero di James Bond. Mai dire mai. Tpra Challenge: un mare di passione viaggia verso Roma (Luca Marianantoni, Gazzetta dello Sport) Si sono conlcusi nel weekend i Masters regionali del Gazzetta Tpra (Tennis Player Ranking Amateur) Challenge, lo straordinario circuito nato dall’unione tra Federtennis, Gazzetta dello Sport e il colorato mondo della racchetta nel suo bacino d’utenza più rigoglioso: quello degli amatori o di chi ha una classifica non superiore a 4.4. Alla fine sono stati 168 (c’è chi disputa il doppio oltre al singolare) i tennisti qualificati per il Masters nazionale che si disputerà dal 17 al 19 maggio al Foro Italico, sugli stessi campi e negli stessi giorni in cui Rafa Nadal, Novak Djokovic e altre stelle daranno l’assalto agli Internazionali Bnl d’Italia. Una sfilza di tornei ha coinvolto 11.500 tennisti, impegnati in 7 categorie, in oltre 200 circoli d’Italia, per 700 tabelloni di selezione. Sorride Enzo De Palo, il capo progetto del settore amatoriale Fit che ha coordinato e gestito l’imponente circuito. «Un’avventura esaltante. La Federazione mi ha affidato questo compito che ho gestito assieme a tre colleghi che da mesi lavorano a tempo pieno all’iniziativa. A loro poi si sono aggiunti 20 collaboratori per gestire direttamente sui campi, questo gigantesco esercito di tennisti e tutto quello che ruota intorno. E non ultimi i volontari, che si sono adoperati affinchè tutto procedesse secondo programma». L’ultimo sforzo, dopo la scrematura iniziale, sono stati i Masters regionali, giocati da oltre 2.000 tennisti. Le regioni più coinvolte sono state la Sicilia, l’Emilia Romagna e la Toscana. Per il tennis amatoriale, quello che anima i circoli disseminati nel Paese in cui pallettari di mezza età si mescolano a giovani promesse, è la più grande manifestazione di sempre per visibilità, prestigio e coinvolgimento. «Il bello di questa iniziativa – continua De Palo – è che tutti, ma proprio tutti, si sono sentiti come professionisti veri, alle prese con entry list e classifiche stilate in tempo reale. Che soddisfazione vederli vivere l’atmosfera dei circoli, incontrarsi a fine match a mangiare una pizza e a parlare degli incontri con mogli, mariti, figli, amici e parenti. Mancavano solo le conferenze stampa a fine match e poi sarebbe stato tutto molto simile a quello che accade quotidianamente nei circuiti Atp e Wta». Tutto era iniziato a novembre con una fase provinciale: tornei dedicati soprattutto agli sprovvisti di tessera agonistica Fit, a chi non è più under 14 e non ha mai avuto, negli ultimi 10 anni, una classifica migliore di 4.3; poi il Masters regionale concluso domenica tra i migliori 8 di ogni categoria: Open maschile e femminile, limit 65, limit 45 e doppi (maschile, femminile e misto). Anche il format dei tornei è stato di successo: un set unico al meglio dei nove game per il primo turno e al meglio dei sei game dal 2° turno in avanti. E sul 40 pari, al massimo si sono giocati altri due punti e poi, in caso di ulteriore parità, un punto secco per decidere il game. Il Gazzetta Tpra Challenge è pensato e realizzato per offrire sfide sempre equilibrate. Le due categorie limit 65 e limit 45 infatti non avevano come paletti la fascia d’età, ma un cosiddetto punteggio «power» calcolato dalla piattaforma Tpra in base a un algoritmo in grado di riprodurre fedelmente il livello di gioco di ognuno […] ...

Related posts

Leave a Comment

shares

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi