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Sicurezza Italia, si vola ai quarti

L’Italia di Sinner e Sonego, dopo gli Stati Uniti, supera anche la Colombia in un match terminato a notte inoltrata. Siamo nei quarti di finale di Coppa Davis e giocheremo ancora a Torino. Con l’obiettivo di arrivare a Madrid ed essere protagonisti fino alla fine. Stati Uniti dominati. Colombia battuta, ugualmente dopo i singolari, anche se con più rischi di quanto ci si aspettava. L’Italia ha fatto il suo dovere raggiungendo i quarti di finale della Coppa Davis, da giocare ancora una volta a Torino, nella giornata di lunedì. Lorenzo Sonego e Jannik Sinner hanno ribadito quello che si sapeva in partenza, quello che le classifiche dicevano in maniera abbastanza chiara. Hanno vinto, Lorenzo e Jannik, e sono stati bravi a capire che quello con la Colombia era un match profondamente diverso da quello del giorno prima. Un match da non prendere in maniera superficiale, a prescindere dai nomi più o meno conosciuti. Perché poi in campo non vanno i nomi, vanno persone in carne e ossa con un talento che – a questi livelli – merita comunque stima e rispetto. SORPRESA MEJIA Prendiamo Nicolas Mejia, per esempio: 275 al mondo, giocatore da Challenger o da tornei Itf, che però ha un bel braccio e un ottimo tempo sulla palla. Ha 21 anni, non ha ancora trovato la continuità necessaria per emergere a livello di top 100. “Ma è un obiettivo alla sua portata – ha sottolineato Sonego – e continuando a giocare come ha fatto con me, potrà arrivarci”. Mejia ha approfittato di un avvio contratto del piemontese, ha vinto il primo set al tie-break chiudendo con un rovescio lungolinea perfetto, capace di ammutolire il pubblico del Pala Alpitour. Ma proprio in quel momento, quando il panico avrebbe potuto prendere nervi e muscoli di Sonego fino a bloccarli, l’allievo di Gipo Arbino ha cambiato marcia e ha trovato quel coraggio di spingere che prima gli era mancato. Così l’azzurro ha vinto il secondo parziale, poi ha dominato il terzo quando ormai il suo avversario aveva perso smalto. “Si è trattato – ha detto Sonego – di una partita molto diversa da quella con Opelka, e per questo ci ho messo un po’ a capire cosa dovevo fare. Faticavo a sciogliermi, ero molto teso, lui giocava benissimo, certo non da numero 275 Atp. Poi piano piano sono riuscito a entrare nel match, e alla fine sono soddisfatto, mi sono piaciuto”. SINNER TRA SINGOLARE E DOPPIO Lo spavento non ha condizionato Jannik Sinner, entrato in campo concentrato e deciso contro il numero 1 colombiano Daniel Elahi Galan. Un altro avversario che – malgrado un ranking fuori dai top 100 – può essere insidioso sulla singola partita. Jannik ha sprecato per due volte un break di vantaggio nel set di apertura, poi dal 5-5 ha ingranato la quinta e ha cominciato a sbagliare meno, lasciando senza risposte il suo avversario. Sul 2-0, con l’Italia qualificata per i quarti – prima squadra a ottenere la sicurezza del passaggio del turno – era tempo di esperimenti. E stavolta, per il doppio, Filippo Volandri ha mandato in campo Fabio Fognini e Jannik Sinner, peraltro contro una coppia tra le migliori al mondo, quella formata da Cabal e Farah. In un match ormai senza significato sotto il profilo del risultato, Jannik e Fabio hanno dato tutto dimostrando che questo gruppo sa perfettamente quanto sia importante per crescere ogni singolo incontro. Cabal e Farah hanno vinto, ma il match è terminato a notte inoltrata, con tante occasioni mancate d’un soffio dagli azzurri. Si è trattato di un esperimento utile, per capire che tipo di futuro c’è per questa coppia, e per capire quale sarà il doppio migliore da mettere in campo nel momento in cui questo punto sarà decisivo. DUE MATCH DIVERSI Stati Uniti e Colombia: due vittorie per 2-1, maturate allo stesso modo sotto il profilo del rapporto tra singolari e doppio, ma profondamente diverse nella forma. Gli Stati Uniti erano lo spauracchio, l’avversaria più temibile in vista del passaggio del turno, e invece il confronto si è rivelato poco più di una formalità. La Colombia era una sorta di vittima sacrificale, in mezzo a due colossi. E alla fine ha perso, ma ha venduto cara la pelle creando più di un problema alla Nazionale tricolore. Due match che insegnano molto e che ribadiscono quanto sia particolare ciò che accade in Coppa Davis rispetto a quanto succede in un torneo individuale nel Tour. Quando si veste la maglia azzurra le emozioni si amplificano, la pressione anche. E se c’è una difficoltà che blocca e condiziona il proprio gioco, questa può diventare insormontabile. La forza dell’Italia di oggi sta (anche) nella sicurezza che ogni componente del gruppo ha nei propri mezzi. Non ci sono incertezze eccessive, non ci sono dubbi, perché alle spalle non c’è solo talento ma c’è soprattutto tanto tanto lavoro. Vale per Sonego, vale per Sinner, ma vale anche per tutti gli altri. Ecco perché questa edizione della Coppa Davis potrebbe essere uno step decisivo, in vista dell’ulteriore crescita di ognuno di loro. LA FED CUP DEL 2006 COME RIFERIMENTO Accadde qualcosa di simile all’Italia femminile, nel 2006, quando vinse la prima Fed Cup. Sembrò qualcosa di estemporaneo, al momento, invece tutto il lavoro che stava dietro a quel successo si rivelò determinante per i trionfi clamorosi degli anni futuri, compresi gli Slam di Francesca Schiavone (Roland Garros 2010) e Flavia Pennetta (Us Open 2015). Probabilmente in questo caso, con Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti e tutti gli altri che arriveranno, siamo di fronte a un fenomeno addirittura più straordinario. In grado di lasciare l’Italia in vetta al mondo per almeno un decennio. Il segreto? Non c’è. Nel senso che nessuno di coloro che stanno riscrivendo la storia del tennis italiano è un fenomeno assoluto, un predestinato. Lo ha spiegato bene Riccardo Piatti, parlando di Sinner: “Jannik è un predestinato sì, ma del lavoro. Lui ama il gioco e si allena ogni volta che può. Lo ha fatto anche dopo aver battuto Isner nel match di Davis: era rimasto in campo solo un’ora, e allora si è fatto 40 minuti in più per provare i colpi. Sono questi gli atteggiamenti che fanno la differenza”. Sono questi gli atteggiamenti che portano a diventare campioni. L'articolo Sicurezza Italia, si vola ai quarti proviene da WeAreTennis. ...

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